Martiri di Tlaxcala

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Martiri di Tlaxcala
Statue dei Martiri di Tlaxcala
 
Morte1527/1529
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione6 maggio 1990 da papa Giovanni Paolo II
Canonizzazione15 ottobre 2017 da papa Francesco
Ricorrenza23 settembre[1]
Attributipiccole croci, palme e abiti tradizionali degli indigeni

I martiri di Tlaxcala furono degli adolescenti indigeni messicani di religione cristiana uccisi nello stato di Tlaxcala tra il 1527 e il 1529; i loro nomi erano Cristóbal, Antonio e Juan (italianizzati in Cristoforo, Antonio e Giovanni), e sono considerati i protomartiri cristiani del continente americano, e come tali venerati come santi dalla Chiesa cattolica, che ne celebra la memoria il 23 settembre[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il martirio dei fanciulli in un murale seicentesco nella chiesa dell'Immacolata di Ozumba (Messico)

Cristóbal[modifica | modifica wikitesto]

Cristóbal nacque ad Atlihuetzía (nell'odierno comune di Yauhquemecan, nel Tlaxcala) tra il 1514 e il 1515, ed era figlio ed erede del principale cacicco Acxotecatl. Ricevuto il battesimo, che veniva amministrato nei suoi territori dai missionari francescani, divenne in breve tempo testimone del Vangelo tra familiari e conoscenti. Si propose con insistenza, anche, di convertire il padre, affinché potesse abbandonare abitudini perverse e sfrenate, in particolare quella di bere fino all'ubriachezza. Un giorno costui, fatto rientrare con un tranello il figlio dalla scuola francescana, lo bastonò con violenza e poiché il ragazzo, pur nel dolore, continuava a pregare, lo gettò su un rogo acceso, uccidendolo. Alla morte, Cristoforo aveva 13 anni.

Antonio e Juan[modifica | modifica wikitesto]

Antonio e Juan nacquero tra il 1516 e il 1517 a Tizatlán (Tlaxcala de Xicohténcatl, nel Tlaxcala). Antonio era nipote ed erede del cacicco locale, mentre Juan, di umili origini, era il suo servitore: anch'essi frequentavano la scuola dei francescani. Nel 1529 si resero disponibili ad accompagnare i padri domenicani in una spedizione missionaria nella regione di Oaxaca, come interpreti presso gli indios. Consapevoli del pericolo di morte che correvano, i ragazzi aiutarono i missionari a distruggere gli idoli. In una di queste azioni, alcuni indios, inferociti e armati di bastoni, si avvicinarono e colpirono a morte prima Juan e poi Antonio, accorso in suo aiuto. Il martirio avvenne nel villaggio di Cuauhtinchán.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

La loro beatificazione è avvenuta il 6 maggio 1990 da parte di Papa Giovanni Paolo II. Il 15 ottobre 2017 sono stati proclamati santi da Papa Francesco[1][2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Santi Cristoforo, Antonio e Giovanni, su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 2 luglio 2019.
  2. ^ Alver Metalli, BAMBINI E MARTIRI. E DA OGGI SANTI. Papa Francesco canonizza in San Pietro i tre “Niños Mártires de Tlaxcala” uccisi nel Messico della conquista, su Terre d'America, 15 ottobre 2017. URL consultato il 2 luglio 2019.

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