Giorgio Bronzini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giorgio Bronzini
Dati biografici
Paese Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 178 cm
Peso 87 kg
Rugby a 15
Ruolo Mediano di mischia
Squadra Viadana
Carriera
Attività di club[1]
2009-10Viadana1 (0)
2010-11GranDucato5 (0)
2012-14Viadana35 (30)
2014-16Rovigo32 (35)
2019-Viadana11 (5)
Attività in franchise
2010-12Aironi5 (0)
2016-19Benetton27 (5)
Attività da giocatore internazionale
2016-17Bandiera dell'Italia Italia7 (0)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 14 dicembre 2020

Giorgio Bronzini (Viadana, 20 aprile 1990) è un rugbista a 15 italiano, attivo nel ruolo di mediano di mischia del Viadana ed internazionale per l'Italia.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bronzini iniziò a giocare sin da bambino insieme a suoi fratelli gemelli (Pietro e Andrea) con il Viadana, squadra della sua città natale, ricoprendo inizialmente il ruolo di primo centro. In seguito, giocando con l'Under-15, cominciò a ricoprire il ruolo di mediano di mediano di mischia, fino a debuttare in Eccellenza nel 2009 sempre con il Viadana[1].

La stagione successiva si trasferì al GranDucato, e l'anno seguente ebbe l'opportunità di disputare il Pro12 insieme alla franchigia degli Aironi. Nel 2012 tornò a giocare in Eccellenza con il Viadana per due anni, poi si unì al Rovigo con il quale vinse il campionato di Eccellenza 2015-16.

Nel 2016 fu ingaggiato dal Benetton e il 12 novembre dello stesso anno, dopo avere fatto già in precedenza parte della Nazionale Emergenti, giocò la sua prima partita con l'Italia affrontando la Nuova Zelanda allo Stadio Olimpico di Roma.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alessandro Cecioni, Rugby, Bronzini e il debutto contro gli All Blacks: "Finora li vedevo in tv...", in la Repubblica, 10 novembre 2016. URL consultato il 26 novembre 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]