Francesco Loredan

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Francesco Loredan (Venezia, 9 febbraio 1685Venezia, 19 maggio 1762) fu il centosedicesimo doge della Repubblica di Venezia dal 18 marzo 1752 alla morte.

Figlio di Andrea e Caterina Grimani, uomo di mediocre cultura, visse passivamente i pochi eventi importanti avvenuti sotto il suo dogato.

Vita

Di famiglia ricchissima e celibe, Loredan s’era dedicato più alla mercanzia che alla carriera pubblica; rifiutando continuamente le ambascerie che avrebbero potuto portarlo lontano da Venezia, preferì esser eletto come savio del consiglio od in incarichi minori. Senza una grande cultura e poca esperienza internazionale, non godeva di grande considerazione. Alla morte di Pietro Grimani, il doge – poeta, vi furono numerosi componimenti satirici ed operette scherzose sulla figura del doge e lo svilimento della carica fece in modo che molti possibili pretendenti rinunciassero. Ricercandosi un uomo di rappresentanza si pensò subito a lui.

Dogato

Il Loredan venne subito eletto il 18 marzo 1752 ma, essendosi ormai sotto Pasqua, si decise di avvisarlo soltanto il 6 aprile. Ormai la figura dogale aveva perso quasi tutto il suo potere ed Loredan si adattò in fretta a questo nuovo andazzo. Uno dei punti principali di politica interna fu lo scontro tra conservatori e riformisti che, desiderosi di riforme sostanziali all'interno della Repubblica, cercarono di riformarla dall'interno. I gruppi di pressione conservatori riuscirono a bloccare il piano ed i leader riformisti, tra cui Angelo Querini, importante illuminista veneziano, vennero incarcerati od esiliati. Il doge, pur potendo imporsi a favore dell'uno o dell'altro, si mostrò totalmente passivo, limitandosi ad appoggiare per convenienza la parte vincitrice perdendo così la possibilità di cambiare le sorti della Repubblica morente. Forse, ad impedire lo sviluppo delle idee riformiste, ci si mise anche un piccolo boom economico che avvenne a partire dal 1756, scoppio della guerra dei Sette anni, che permise ai mercanti, grazie alla neutralità della Repubblica, di commerciare in vastissimi mercati senza concorrenti. La sconfitta francese avrebbe persino permesso a Venezia di tornare a primeggiare nei mercati di pepe orientali. Ad un certo punto il doge, ormai vecchio e malandato, parve sul punto di morire ma poi si riprese e resistette per un altro anno, sino al decesso in data 19 maggio 1762. L'ansia di alcuni nobili, quali Marco Foscarini, che speravano nella sua dipartita per potersi sostituire a lui è sintomo di come Loredan non fosse rispettato ed, anzi, spesso dileggiato anche in pubblico.

Predecessore Doge di Venezia Successore
Pietro Grimani 1752-1762 Marco Foscarini
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