Teatrino di corte (Caserta)

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Voce principale: Reggia di Caserta.
Teatrino di corte
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCaserta
IndirizzoViale Douhet, 2/A
Dati tecnici
TipoSala a ferro di cavallo con cinque ordini di palchi
Realizzazione
Costruzione1769
ArchitettoLuigi Vanvitelli
Sito ufficiale
Coordinate: 41°04′12″N 14°19′33″E / 41.07°N 14.325833°E41.07; 14.325833

Il teatrino di corte è un teatro di Caserta, ubicato all'interno della reggia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il teatrino di corte venne progettato da Luigi Vanvitelli come un edificio a sé stante: tuttavia, per volere di Carlo di Borbone, questo venne inglobato all'interno del palazzo per l'uso esclusivo della corte. I lavori di costruzione durarono circa dieci anni e fu inaugurato nel 1769 da Ferdinando IV e Maria Carolina[1]: fu l'unica parte della reggia a essere interamente conclusa, anche nelle decorazioni, da Luigi Vanvitelli[2]. Nel 1827 venne così descritto da Domenico Bartolini:

«È sito il teatro nel piano de' cortili, e corrispondente il suo palcoscenico alla facciata occidentale del palazzo, cosicché un ampio portone, il quale aprendosi sporge nel recinto de' reali giardini nello stesso livello, dà il comodo di un estesissimo sfondo in occasione di battaglie, e di altre spettacolose rappresentazioni, che richiedono uno spazio, ed una lontananza straordinaria: pregio è questo singolare da non trovarsi ne' teatri delle città, dove da ogni banda s'è ristretto dalle abitazioni[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il teatro è situato a piano terra, al centro del lato occidentale del palazzo: si accede tramite un ingresso centrale, originariamente destinata alla corte, e due laterali, per gli ospiti. Internamente ha una forma a ferro di cavallo con cinque ordini[2] di palchetti adornati da festoni e putti, opera di Gaetano Magri: al centro è posto il palco reale con un baldacchino sovrastato da una corona; lo spazio tra i vari palchetti è scandito verticalmente da colonne in alabastro e pilastri in breccia rossa e capitelli dorati[1].

La volta è affrescata con un'opera di Crescenzo Gamba, Apollo che calpesta il pitone[2]. Il palcoscenico, oltre ad essere affiancato dalle statue di Orfeo e Anfione, presenta lo sfondo mobile, in modo tale da aprirsi direttamente sul parco, creando una scenografia naturale[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Pesce e Rizzo, p. 57.
  2. ^ a b c Touring, p. 652.
  3. ^ Pierro, p. 47.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Autori Vari, La Reggia di Caserta, Ariccia, Pierro Gruppi Editori Campani, 1996, ISBN non esistente.
  • Touring Club Italiano, Guida d'Italia - Napoli e dintorni, Milano, Touring Club Editore, 2008, ISBN 978-88-365-3893-5.
  • Giuseppe Pesce e Rosaria Rizzo, La Reggia di Caserta - Guida breve storico-artistica, Portici, Colonnese Editore, 2018, ISBN 978-88-99716-14-1.

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