Skyshark

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Skyshark
Descrizione
Tipobomba a grappolo guidata
CostruttoreConsorzio CASMU
Primo lancio1987
Prestazioni
Gittatafino a 12 km
i dati sono estratti da
Flight International - World Missile Directory[1]
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Gli Skyshark erano una famiglia di bombe a grappolo guidate sviluppate dal consorzio italiano CASMU (Consorzio Armamenti Spendibili Multi Uso) comprendendo l'Aeritalia e la Snia BPD.[2], che consistevano in grandi contenitori che, una volta sganciati, volavano per un tragitto preordinato e poi aprivano il vano di carico rilasciando grandi quantità di submunizioni. I voli di prova iniziarono nel 1988. Il raggio d'azione della versione priva di propulsore era compreso tra 6 e 12 km, mentre la versione munita di un motore a razzo poteva raggiungere i 20-25 km. Il carico bellico previsto era di 750 kg con una velocità massima di Mach 0,8.[1]

Lo Skyshark, negli anni 80 era più o meno al livello del missile francese MBDA Apache, e in generale cercava di risolvere il problema che gli aerei avevano con le spezzoniere MW-1 (applicate sul Panavia Tornado), ovvero la necessità di sorvolare il bersaglio. Prima planante, poi venne studiato con motore a razzo per aumentare la gittata ed essere utilizzabile anche a basse quote. Poi si ipotizzò un modello con turbogetto, ed infine una versione con profilo stealth, ma nonostante tutti questi studi esso non ebbe futuro, abbandonato dall'Aeronautica Militare e ignorato da aviazioni estere, finché non se ne sentì più parlare dalla metà anni '90.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) World Missile Directory - Italy, in Flight International, vol. 131, n. 4067, 20 giugno 1987, p. 30. URL consultato il 26 gennaio 2016.
  2. ^ (EN) Doug Richardson, Skyshark programme begins, in Flight International, vol. 134, n. 4132, 1º ottobre 1988, p. 40. URL consultato il 26 gennaio 2016.