Oratori di Sant'Agostino (Perugia)
Oratori della Confraternita di Sant’ Agostino | |
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Interno dell'oratorio di Sant'Agostino, posto al piano del livello stradale, realizzato nella metà del Cinquecento e rinnovato nel Seicento con arredi barocchi e dorature | |
Stato | Italia |
Divisione 1 | Umbria |
Località | Perugia |
Religione | Cattolica |
Titolare | Sant'Agostino |
Inizio costruzione | XV secolo |
Completamento | XVIII secolo |
Gli Oratori sovrapposti di Sant' Agostino di Perugia sorgono in piazza Lupattelli, alla destra della chiesa intitolata al medesimo santo.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Appartennero dal 1405 alla Confraternita di Sant'Agostino, una delle tre confraternite perugine: San Francesco, Sant'Agostino e San Domenico, associazioni di laici che svolgevano attività caritativa e di solidarietà, tra cui la gestione di ospedali, nel 1472 le tre confraternite si unirono e nel 1890 si trasformarono in Pio Sodalizio Braccio Fortebracci, attuale titolare dei due splendidi oratori rimasti: Oratorio della Confraternita dei Disciplinati di San Francesco e l’Oratorio della Confraternita disciplinata di Sant'Agostino.
Anche l'ospedale confluì nel 1737 negli ospedali riuniti di Santa Maria della Misericordia.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Il complesso si compone di due oratori sovrapposti a pianta rettangolare, il primo superiore, più recente e il sottostante più antico. L'oratorio inferiore fu sede dell'antica confraternita, si presenta nella semplicità della sua architettura, perché non ha subito il rinnovamento dei secoli XVI e XVII. È un'unica aula rettangolare con le volte a crociera costolonate. Alle pareti tracce di affreschi trecenteschi di notevole qualità pittorica, tra le quali la crocefissione attribuita al Maestro di Paciano. Nella parete di fondo è un’altra Crocifissione in affresco degli inizi del XVI di scuola peruginesca.
Quello superiore fu edificato e decorato nel XIV sec., e rinnovato nei sec. XVl e XVII. Vi si accede attraverso un primo ambiente con affreschi di Francesco Appiani (1762), ci si immette poi nel magnifico oratorio con magnifiche decorazioni del protobarocco perugino . Le pareti sono coperte di tele che raccontano le Storie di Gesù e fatti della vita di Filippo e Giacomo, tutte di Giulio Cesare Angeli (1618-30) tranne le ultime tre a destra di Bernardino Gagliardi (1656). Un ciclo pittorico manierista rispondente ai tre dettami del Concilio di Trento: "primo che l’opera rispondesse a Vaghezza unita a magnificenza, secondo che apporti devozione e pietà, il terzo che rispondesse a durabilità con spesa convenevole"[1]. Nella parete di fondo, si erge l'altare dell'artista Marco Pace, databile al 1586, su cui è possibile ammirare la tavola dipinta da Raffaellino dal Colle (1563) rappresentante la “Vergine in gloria fra santi”.
Il soffitto ligneo (1698), intagliato e dorato dai Francesi Carlo D’Amuele e Monsù Filippo, ingloba gli affreschi settecenteschi di Mattia Batini. Completano la sala i seggi lignei incominciati nel XVI sec. da Marco Pace.
Nella sacrestia si ammirano decorazioni prospettiche di Pietro Carattoli (1762) e i dipinti di Francesco Appiani con le storie disant'Agostino, all'altare Stendardo processionale di Giovanni Antonio Scaramuccia (1625): La Vergine e Santi Agostino, Francesco e Domenico.
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Giulio Cesari Angeli (XVII secolo), Storie di Gesù (protobarocco perugino)
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Sant'Agostino e il Bambino di Francesco Appiani (XVIII secolo) nella sacrestia
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Perugia Guida Storico artistica Francesco Federico Mancini.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giovanna Casagrande e Francesco Federico Mancini, Perugia Guida Storico artistica.
- M. Montella (a cura di), Perugia, Guide Electa, Electa, Umbria, 1993
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 237008608 |
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