Palazzo Del Sale-Balbo

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Palazzo Del Sale-Balbo
Palazzo Del Sale-Balbo visto da piazzetta dei Combattenti
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàFerrara
IndirizzoVia Borgoleoni, 70
Coordinate44°50′23.93″N 11°37′18.08″E / 44.839981°N 11.621688°E44.839981; 11.621688
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV secolo
Inaugurazione1493
Realizzazione
ProprietarioPrivato
CommittenteScipione Del Sale

Palazzo Del Sale-Balbo è un palazzo quattrocentesco ristrutturato nel XIX secolo situato nel centro rinascimentale di Ferrara[1] in via Borgoleoni 70.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La contessa Emanuela Florio e Italo Balbo, che dimorarono nel palazzo dal 1924.

Il palazzo venne fatto edificare da Scipione Del Sale (o Dal Sale) nel 1493. In seguito ebbe diversi proprietari ed entrò nelle disponibilità dei marchesi Monti, dei conti Roverella, della famiglia Penna, della famiglia Guidetti, del conte Giovanni Gulinelli e diversi altri.[1]

Dal 1924, dopo il matrimonio tra la contessa Emanuela Florio[2] e Italo Balbo, divenne residenza ufficiale del gerarca, la personalità fascista di maggior rilievo a Ferrara in quel periodo e membro del Gran consiglio del fascismo.[3]

Accesso allo scalone dall'atrio del palazzo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il prospetto su via Borgoleoni venne rifatto nelle forme che ci sono pervenute nel XIX secolo dai Guidetti.[1] Tra gli aspetti di maggior interesse vi è lo scalone che dall'atrio principale sale al piano nobile. Interessanti i particolari della ringhiera in ghisa e delle statue che decorano atrio e vano delle scale.

Il palazzo ha un ampio cortile interno, tipico dell'architettura cittadina.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Gerolamo Melchiorri, pp. 28-30.
  2. ^ Il nuovo governatore di Tripoli, Italo Balbo con la moglie Emanuela Florio (Immagini d'archivio), su patrimonio.archivioluce.com, Istituto Luce Cinecittà. URL consultato l'8 luglio 2020.
  3. ^ Palazzo Del Sale – Balbo, su ferraranascosta.it. URL consultato l'8 luglio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gerolamo Melchiorri, Nomenclatura ed etimologia delle piazze e strade di Ferrara e Ampliamenti, a cura di Carlo Bassi, Ferrara, 2G Editrice, 2009, ISBN 978-88-89248-21-8.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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