Utente:Andrea.martinello92/Sandbox

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Tipologie[modifica | modifica wikitesto]

Si distinguono quindi tre tipi di NBS [1].

Tipo 1: intervento minimo negli ecosistemi[modifica | modifica wikitesto]

Le NBS di tipo 1 consistono in interventi minimi o nulli per mantenere e migliorare gli ecosistemi. Questo tipo di NBS è collegato, ad esempio, al concetto di riserve naturali che comprendono aree protette, zone tampone e aree di transizione in cui le persone vivono e lavorano in modo sostenibile. Un esempio può essere la protezione delle aree marine per ripristinare e proteggere la biodiversità: queste possono incrementare la biomassa in zone di pesca di oltre 600%, la dimensione degli organismi del 25%, e la varietà delle specie del 20% in confronto alle medesime aree non protette. Inoltre le riserve marine aiutano a ripristinare le interazioni tra le specie e la complessità degli ecosistemi attraverso una catena di effetti ecologici.[2]

Un ulteriore esempio può essere la salvaguardia e la gestione delle mangrovie nelle zone costiere per limitare i rischi associati a condizioni meteorologiche estreme, erosione delle stesse e fornire benefici alle popolazioni locali salvaguardandoli da mareggiate e danni da tsunami.

In particolare, l’utilizzo delle mangrovie può ridurre l’altezza di uno tsunami dal 5 al 30% nelle zone a rischio, e permettono di stabilizzare il trasporto solido grazie alle loro radici.[3]

Tipo 2: alcuni interventi in ecosistemi e paesaggi[modifica | modifica wikitesto]

Un esempio di utilizzo di questa tipologia di interventi è stato attuato in Rajasthan, India : nel 1985-86 un  inusuale periodo di scarse precipitazioni combinato con l’eccessivo disboscamento ha portato al più grande caso di siccità della storia della regione. Il livello di falda scese sotto il livello critico e lo stato dichiarò parti dell’area come “zone nere”, imponendo restrizioni su ulteriori estrazioni. L’organizzazione non-governativa (ONG) Tarun Bharat Sangh supportò la popolazione locale nell’impegno sulla rigenerazione del naturale ciclo idrologico e delle riserve d’acqua. Le attività si sono concentrate sulla costruzione di piccoli serbatoi e la riqualifica di foreste e suolo, in particolare nei maggiori bacini per aumentare la ricarica della falda. Questi interventi hanno portato a dei visibili cambiamenti: cinque fiume, che usualmente si esaurivano dopo l’annuale periodo monsonico, sono tornati a fluire garantendo, inoltre, la rigenerazione della fauna ittica; i livelli delle falde aumentati approssimativamente di sei metri; il ritorno di specie selvatiche come antilopi e leopardi.[4]

Un ulteriore soluzione tratta il controllo dei canali tramite la stabilizzazione dei versanti, le strutture adottate sono usate in larga scala fino a estendersi per un intero sottobacino, incrementando l'efficacia dell’intervento.

Un’ampia varietà d’utilizzo delle terrazze permettendo lo scorrimento o la trattenuta di acqua, avvalendosi o meno di sistemi di drenaggio. [4]

Tipo 3: gestione degli ecosistemi in modi estesi[modifica | modifica wikitesto]

L'NBS di tipo 3 consiste nel gestire gli ecosistemi su vasta scala o persino crearne di nuovi (ad es. Ecosistemi artificiali quali tetti e pareti verdi per mitigare il riscaldamento della città e pulire l'aria inquinata). Il terzo tipo di queste NBS riguarda concetti quali infrastrutture verdi/blu che sostengono il progresso di un territorio o di una regione verso il raggiungimento degli obiettivi della conservazione ambientale, dello sviluppo sostenibile e della resilienza urbana, attraverso politiche di governo che consentono di pianificare urbanizzazioni più resilienti.[5]

Alcune soluzioni per raggiungere tali scopi sono:

  • Source control, controllo delle portate meteoriche laddove si originano, suddividendo il deflusso superficiale in più percorsi, tramite l’utilizzo di tetti e pareti verdi, collegati ad una rete di drenaggio;
  • Trasporto, raccolta delle acque meteoriche in bacini di infiltrazione/detenzione tramite appositi canali;
  • Filtraggio e infiltrazione, attraverso trincee drenanti, filtri, wetlands e bacini di fitodepurazione;
  • Stoccaggio, le acque in eccesso possono essere raccolte per il riutilizzo consentito, individuale (rain ballers) e collettivo (bacini di ritenzione).[5]

Il tipo 1 rientra nel quadro NBS IUCN, mentre i Tipo 2 e 3 sono spesso esemplificati dalla European Commission come trasformazione di capitale naturale in una fonte di sviluppo sostenibile. I confini di definizione di questi tipi tuttavia non sono ben chiari.

Soluzioni ibride[modifica | modifica wikitesto]

Possono essere adottate soluzioni ibride a seconda della situazione considerata. Queste consistono in una sinergia tra elementi naturali ed infrastrutture grigie determinando migliori benefici per l’ambiente e l’uomo.

Un esempio sono le aree umide costruite, sempre più utilizzate per il trattamento di acque piovane consentendo una riduzione dell’erosione superficiale causata dalle portate di precipitazione.

Questa può essere sviluppata come un NBS di tipo 3 ma, se ben consolidata, può essere successivamente denominata come un tipo 1.

  1. ^ Eggermont, H., E. Balian, J. M.N. Azevedo, V. Beumer, T. Brodin, J. Claudet, B. Fady, M. Grube, H. Keune, P. Lamarque, K. Reuter, M. Smitt, C. Van Ham, W.W. Weisser, X., Nature-based solutions: New influence for Environmental Management and Research in Europe., 2015.
  2. ^ (EN) Assessing real progress towards effective ocean protection, in Marine Policy, vol. 91, 1º maggio 2018, pp. 11–13, DOI:10.1016/j.marpol.2018.02.004. URL consultato il 1º novembre 2018.
  3. ^ Mangroves for coastal defence (PDF), su nature.org.
  4. ^ a b Unesco World Water Assessment Programme, Nature-based solutions for water, ISBN 9789231002649, OCLC 1075579045. URL consultato il 12 dicembre 2018.
  5. ^ a b Massimo Angrilli, Infrastrutture verdi e blu (PDF), su urbanisticainformazioni.it, INU edizioni.