Template:Dinastia di E

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Lista di re della Dinastia di E. Le date indicate sono quelle riportate da Liverani.[1]

Re accadico Inizio regno Fine regno Successione
Nabu-mukin-apli
Nabû-mukin-apli
978 943 Successione non chiara; la Lista reale A gli assegna 36 anni di regno; fonti principali del periodo sono la Cronaca 51 e tre kudurru, in uno dei quali, risalente al suo venticinquesimo anno di regno e concernente tasse non versate, è presente un'immagine del re, indicato come "re della totalità" e "re di Babilonia" (la disputa di cui il kudurru rappresenta la risultante composizione vede due dei tre figli del re a testimoniare, Ninurta-kudurri-usur e Mar-biti-ahhe-iddina: entrambi succederanno al padre sul trono)[2]
Ninurta-kudurri-usur II
Ninurta-kudurrῑ-uṣur
943 943 Figlio di Nabu-mukin-apli;[3] nulla si sa del suo regno[2]
Mar-biti-ahhe-iddina
Mār-bῑti-aḫḫē-idinna
942 ?? Figlio di Nabu-mukin-apli;[3] nulla si sa del suo regno[2]
Shamash-mudammiq
Šamaš-mudammiq
905 ca. Successione non chiara; sincronismo attestato con Adad-nirari II (911-891); il regno di Shamash-mudammiq ci è noto quasi esclusivamente da fonti assire: il Canone degli Eponimi, di età neo-assira, inizia con Adad-Nirari II e fornisce una cronologia assoluta che si salda a quella babilonese nell'anno 747 a.C.; nei suoi annali, Adad-Nirari II si vanta di aver sconfitto il re di Karduniash, Shamash-mudammiq; durante l'eponimia di Dur-mati-Ashur (901 a.C.), Adad-Nirari II fu impegnato da altre campagne militari contro Karduniash; la Storia sincronica riferisce che Shamash-mudammiq perì in questa fase di scontri con gli Assiri e che gli succedette Nabu-shuma-ukin I[4]
Nabu-shuma-ukin I
Nabû-šuma-ukin
895 ca. Successione non chiara; la Storia sincronica riferisce che la guerra tra Assiria e Babilonia, cominciata con Shamash-mudammiq, continuò con Nabu-shuma-ukin I, fino al conseguimento di una pace (con matrimoni dinastici incrociati) che di fatto vanificò tutte le conquiste assire; i discendenti di Nabu-shuma-ukin I occuperanno il trono di Babilonia per gran parte del IX secolo a.C.: il paese torna ad una relativa floridezza[4]
Nabu-apla-iddina
Nabû-apla-iddina
880 ca.?[4] 870 ca.?[5] Figlio di Nabu-shuma-ukin I;[3] sincronismi attestati con i re assiri Assurnasirpal II (883-859) e Salmanassar III (858-824); con l'Assiria i rapporti sembrano essere stati generalmente buoni, ma all'inizio del suo regno (878) si registra una campagna di Assurnasirpal II a Suhu, in cui, stando agli annali del re assiro, questi avrebbe catturato truppe del re babilonese (e sconfitto mat Kaldu, cioè i Caldei: si tratta della più antica menzione di questo popolo); il rapporto per il resto pacifico tra Assiria e Babilonia è testimoniato anche dalla Storia sincronica;[4] del periodo di Nabu-apla-iddina è la Tavoletta del Dio-Sole, un kudurru che rappresenta uno degli artefatti babilonesi più rilevanti dell'epoca[6]
Marduk-zakir-shumi I
Marduk-zâkir-šumi
854 819 Figlio di Nabu-apla-iddina;[3] nell'851 a.C., Salmanassar III lo aiutò a sedare una ribellione guidata dal fratello, Marduk-bel-usate: questa data funge dunque da terminus ante quem per la morte del padre[4], che la Storia sincronica data al regno di Salmanassar III;[7] ci è pervenuto un trattato, mal conservato, tra Marduk-zakir-shumi e il re assiro Shamshi-Adad V, in cui è probabile che il secondo richiedesse aiuto al primo contro il rivoltoso Ashur-da'in-aplu (fratello di Salmanassar III)[8]
Marduk-balassu-iqbi
Marduk-balāssu-iqbi
818 813 Figlio di Marduk-zakir-shumi I;[3] il Canone degli Eponimi, la Storia sincronica e gli annali di Shamshi-Adad V riportano che il re assiro, nonostante il trattato con Marduk-zakir-shumi I, si risolse ad invadere la Babilonia durante il regno di Marduk-balassu-iqbi; i dettagli differiscono nelle diverse fonti, ma alla fine Shamshi-Adad riuscì a catturare l'avversario e a deportarlo a Ninive[8]
Baba-aha-iddina
Bāba-aḫa-iddina
