Unfredo di Montescaglioso
Unfredo di Montescaglioso (1045 circa – 1095 circa), erroneamente ritenuto conte di Montescaglioso.[1]
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Definito più volte "Normannorum genere ortus", secondo i documenti proposti dal Tansi,[2] Unfredo (o Umfredo) de Monte Scabioso[2] è figlio di Roberto di Montescaglioso e di Amelina, figlia di Belgrano, Signore di Brindisi.
Sottoscrisse un diploma del gennaio 1065[2] (un documento ritenuto 'falso') per la concessione della chiesa di S. Maria in Platea all'abbazia di Montescaglioso.
Il Tansi attesta, inoltre, Unfredo in altri tre documenti (ottobre 1077, febbraio 1082 e gennaio 1083, rispettivamente n.III, IV, V dell'Appendice).
Dal matrimonio con la zia, Beatrice, sorella del padre (Beatrix, Umfredi Uxor, Soror, vel filia Roberti Caveosani),[2] nacquero cinque figli:
- Rao,[2] o Rodolfo Maccabeo: sposa Emma figlia del conte Ruggero (†1119). Da cui nacquero: Ruggero († 1114), Adelicia e, Giuditta.[3]
- Adelicia: sposa Iordanus (†1099)
- Goffredo (1082 - m.1097) o Godefroy, Geoffrey, nato intorno al 1060 succeduto al padre. Segue il principe di Taranto Boemondo d'Altavilla in "Terra Santa" partecipando alla 1ª Crociata, forse in cerca di un feudo più vasto in Oriente. È morto in battaglia prima della caduta di Gerusalemme (1099), nella battaglia di Dorylaeum (1 luglio 1097).
- Guidelmo (1099)[3]
- Roberto (1099)[3]
L'ultima sua traccia risalirebbe all'ottobre 1092 (Tasi, n.VIII, pp. 138–140).[2] Non va confuso con Umfredo d'Altavilla.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Errico Cuozzo, La contea di Montescaglioso nei secoli XI-XIII, "Archivio storico per le province napoletane", Napoli, a. CIII (1985), pp. 7-37. Cuozzo afferma, in conclusione: Gli elementi documentari relativi ai successori di Roberto, I conte di Montescaglioso, provenienti dall'archivio del monastero benedettino di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso, sono, solo per una piccolissima parte, degni di fede. Se è verisimile che nel 1093 il normanno Umfredo, e nel 1099 suo figlio Rodolfo, detto 'Maccabeo', abbiano fatto delle donazioni al monastero, è assolutamente falso che Umfredo sia stato conte di Montescaglioso, e per giunta a partire dal 1078. È anche da attribuire ai falsari che redassero nel XIII secolo i diplomi dei primi signori normanni di Montescaglioso in favore del monastero di S. Michele, l'errore di aver ritenuto che Emma, moglie di Rodolfo Maccabeo, — la quale era contessa per diritto di nascita perché figlia del Gran Conte Ruggiero d’Altavilla —, sia accompagnata dall’appellativo di 'contessa' perché titolare della contea di Montescaglioso. (p.27)
- ^ a b c d e f Serafino Tansi, Historia cronologica monasterii S. Michaelis Archangeli Montis Caveosi ... ab anno 1065. ad annum 1484. Ex ejusdem monasterii tabulario deprompta accessit series genealogica principum benefactorum monasterij ex Nortmannica Altavillana stirpe deducta, Neapoli, ex Typografia Abbatiana, 1746, p.129; ib.; 127; 186; 134. (anche on line)
- ^ a b c Carlo Alberto Garufi, Per la storia dei sec. XI e XII. Miscellanea diplomatica. (Continuazione V. fasc. prec.), "Archivio storico per la Sicilia Orientale", Catania, a. IX, fasc. 1, 1912, p.334. Per Garufi il nome di Giuditta figlia di Radolfo Maccabeo si trova soltanto in un diploma di re Ruggiero, agosto 1144: raccolto dal Tansi, n. XIX; indicato dal Caspar, n. 206 (Erich Caspar, Die Gründungsurkunden der Sicilischen Bistümer und die Kirchenpolitik Graf Rogers I (1082-1098), Diss., Berlin, 1902), che non è assolutamente privo di sospetti come 'falso'. Sempre secondo lo studioso, Guidelmus e Robertus spuntano in documenti del Monastero di S. Michele Arcangelo non anteriori al 1099.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Errico Cuozzo, La contea di Montescaglioso nei secoli XI-XIII, "Archivio storico per le province napoletane", Napoli, a. CIII (1985), pp. 7–37.
- Aa.Vv., Roberto il Guiscardo e il suo tempo, atti delle prime giornate normanno-sveve (Bari, 28-29 maggio 1973), rist. Bari 1991.