Eigencolloid

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Il termine eigencolloid è derivato dalla lingua tedesca (eigen: proprio) ed è usato per designare colloidi fatti di fasi pure. Spesso la maggior parte di tali colloidi sono formati tramite idrolisi di cationi o radionuclidi di metalli pesanti come per es. Tc(OH)4, Th(OH)4, U(OH)4, Pu(OH)4 o Am(OH)3. Nel Nevada Test Site i colloidi sono stati sospettati per il trasporto a lungo raggio di plutonio.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) M. Altmaier, V. Neck, T. Fanghänel, Solubility and colloid formation of Th (IV) in concentrated NaCl and MgCl2 solution, in Radiochimica Acta, vol. 92, n. 9-11, 2004, pp. 537-543.
  • (EN) C.M. Marquardt, A. Seibert, R. Artinger, M. A. Denecke, B. Kuczewski, D. Schild, T. Fanghänel, The redox behaviour of plutonium in humic-rich groundwater, in Radiochimica Acta, vol. 92, n. 9-11, 2004, pp. 617–623.
  • (EN) V. Neck, M. Altmaier, T. Fanghänel, Solubility of plutonium hydroxides/hydrous oxides under reducing conditions and in the presence of oxygen, in Comptes Rendus-Chimie, vol. 10, n. 10-11, 2007, pp. 959–977.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Chimica: il portale della scienza della composizione, delle proprietà e delle trasformazioni della materia