Osservatorio Air Force Maui Optical and Supercomputing

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Asteroidi scoperti:[1][2][3] 62
8721 AMOS 14 gennaio 1996
9651 Arii-SooHoo 7 gennaio 1996
10193 Nishimoto 8 agosto 1996
10863 Oye 31 agosto 1995
11104 Airion 6 ottobre 1995
12426 Racquetball 14 novembre 1995
12443 Paulsydney 15 marzo 1996
13168 Danoconnell 6 dicembre 1995
14942 Stevebaker 21 giugno 1995
27870 Jillwatson 12 novembre 1995
31000 Rockchic 11 novembre 1995
31020 Skarupa 17 marzo 1996
32943 Sandyryan 13 novembre 1995
37692 Loribragg 12 novembre 1995
48628 Janetfender 7 settembre 1995
58365 Robmedrano 27 luglio 1995
85386 Payton 26 luglio 1996
90817 Doylehall 1º settembre 1995
90818 Daverichards 14 settembre 1995
90820 McCann 20 settembre 1995

L'osservatorio Air Force Maui Optical and Supercomputing (AMOS) è un'installazione Air Force Research Laboratory (AFRL) situata sull'isola di Maui. Il suo scopo è duplice: innanzitutto condurre la ricerca e lo sviluppo relativi al Maui Space Surveillance System (MSSS) e presso il Maui Space Surveillance Complex (MSSC), secondariamente sovraintendere all'attività del Maui High Performance Computing Center (MHPCC). La missione dell'AFRL di ricerca su Maui è ufficialmente chiamata AMOS. Questo termine è stato utilizzato nel settore per oltre trent'anni ed è ancora utilizzato in molte conferenze tecniche.

Il Minor Planet Center accredita AMOS per la scoperta di 62 asteroidi, effettuate tra il 1995 e il 1997.[4]

Gli è dedicato l'asteroide 8721 AMOS.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dati aggiornati al 17 aprile 2012. Nell'elenco appaiono solamente gli asteroidi con denominazione definitiva. .
  2. ^ Lista alfabetica degli scopritori di asteroidi, su minorplanetcenter.org, IAU Minor Planet Center. URL consultato il 17 aprile 2012.
  3. ^ Discovery Circumstances: Numbered Minor Planets, su minorplanetcenter.org, IAU Minor Planet Center. URL consultato il 17 aprile 2012.
  4. ^ Lista alfabetica degli scopritori di asteroidi, su minorplanetcenter.org, IAU Minor Planet Center. URL consultato il 27 giugno 2010.
  5. ^ Lutz D. Schmadel, Dictionary of minor planet names (pagina 662), su books.google.pt.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito web dell'MHPCC, su mhpcc.hpc.mil. URL consultato il 27 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2010).
Controllo di autoritàISNI (EN0000 0004 0555 8257