Uposatha

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L'uposatha è il giorno ricorrente, circa settimanale, in cui i buddhisti praticanti si dedicano alla pratica e all'osservanza rigorosa dei precetti buddhisti. Compare anche come il nome di un elefante mitologico nella letteratura buddhista.[1].

Il giorno di uposatha segue le fasi lunari: si tiene infatti nei giorni di luna nuova, di primo quarto, di luna piena e di terzo quarto. Nei monasteri ci si astiene dai lavori fisici, ci si dedica con maggiore impegno nella pratica meditativa e nello studio e i monaci recitano, nei giorni di luna nuova o piena, la regola monastica contenuta nella disciplina dell'ordine, il pratimoksha (sanscrito, patimokkha, pāli), accompagnata dalla confessione di eventuali infrazioni in cui i monaci possono essere incorsi. I laici osservano la ricorrenza rispettando gli otto precetti buddhisti, facendo visita al monastero locale per ascoltare insegnamenti di Dhamma dai monaci, o se non possono leggendone autonomamente, e magari per praticare con loro fino al giorno nuovo.

Alcuni giorni di uposatha sono particolari in quanto legati a ricorrenze speciali. In proposito si rimanda alla pagina sulle festività buddhiste.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^

    «17. "In passato, o bhikkhu, io fui un kshatriya consacrato re e, nella mia condizione di khattiya consacrato re, possedevo innumerevoli città fortificate con a capo la capitale Kusāvatī.
    34. "Di quegli innumerevoli elefanti, o bhikkhu, uno solo io montavo a quel tempo: il regio elefante Uposatha."»

    Da: Vincenzo Talamo (a cura di), Saṃyutta Nikāya. Astrolabio Ubaldini Roma, 1998, ISBN 88-340-1293-3, pagg. 389 e 390

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