Espejo de navegantes

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Espejo de navegantes
Titolo originaleQuatri partitu en cosmographia practica
1ª ed. originale1540
GenereCartografia
Lingua originalelatino

Quatri partitu en cosmographia practica, conosciuta con il cnome di Espejo de navegantes (in italiano Specchio dei naviganti) è il titolo di un'opera scritta da Alonso de Chaves a Siviglia intorno al 1540, una sorta di manuale in cui i piloti potevano trovare tutte le informazioni necessarie sull'arte del loro mestiere.[1]

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Quando il pilota e cosmografo Alonso de Chaves fa riferimento alla "cosmografia pratica" nel titolo della sua opera, la equipara all'arte della navigazione e non alla nozione di cosmografia ereditata da Tolomeo e Pomponio Mela. La cosmografia del XVI secolo era un corpo di conoscenze che riuniva elementi speculativi derivati dalla filosofia naturale e dalla geografia descrittiva, ma che attingeva anche all'esperienza degli uomini di mare e, naturalmente, agli sviluppi matematici e geometrici. La cosmografia pratica nacque nella penisola iberica in concomitanza con i primi viaggi transoceanici e le scoperte geografiche, nonché con il tentativo di adattare l'arte della navigazione oceanica alla geografia teorica proveniente dal rinascimento umanistico di Tolomeo.[1]

Con le nozioni cartografiche contenute nel manuale, i cartografi di corte spagnoli mantenevano aggiornato il Padrón Real, la mappa ufficiale della Casa de Contratación.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Alonso de Chaves y el "Espejo de navegantes", su dialnet.unirioja.es.
  2. ^ Il Codice Quetzalecatzin, collana Le grandi mappe della storia, Le città precolombiane, Hachette, pp. 36-39.