Giorgi Gakharia

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Giorgi Gakharia
Giorgi Gakharia nel 2018

Primo ministro della Georgia
Durata mandato8 settembre 2019 –
22 febbraio 2021
PredecessoreMamuka Bakhtadze
SuccessoreIrakli Garibashvili

Vice Primo ministro della Georgia
Durata mandato17 luglio 2018 –
8 settembre 2019
PredecessoreDimitri Kumsishvili
SuccessoreThea Tsulukiani

Ministro dell'economia e dello sviluppo sostenibile
Durata mandato27 novembre 2016 –
13 novembre 2017

Segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale
Durata mandato1 maggio 2019 –
3 settembre 2019
PredecessoreDavid Rakviashvili
SuccessoreLevan Izoria

Ministro degli affari interni
Durata mandato13 novembre 2017 –
8 settembre 2019
PredecessoreGiorgi Mgebrishvili
SuccessoreVakhtang Gomelauri

Dati generali
Partito politicoSogno Georgiano e For Georgia
FirmaFirma di Giorgi Gakharia

Giorgi Zauris dze Gakharia (in georgiano გიორგი ზაურის ძე გახარია?; Tbilisi, 19 marzo 1975) è un politico georgiano, dall'8 settembre 2019 primo ministro della Georgia[1][2] fino alle sue dimissioni il 18 febbraio 2021.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Premier[modifica | modifica wikitesto]

È stato nominato alla carica di Primo Ministro il 3 settembre 2019, in sostituzione di Mamuka Bakhtadze che si era dimesso il giorno prima. La nomina di Gakharia è stata controversa, con alcuni partiti di opposizione che hanno lasciato il dibattito parlamentare sulla sua candidatura. Tuttavia, poiché il partito Sogno Georgiano (Georgian Dream) al potere ha una maggioranza assoluta, Gakharia è stato confermato.[3] Dopo essere stato nominato Primo Ministro, l'8 settembre 2019, il gabinetto entrante di Gakharia ha ottenuto la fiducia parlamentare con 98 voti a favore e nessuno contrario.

Il 2 novembre 2020, durante la pandemia COVID-19 in Georgia, Gakharia è risultato positivo al virus.[4]

Il 21 gennaio 2021, la Georgia ha vinto una controversia con la Russia nella Corte di Strasburgo. Una grande vittoria per il paese. Quel giorno, Gakharia nominò Davit Zalkaliani Ministro degli Affari Esteri della Georgia, come Vice Primo Ministro.

Il 12 febbraio, Gakharia ha licenziato i governatori di alcune regioni del paese e ne ha nominati altri.

Elezioni parlamentari del 2020[modifica | modifica wikitesto]

Georgian Dream ha lanciato una campagna elettorale nel luglio 2020. Gakharia ha partecipato alla campagna fin dall'inizio come membro del partito che a settembre lo ha nominato candidato a primo ministro. Sotto la sua guida Georgian Dream ha vinto le elezioni. Il 24 dicembre, il nuovo Parlamento ha approvato il gabinetto di Giorgi Gakharia per un secondo mandato.

Le dimissioni[modifica | modifica wikitesto]

Le dimissioni di Gakharia, annunciate la mattina del 18 febbraio 2021, sono state inaspettate. In seguito si saprà che Gakharia non era riuscito a raggiungere un'intesa nel partito, che non era più d'accordo sulle sue posizioni e che quindi aveva preferito dimettersi. In quel periodo Nika Melia, presidente del partito di opposizione Movimento Nazionale Unito, era stato accusato di aver organizzato violenze durante le proteste antigovernative nel 2019. Quando Melia aveva rifiutato di pagare una cauzione di 12.000 dollari, un tribunale georgiano aveva stabilito che Melia doveva essere detenuto prima del suo processo. In risposta, Melia aveva dichiarato che la sentenza della corte era "illegale", e il 18 febbraio, Gakharia si era dimesso proprio per la decisione di detenere Melia[5] che era stato poi arrestato mentre si trovava nella sede del partito United National Movement il 23 febbraio.

Il partito di governo Georgian Dream ha sostenuto Irakli Garibashvili per sostituire Gakharia, e il Parlamento votato 89-2 per nominarlo il 22 febbraio.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Georgia, Giorgi Gakharia premier, su reuters.com.
  2. ^ http://gov.ge/index.php?lang_id=GEO&sec_id=195
  3. ^ (EN) Giorgi Lomsadze, Controversial minister slated to be Georgia's next PM, in Eurasianet, 3 settembre 2019. URL consultato il 3 settembre 2019.
  4. ^ (EN) Georgian PM tested positive for coronavirus: press office [collegamento interrotto], in Reuters, 2 novembre 2020.
  5. ^ (EN) Georgia's PM resigns over move to arrest opposition leader [collegamento interrotto], in The Washington Post, 18 febbraio 2021.
  6. ^ (EN) Ex-Soviet republic Georgia's parliament appoints new premier, in The Washington Post, 22 febbraio 2021.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]