Società Atletica Milanese

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Società Atletica Milanese
Lotta
Segni distintivi
Colori sociali
Dati societari
Città Milano
Paese Bandiera dell'Italia Italia
Federazione Federazione Italiana Atletica
Fondazione 1899
Presidente Ernesto Castelli
Allenatore
Palmarès

La Società Atletica Milanese, nota anche come el paviment de giazz (anche el paviment de giass) fu una società di lotta italiana, con sede a Milano. Introdusse la lotta olimpica in Italia, occuppandosi dello stile greco-romano, in epoca antecedente alla fondazione della Federazione Italiana di Atletica.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il fondatore Ernesto Castelli.
Elia Pampuri, iniziò a lottare per la Società Atletica Milanese all'età di sedici anni

Venne fondata da Ernesto Castelli, detto “Bourlin”, nel gennaio 1899 ed introdusse la lotta dilettantistica in Italia divenendo uno dei principali attori dello sviluppo della disciplina della lotta greco-romana a cavallo del Novecento.[2] Fino a quel momento infatti non esistevano club dedicati alla lotta greco-romana in Italia. A Milano v'era il Club Atletico Milanese di Luigi Monticelli Obizzi, ma all'epoca si occupava di sollevamento pesi e pugilato e solo in seguito si aprì alla lotta grecoromanista.

La società ebbe sede in una palestra soprannominata el paviment de giass, sita presso un magazzino ortofrutticolo nella zona di Porta Ticinese a Milano,[3] ove si svolgeva l'attività sportiva e dove crebbero alcuini dei lottatori che fecero la storia della lotta negli anni in cui giunse di questo sport in Italia, tra cui Enrico Porro[4], Arturo Annoni, Samuele Civelli e Elia Pampuri.

Giuseppe Mangiarotti che frequentò la palestra della Società Atletica Milanese scrisse:[3]

«Vi si praticava la scherma, la pesistica, la lotta e la boxe. Tra i frequentatorivi erano illustri rappresentanti di tutti gli sport. Per la scherma il mio Maestro Barone Enrico Lanza di Brolo; per la boxe Boine, Pilotta, Poli, Negri, Beretta; per la lotta i fratelli Raicevich (quando erano di passaggio a Milano), Castelli, Porro, Rastelli, Gorletti e Pampuri; fra i sollevatori di pesi il Marchese Monticelli, Scuri, Cornalba e parecchi pompieri e vigili urbani. Eravamo tutti ottimi amici e frequentavamo spesso anche la Scala ed il teatro Manzoni, dove ammirammo fra gli altri i grandi Caruso, De Lucia, Garbin, Anselmi, Titta Ruffo, Sanmarco, Girandoli ed i celebri attori Zacconi, Novelli e Falconi»

Nel 1899 grazie alle vittorie di Ernesto Castelli, il club si aggiudicò il primo campionato italiano di lotta greco-romana organizzato su impulso de La Gazzetta dello Sport presso il Teatro Dal Verme di Milano,[5] nonché il titolo cittadino.

Dopo il ritiro di Castelli la guida della palestra venne presa da Samuele Civelli.

Il club scomparve qualche anno dopo la sua fondazione e la palestra chiuse. Ernesto Castelli divenne arbitro per la Federazione Atletica Italiana (FAI), fondata nel 1902 da Luigi Monticelli Obizzi (divenuta poi FIAP, FILPJ e FILPJK, quindi divisa in FIJLKAM e FIPCF)[6][7]

El paviment de giazz[modifica | modifica wikitesto]

Il club fu noto anche con il soprannome in dialetto milanese el paviment de giazz o el paviment de giass (letteralmente "il pavimento di ghiaccio") dato alla palestra.

Vi sono diverse teorie riguardanti la genesi del nome. Lo storico della lotta Livio Toschi ha ipotizzato che il soprannome possa dervare dal pavimento scricchiolante, oppure dal freddo polare presente in palestra, oppure ancora dall'impossibilità dei lottatori ospiti di restare a lungo in piedi nei combattimenti contro gli atleti della Milanese.[2]

Sull'origine del nome il direttore de La Gazzetta dello Sport, Eugenio Camillo Costamagna scrisse:[2]

«In una stamberga di pochi metri quadrati, in fondo a un cortiletto oscuro di Porta Ticinese, convenivano seralmente alcuni giovanotti e, per lunghe ore, si esercitavano nel faticoso sport della lotta. [...] Erano pochi, ma buoni, volenterosi. Nessun altro sentimento li animava, se non una nobile emulazione, un giusto orgoglio di primato [...]. Costituitasi la minuscola società sportiva, molti dei così detti bravi dei borghi vicini vollero cimentarsi coi nuovi campioni e tutti toccarono le spalle sul tappeto. Vergognosamente battuti, se ne andavano mogi mogi, e a sola scusa, sorridendo mestamente, dicevano: el paviment el scarliga. Da questo apprezzamento semiserio nacque appunto il nomignolo di Società del paviment de giazz.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Stampa Sportiva, 1903.
  2. ^ a b c Livio Toschi, Moriva 90 anni fa Elia Pampuri il più forte lottatore dilettante del suo tempo, in Athlon.net, n. 3, FIJLKAM, marzo 2014, pp. 83 e ss.
  3. ^ a b Vanni Lòriga, All'origine della lotta in Italia "el paviment de giass" (PDF), in Quaderni del Museo degli sport da Combattimento, n. 1, gennaio-giugno 2019, p. 39. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2021).
  4. ^ Olimpiadi estive: Londra 1908 in "Enciclopedia dello Sport", su treccani.it. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2019).
  5. ^ Storia della Lotta, su fijlkam.it, Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali FIJLKAM. URL consultato il 28 aprile 2020.
  6. ^ Livio Toschi, Luigi Monticelli Obizzi (PDF), su liviotoschi.webnode.it. URL consultato il 28 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2021).
  7. ^ Almanacco dello Sport, I, Firenze, R. Bemporad & Figlio, 1914.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Livio Toschi, FILPJK 1902-1952: i nostri primi 50 anni, vol. 13, Roma, Collana FILPJK, 1999.
  • Livio Toschi, Breve storia della Lotta, FIJLKAM, 2014.
  • Livio Toschi, Storia della lotta attraverso l'arte e la letteratura, Edizioni Efesto, 2018, ISBN 88-338-1040-2, ISBN 978-8833810409.