Queerty

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Queerty
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Linguainglese
Genererivista online
FondatoreDavid Hauslaib
Fondazione2005
Sito webqueerty.com/
 

Queerty è una rivista on-line che copre lo stile di vita e la cultura gay, fondata nel 2005 da David Hauslaib.[1][2] A giugno 2015, il sito aveva più di cinque milioni di visitatori unici mensili.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Queerty è stata fondata da David Hauslaib nel 2005 con Bradford Shellhammer in qualità di editore fondatore. Il sito ha chiuso brevemente le attività nel 2011 prima di essere venduto a Q.Digital, Inc., che attualmente[quando?] lo possiede e lo gestisce.[4][5]

Newsweek ha definito Queerty "un sito leader per i problemi gay" nel 2010.[6]

Il sito assegna i Queerty Awards o "Queerties", in cui i loro lettori votano per il "meglio dei media e della cultura LGBTQ" ogni marzo.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Frank Barnako, Gay blog is example of Web log strength, in MarketWatch, 16 settembre 2005. URL consultato il 29 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2014).
  2. ^ Adam L. Penenberg, Can bloggers strike it rich?, in Wired, 22 settembre 2005. URL consultato il 29 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2014).
  3. ^ LGBTs More Surprised Than Heterosexuals at Pace of Public Opinion Shift on Marriage Equality, GayCities, 24 giugno 2015. URL consultato il 24 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2016).
  4. ^ Andy Towle, LGBT Blog Queerty Closes, su Towleroad, 18 aprile 2011. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
  5. ^ Chris Bull, GayCities Welcomes You to the New Queerty, su Queerty, 5 maggio 2011. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2014).
  6. ^ Eve Conant, Conservatives and Gay-Rights Advocates Not Happy With 'Don't Ask, Don't Tell' Compromise, in Newsweek, 25 maggio 2010. URL consultato il 23 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ David Reddish, And the winners of the 2019 Queerties are..., in Queerty, 27 febbraio 2019. URL consultato il 27 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2019).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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