Geoffrey Taylour, IV marchese di Headfort

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Geoffrey Taylour, IV marchese di Headfort
Ritratto del marchese di Headfort, di William Orpen, 1915.
Marchese di Headfort
Stemma
Stemma
In carica1894 –
1943
PredecessoreThomas Taylour, III marchese di Headfort
SuccessoreTerence Taylour, V marchese di Headfort
Nome completoGeoffrey Thomas Taylour
Altri titoliConte di Bective
Visconte Headfort
Barone Headfort
Baronetto di Kells
Nascita12 giugno 1878
Morte29 gennaio 1943 (64 anni)
DinastiaTaylour
PadreThomas Taylour, III marchese di Headfort
MadreEmily Constantia Thynne
ConsorteRosie Boote

Geoffrey Thomas Taylour, IV marchese di Headfort (12 giugno 187829 gennaio 1943) è stato un politico e ufficiale irlandese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era il figlio di Thomas Taylour, III marchese di Headfort, e della sua seconda moglie, Emily Constantia Thynne, figlia del reverendo Lord John Thynne. Divenne noto con il titolo di cortesia conte di Bective nel 1893 alla morte del suo fratellastro. L'anno seguente, all'età di 16 anni, succedette a suo padre come marchese[1].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Lord Headfort fu nominato sottotenente nel 1st Life Guards il 4 gennaio 1899 e promosso a tenente il 7 marzo 1900[2]. Si dimise dal reggimento nel maggio 1901[3]. Nel giugno dell'anno seguente fu nominato tenente nel 2nd County of London Yeomanry (Westminster Dragoons)[4].

Era un massone inglese, essendo stato iniziato nella Loggia di assistenza n. 2773 (Londra, Inghilterra) a Golden Square, Londra, nel febbraio 1901[5].

Dal 1922 al 1928, è stato senatore dello Stato Libero Irlandese[6].

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, l'11 aprile 1901[7], Rosie Boote (1878-17 agosto 1958), figlia di Charles Boote. Rosie era un'attrice del Gaiety Theatre. Il marchese rimase affascinato da lei durante la sua apparizione nella commedia musicale The Messenger Boy nel 1900. Il loro matrimonio fu insolito: Rose era cattolica da un umile passato, mentre suo marito era un aristocratico protestante[8]. Ha fatto scalpore quando si è convertito al cattolicesimo per il loro matrimonio[9]. Ebbero tre figli:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Thomas Taylour, I marchese di Headfort Thomas Taylour, I conte di Bective  
 
Jane Rowley  
Thomas Taylour, II marchese di Headfort  
Mary Quin George Quin  
 
Caroline Cavendish  
Thomas Taylour, III marchese di Headfort  
sir John Andrew Stevenson John Stevenson  
 
 
Olivia Stevenson  
Anne Moreton John Moreton  
 
Margaret Butler  
Geoffrey Taylour, IV marchese di Headfort  
Thomas Thynne, II marchese di Bath Thomas Thynne, I marchese di Bath  
 
lady Elizabeth Bentinck  
lord John Thynne  
hon. Isabella Elizabeth Byng George Byng, IV visconte Torrington  
 
lady Lucy Boyle  
Emily Constantia Thynne  
rev. Charles Cobbe Beresford lord John Beresford  
 
Anne Constantia de Ligondès  
Anne Beresford  
Amelia Montgomery sir William Montgomery, I baronetto  
 
Anne Evatt  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ thepeerage.com Geoffrey Thomas Taylour, 4th Marquess of Headfort
  2. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 27171, 6 March 1900.
  3. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 27318, 28 May 1901.
  4. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 27457, 25 July 1902.
  5. ^ See 'History of the Lodge of Assistance 1899–2002', page 24.
  6. ^ Marquess of Headfort, in Oireachtas Members Database. URL consultato l'11 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ Biographical details here., su happenstances.com. URL consultato il 6 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2007).
  8. ^ William Orpen portrait paintings draw approving views at Sotheby's, su justcollecting.com, Paul Fraser Collectibles. URL consultato il 21 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2020).
  9. ^ The Marquis of Headfort, su Telegraph.co.uk. URL consultato il 9 febbraio 2016.
  10. ^ Obituary: Antiquaries Journal, 70 (1990), 526
  11. ^ American School of Archaeology at Athens: Taylour finding aid
  12. ^ Burke's Peerage, 106th Edition.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]