Laceratore

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I laceratori aprisacco sono una classe di trituratori che ha caratteristiche costruttive e di funzionamento diverse dai trituratori industriali propriamente detti.

I fabbricanti ne danno definizioni omogenee in cui ricorrono principalmente tre concetti:

  • azione di strappo
  • riduzione volumetrica
  • apertura dei sacchi

Quantunque vengono impiegati in particolar modo nel primo trattamento dei rifiuti solidi urbani (l’apertura dei sacchi), quando la necessità di vagliatura e separazione del rifiuto (da qui il concetto di riduzione volumetrica), manuale o automatica che sia, viene prima della fase di triturazione vera e propria.

Alcuni fabbricanti utilizzano la denominazione laceratori aprisacco o anche trituratori laceratori, identificando un unico prodotto, altri diversificano i laceratori dagli aprisacco, pur mantenendo le medesime finalità. La pagina approfondisce il funzionamento dei primi, limitandosi ad una più generica indicazione come laceratori.

Caratteristiche costruttive[modifica | modifica wikitesto]

Costruttivamente i laceratori hanno le medesime caratteristiche dei trituratori e sono soggetti alle stesse prescrizioni per la sicurezza, secondo i requisiti della norma UNI EN 12012-1:2018[1][2] (per quanto la norma non faccia esplicito riferimento a questa classe di macchinari):

  • una camera di taglio
  • due rotori (alberi porta-lame)
  • un dispositivo di alimentazione
  • un piano di carico ed un'area di scarico

La motorizzazione, o azionamento che si voglia definire, è funzione della potenza e quindi il mercato offre sia prodotti azionati direttamente da motori elettrici che nella versione idraulica con pompa e motori idraulici.

La differenza principali tra le due tipologie di macchinari è negli alberi porta-lame o più precisamente nelle lame (coltelli) e nella loro disposizione sugli alberi.

È proprio questa differenza, origine dello scopo precipuo cui devono ottemperare, che li differenzia dai trituratori industriali e determina un processo di triturazione diverso da questi ultimi.

Processo di lacerazione[modifica | modifica wikitesto]

Se la triturazione è il processo attraverso il quale il trituratore taglia il materiale, ciò non trova riscontro nella lacerazione.

I rifiuti urbani indifferenziati vengono raccolti e convogliati, con l'ausilio dei mezzi compattatori, alle piattaforme di trattamento e si presentano perlopiù nei ben noti sacchi grigi o nei sacchi gialli per la plastica.

Trattare i sacchi dei rifiuti direttamente nei trituratori farebbe in modo di ottenere un macinato non omogeneo nel materiale, in quanto i sacchi possono contenere diversi tipi di materiali.

Da qui la necessità di avere un macchinario che consenta di aprire i sacchi (lacerare), effettuare una prima cernita (vagliatura) che permetta di separare i materiali. La lacerazione è lo scopo appunto dei laceratori.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le norme pubblicate dall'UNI Ente Italiano di normazione non sono consultabili gratuitamente, ne pubblicabili liberamente pena la grave violazione del copyright. Le norme debbono essere necessariamente acquistate su UNI Store per essere lette.
  2. ^ Il lettore consideri che le norme UNI EN sono sottoposte a continua evoluzione e nuova pubblicazione per ottemperare a nuovi requisiti. L'articolo ha validità solo nell'ambito della edizione citata della norma. L'UNI Ente Italiano Normazione può modificare in qualsiasi momento l'edizione, senza preavviso alcuno.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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