Prohibitory Act

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Prohibitory Act
16 Geo. 3 c. 5
Titolo estesoAtto per proibire ogni commercio e relazione con le colonie di New Hampshire, Massachusetts [sic], Rhode Island, Connecticut, New York, New Jersey, Pennsylvania, le tre contee inferiori del Delaware, Maryland, Virginia, Carolina del Nord, Carolina del Sud e Georgia, per tutta la durata della presente ribellione all'interno di dette colonie rispettivamente; per abrogare una legge, emanata nel quattordicesimo anno di regno di Sua Maestà attuale, per interrompere lo sbarco e lo scarico, il carico o la spedizione di merci, beni e merci, nella città e all'interno del porto di Boston, nella provincia di Massachusetts Bay; e anche due leggi, emanate nell'ultima sessione del parlamento, per limitare il commercio e gli affari delle colonie menzionate rispettivamente in tali atti; e per consentire a qualsiasi persona o persone designate e autorizzate da Sua Maestà a concedere perdoni, di emettere proclami, nei casi e per gli scopi ivi menzionati.[1]
Statobandiera Regno di Gran Bretagna
Tipo leggeLegge
Promulgazione22 dicembre 1775
Abrogazione1861

Prohibitory Act fu una legge emanata dalla Gran Bretagna alla fine del 1775 che interruppe completamente ogni commercio tra le Tredici Colonie e l'Inghilterra, privando inoltre le colonie della protezione del Re[2]. In sostanza, si trattava di una dichiarazione di guerra economica da parte della Gran Bretagna, una punizione inflitta alle colonie americane per la ribellione contro il Re e il dominio britannico, che in seguito divenne nota come Guerra d'Indipendenza Americana.

L'Atto di Proibizione faceva riferimento a due leggi approvate dall'ultima sessione del Parlamento, note come Leggi di Restrizione del 1775. Veniva menzionato come uno dei 27 torti subiti dalle colonie elencati nella Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America.

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ottobre del 1775, il Parlamento della Gran Bretagna, sotto la guida di Lord North, Primo Lord del Tesoro, decise di adottare misure più severe per sedare la ribellione in corso nelle 13 colonie del Nord America. A tal fine, decretò un blocco commerciale nei confronti delle 13 colonie, approvando l'Atto di Proibizione.

L'Atto vietava "ogni genere di commercio e transazione commerciale" e qualsiasi nave trovata a commerciare sarebbe stata "confiscata a Sua Maestà, come se si trattasse di navi ed effetti di nemici dichiarati".

L'obiettivo era quello di distruggere l'economia americana vietando i commerci con qualsiasi paese. L'Atto, essendo di fatto una dichiarazione di guerra, fornì ai coloni un pretesto per rompere ogni legame di fedeltà con il re. John Adams considerò l'Atto come la goccia che fece traboccare il vaso.[3]

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

L'Atto di Proibizione, di fatto, rappresentò una vera e propria dichiarazione di guerra da parte della Gran Bretagna. Secondo la legge delle nazioni, infatti, un blocco navale è considerato un atto di guerra. Le colonie e il Congresso reagirono immediatamente rilasciando lettere di marca. Queste autorizzavano i singoli armatori americani a catturare navi britanniche, dando il via alla pratica della corsa.

Inoltre, l'Atto spinse le colonie americane verso la completa indipendenza. Il Re, infatti, aveva ormai dichiarato i suoi "sudditi" esclusi dalla sua protezione e aveva mosso guerra contro di loro, senza distinguere tra coloro che gli erano fedeli e quelli che avevano chiesto pacificamente la risoluzione delle ingiustizie subite.

Nello stesso periodo, i britannici avevano importato nelle colonie americane contingenti di mercenari stranieri, inclusi gli Assiani, per sedare la ribellione. Inoltre, gli uomini del Re avevano fomentato attacchi da parte di tribù ostili di Nativi Americani di frontiera contro i coloni. Giungendo alla conclusione di non godere più della protezione del Re, i coloni risposero con la Dichiarazione di Indipendenza.

John Adams commentò così l'Atto di Proibizione:

(EN)

«It throws thirteen colonies out of the royal protection, levels all distinctions, and makes us independent in spite of our supplications and entreaties.... It may be fortunate that the act of independency should come from the British Parliament rather than the American Congress.[4]»

(IT)

«Esso estromette tredici colonie dalla protezione reale, abolisce ogni distinzione e ci rende indipendenti nonostante le nostre suppliche e richieste... Potrebbe essere una fortuna che l'atto di indipendenza provenga dal Parlamento britannico piuttosto che dal Congresso americano.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ An act to prohibit all trade and inter-courses with the colonies of New Hampshire, Massachuset's [sic] Bay, Rhode Island, Connecticut, New York, New Jersey, Pennsylvania, the three lower counties on Delaware, Maryland, Virginia, North Carolina, South Carolina, and Georgia, during the continuance of the present rebellion within the said colonies respectively; for repealing an act, made in the fourteenth year of the reign of his present Majesty, to discontinue the landing and discharging, lading or shipping, of goods, wares, and merchandise, at the town and within the harbor of Boston, in the province of Massachuset's Bay; and also two acts, made in the last session of parliament, for restraining the trade and commerce of the colonies in the said acts respectively mentioned; and to enable any person or persons, appointed and authorised by his Majesty to grant pardons, to issue proclamations, in the cases, and for the purposes therein mentioned.
  2. ^ (EN) S. Gillon, Congress opens all U.S. ports to international trade, su History.com, A&E Television Networks. URL consultato il 17 dicembre 2018.
  3. ^ (EN) Samuel Eagle Forman, Our Republic: A Brief History of the American People, Century, 1922, p. 71. URL consultato il 17 dicembre 2018.
  4. ^ Da John Adams a Horatio Gates, 23 Marzo 1776, su founders.archives.gov.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]