Missionarie figlie della Madre Santissima della Luce
Le Missionarie Figlie della Madre Santissima della Luce (in spagnolo Misioneras Hijas de la Madre Santísima de la Luz; sigla M.H.M.L.) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio.[1]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Per sopperire alla scarsità di sacerdoti che affliggeva l'arcidiocesi di Yucatán attorno al 1930, l'arcivescovo Martín Tritschler y Córdoba creò dei circoli catechistici per l'insegnamento della dottrina cristiana ad adulti e bambini nelle parrocchie rurali: per seguire questa forma di apostolato, l'arcivescovo pensò di istituire una congregazione formata da donne appartenenti ai circoli e affidò tale missione al sacerdote Pablo Góngora Alvarado, parroco di Motul. La congregazione fu fondata da Góngora Alvarado a Motul il 19 dicembre 1946 con quattro religiose tra cui Micaela Amparo Barrera Ortiz, confondatrice dell'istituto.[2]
La comunità fu eretta in pia unione il 31 ottobre 1948 e nel 1954 la sua sede centrale fu trasferita a Mérida; l'erezione canonica dell'unione in congregazione religiosa di diritto diocesano ebbe luogo il 19 dicembre 1973.[2]
Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]
Le suore si dedicano alle opere missionarie e catechetiche tra la popolazione, soprattutto nelle zone povere di clero.
Oltre che in Messico, sono presenti in Angola, Argentina, Belize e Stati Uniti d'America;[3] la sede generalizia è a Mérida.[1]
Alla fine del 2015 l'istituto contava 177 religiose in 21 case.[1]
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Annuario Pontificio per l'anno 2017, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2017. ISBN 978-88-209-9975-9.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.