812 ??? Successione non chiara; figlio di Lidanu[3]; proseguendo con altre campagne militari contro Babilonia, nell'812 a.C. Shamshi-Adad V riuscì a catturare e a deportare a in Assiria anche Baba-aha-iddina, che non deve aver regnato più di un anno: il re assiro assunse il titolo di "re di Sumer e di Akkad";[8] il trono di Babilonia dovette essere vacante per qualche tempo (la Cronaca 47 riporta che "non c'era re nel paese"; i Caldei consolidano la propria indipendenza, che già iniziava a consolidarsi ai tempi di Salmanassar III[9]
Interregno di almeno 4 anni
Ninurta-apla-X
Ninurta-apla-[—]
?? Successione non chiara; nulla si sa del suo regno; il suo nome è noto grazie alla Lista reale 14[10]
Marduk-bel-zeri
Marduk-bēl-zēri
?? Successione non chiara; il nome completo di questo re ci è noto da un testo amministrativo; il suo nome è noto grazie alla Lista reale 14[10]
Marduk-apla-usur
Marduk-apla-uṣur
?? Capo caldeo di tribù incerta (è indicato dalla Cronaca dinastica come unico membro di un palê Kaldi, 'dinastia caldea'); successione non chiara; il suo nome è noto grazie alla Lista reale 14[10]
Eriba-Marduk
Erība-Marduk
?? 760 Capo caldeo; successione non chiara; per la Cronaca dinastica è l'unico rappresentante di un palê Tamti (una terza dinastia del Paese del Mare); poiché Marduk-apla-iddina II, della tribù di Bit-Yakin, lo indicherà come proprio antenato, assumiamo che anche Eriba-Marduk provenisse dalla stessa casata; sembra che abbia contribuito a rifondare le sorti di Babilonia (così la Cronaca 47); si fregiò dei titoli di "re di Babilonia" e di "re di giustizia"[11]
Nabu-shuma-ishkun
Nabû-šuma-iškun
760 748 Capo caldeo della tribù Bit-Dakkuri; successione non chiara; la Cronaca dinastica indica come successore di Eriba-Marduk un regnante caldeo (mat Kaldi), il cui nome è indicato dalla Lista reale A e dalla Lista reale 14 come Nabu-shuma-ishkun;[11] dalle fonti si ricava l'impressione di un periodo turbolento, con scontri a Borsippa tra la popolazione e genti straniere (Caldei e Aramei); la Cronaca 52 racconta di vari sacrilegi commessi dal re e rappresenta una sorta di damnatio memoriae di Nabu-shuma-ishkun, fatto più unico che raro nella storiografia babilonese[12]
Nabonassar
Nabû-nāṣir
747 734 Successione non chiara; il Canone tolemaico prende avvio con l'ascesa al trono di Nabû-nāṣir e proprio dalla fonte greca deriva il nome con cui è più noto (Nabonassar); mancando qualsiasi apparente collegamento tra Nabonassar e i precedenti re caldei, generalmente si assume che fosse un re nativo di Babilonia; la Cronaca dinastica si interrompe proprio a questo punto e non ne conserva il nome; la Cronaca 16 è la fonte più rilevante per il suo regno e per quello dei suoi due successori; essa registra l'ascesa al trono assiro di Tiglatpileser III e la sua invasione della Babilonia settentrionale, mentre dagli annali del re assiro sembra che la sua campagna fosse più contro le tribù aramee che contro Babilonia[13]
Nabu-nadin-zeri
Nabû-nādin-zēri
733 732 La Cronaca 16 lo chiama Nadin e lo indica come figlio di Nabonassar; essa riporta che fu ucciso dopo due anni di regno durante una rivolta;[13] il nome Nabu-nadin-zeri ci è noto dalla Lista reale A, mentre nel Canone tolemaico è indicato come Nadios[14]
Nabu-shuma-ukin II
Nabû-šuma-ukin
732 732 Successione non chiara; il nome ci è noto dalla Lista reale A, che, nell'assegnargli solo un mese e tredici giorni di regno, lo indica come figlio del predecessore (e avrà dunque inteso piuttosto "figlio di Nabopolassar"); il Canone tolemaico non lo rileva[14]

Note[modifica wikitesto]

  1. ^ Liverani 2009, pp. 752 e 796.
  2. ^ a b c Beaulieu, p. 179.
  3. ^ a b c d e f Chen, p. 204.
  4. ^ a b c d e Beaulieu, p. 180.
  5. ^ Liverani 2009, p 796.
  6. ^ Beaulieu, pp. 181.
  7. ^ Beaulieu, p. 182.
  8. ^ a b c Beaulieu, p. 184.
  9. ^ Beaulieu, p. 183.
  10. ^ a b c Beaulieu, p. 185.
  11. ^ a b Beaulieu, p. 186.
  12. ^ Beaulieu, p. 187.
  13. ^ a b Beaulieu, p. 188.
  14. ^ a b Beaulieu, p. 189.

Bibliografia[modifica wikitesto]