Restaurazione Shōwa

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Hirohito, l'imperatore Shōwa

La restaurazione Shōwa (昭和維新 shōwaishin) fu promossa dall'autore giapponese Kita Ikki, con l'obiettivo di restaurare il potere per l'imperatore giapponese Hirohito, appena asceso al trono, e abolire la democrazia Taishō di stampo liberale.[1] Gli intenti della "restaurazione Shōwa" erano simili alla restaurazione Meiji, poiché i gruppi che l'avevano in mente immaginavano un piccolo gruppo di persone qualificate che appoggiavano un imperatore forte. La Società dei fiori di ciliegio operava a tale scopo.[2]

L'incidente del 26 febbraio fu un altro tentativo di imporre la restaurazione, ma fallì pesantemente perché gli organizzatori non furono in grado di ottenere il sostegno dell'imperatore.[3] I principali cospiratori si arresero sperando che il loro processo sarebbe servito alla causa, tentativo che fu però frustrato facendo svolgere i processi a porte chiuse.[4]

Sebbene tutti questi tentativi fallirono, essa fu una prima tappa nell'ascesa del militarismo giapponese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ James L. McClain, Japan: A Modern History, W. W. Norton & Co., 2001, p. 414, ISBN 0-393-04156-5.
  2. ^ McClain 2001, p. 415.
  3. ^ Meirion e Susie Harries, Soldiers of the Sun: The Rise and Fall of the Imperial Japanese Army, Random House, 1992, p. 188, ISBN 0-394-56935-0.
  4. ^ Harries & Harries 1992, p. 193.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]