Sciuscià (lustrascarpe): differenze tra le versioni
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'''''Sciuscià''''' è un termine dialettale [[lingua napoletana|napoletano]], oggi in disuso, che stava ad indicare i bambini, di età compresa approssimativamente tra i 7 e i 12 anni, che vivevano arrangiandosi per le strade dei quartieri napoletani più poveri, soprattutto vendendo sigarette di [[contrabbando]] o facendo piccoli lavori per gli adulti (ad esempio comprare il giornale, le sigarette o fare la spesa) in cambio di pochi spiccioli. |
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Il termine ''sciuscià'' nacque a [[Napoli]] durante la [[seconda guerra mondiale]], e precisamente durante il periodo della occupazione americana, [[1944]]-[[1945]], quando i bambini della città guadagnavano qualche lira facendo i [[lustrascarpe]], parola tradotta in ''shoe-shine'' dai soldati americani. La pronuncia inglese suona all'incirca come ''sciuu sciain'', che, "napoletanizzato", diventa ''sciuscià''. |
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Versione delle 02:26, 17 apr 2007
Sciuscià è un termine dialettale napoletano, oggi in disuso, che stava ad indicare i bambini, di età compresa approssimativamente tra i 7 e i 12 anni, che vivevano arrangiandosi per le strade dei quartieri napoletani più poveri, soprattutto vendendo sigarette di contrabbando o facendo piccoli lavori per gli adulti (ad esempio comprare il giornale, le sigarette o fare la spesa) in cambio di pochi spiccioli.
Etimologia
Il termine sciuscià nacque a Napoli durante la seconda guerra mondiale, e precisamente durante il periodo della occupazione americana, 1944-1945, quando i bambini della città guadagnavano qualche lira facendo i lustrascarpe, parola tradotta in shoe-shine dai soldati americani. La pronuncia inglese suona all'incirca come sciuu sciain, che, "napoletanizzato", diventa sciuscià.