Scuola del Santissimo Sacramento: differenze tra le versioni

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==Bibliografìa==
==Bibliografia==
*Gerolamo Biscaro, ''Note e documenti per servier alla storia delle belle arti in Treviso'', Treviso, 1897; pp. 188-89.
*Gerolamo Biscaro, ''Note e documenti per servier alla storia delle belle arti in Treviso'', Treviso, 1897; pp. 188-89.
*Luigi Coletti, ''Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso'', Libreria dello Stato, Roma, 1935; pp. 226-27.
*Luigi Coletti, ''Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso'', Libreria dello Stato, Roma, 1935; pp. 226-27.

Versione delle 12:02, 20 feb 2016

Coordinate: 45°40′00.09″N 12°14′35.92″E / 45.666692°N 12.24331°E45.666692; 12.24331
La scala di accesso e la Scuola

La Scuola del Santissimo Sacramento è un antico luogo di ritrovo dell'omonima confraternita di Treviso, situato in piazza del Duomo, tra la chiesa di San Giovanni Battista ed il campanile del Duomo.

Cenni storici

Il piccolo edificio in laterizio intonacato fu costruito dalla Scuola del Santissimo nel 1515, probabilmente al posto di un altro preesistente[1]. La parte posteriore che conteneva la sala grande fu demolita nel 1935 assieme ad altri edifici nel tempo addossati alla vicina chiesa.

Descrizione

La parete del piano terreno, sulla quale si aprono due porticine (una dà accesso alla chiesa) ed una finestra, è decorata a fresco di finti marmi venati; sotto questo primo strato di intonaco affiora in parte una precedente decorazione con fascia a fogliame gotico e dentelli [1].

Al primo piano sono ancora visibili le tracce di un affresco rappresentante Cristo e profeti opera di Tiziano Vecellio[2]. Lo stato di conservazione non permette di capire se si tratti di un Cristo in croce o di un Cristo risorto; dei due profeti più in basso il meglio conservato è quello di sinistra, di proporzioni leggermente inferiori rispetto al Cristo. Ai lati dell'opera due finestre rettangolari con cornice sporgente e sbarre a gabbia sono unite da due salienti a protezione dell'affresco sottostante.

All'ambiente al primo piano si accede tramite una scala esterna addossata alla chiesa.

Note

  1. ^ Luigi Coletti, Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso, p. 226.
  2. ^ Rimane traccia del pagamento a Maestro Tician depentor di 65 ducati il 6 giugno 1517. Gerolamo Biscaro, Note e documenti per servier alla storia delle belle arti in Treviso, pp. 188-89.

Bibliografia

  • Gerolamo Biscaro, Note e documenti per servier alla storia delle belle arti in Treviso, Treviso, 1897; pp. 188-89.
  • Luigi Coletti, Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso, Libreria dello Stato, Roma, 1935; pp. 226-27.

Voci correlate

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