Discussioni utente:Roberto bonezzi

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Luigi Bonezzi[modifica wikitesto]

Luigi Bonezzi, nato a Cremona il 30 aprile 1932 è riconosciuto a livello internazionale per le sue idee innovative in campi diversi nei quali si è cimentato durante la sua vita lavorativa. Diplomatosi nel 1950 presso come geometra presso l'Istituto Beltrami di Cremona, inizia da subito dopo a cimentarsi nell'attività inerente ai suoi studi a Luino (VA), dove si trasferiva con il Galletto 125cc. partendo alla mattina molto presto (la distanza è, infatti, di oltre 190 Km fra i due luoghi) per tornare due volte la settimana tardissimo. Dopo questa esperienza che gli portò grandi meriti e soddisfazioni fece domanda allo I.A.C.P. (Istituto Autonomo Case Popolari, l'attuale A.L.E.R.) dove fu accolto con grande rispetto, viste le idee che poi portò a termine. La prima, essendo appena finita la seconda guerra mondiale dove moltissimi si erano rifugiati nelle cascine in campagna, ma che volevano ritornare in città per poter lavorare e costruire o trasferire la propria famiglia che, però, era decisamente troppo piccola per potere accogliere tutti, fece costruire da zero un nuovissimo e grandissimo quartiere denominato "La Villetta" perché appunto, formato da una vera abbondanza di villette unifamiliari progettate e costruite in modo talmente innovativo che, a distanza di oltre più di mezzo secolo, sono rimaste totalmente inalterate, ma soprattutto nessuna di esse è mai crollata. In quel periodo, Luigi Bonezzi creò lavoro per moltissime persone per poter far addivenire completo il suo progetto e nel settore edile c'è spazio davvero per moltissimi. Dopo qualche anno, fondò insieme a tre soci la Harden S.p.A. sita a Sospiro (CR) e produttrice di apparecchiature riscaldanti (caldaie e termosifoni): qui si distinse per la sua progettazione della primissima "Piastra riscaldante" tuitt'ora presente nella gran maggior parte di ogni genere di edificio. Questo progetto fu certificato dalla Ambasciata statunitense con sede a Milano, ma, per il suo progetto, Luigi Bonezzi non chiese nessun genere di compenso, perché riteneva che umanamente una casa ce la dovevano avere tutti ed al giusto prezzo. Un giorno arrivarono dei signori croati di Pola perché, viste le splendide novità portate a termine da Harden S.p.A., volevano il supporto per costruire una fabbrica gemella, appunto a Pola. I lavori vennero eseguiti nel raggio di circa due anni, ma, al momento del pagamento delle spettanze dovute, i clienti intesero pagare con il denaro presente nella ex Jugoslavia, ma non accettato dalle banche italiane. Al tempo le primissime aziende americane produttrici della primissima elettronica di consumo (calcolatori elettronici, orologi elettronici ecc.), perché il costo della mano d'opera era sensibilmente più a buon mercato rispetto a quella americana, operavano nella ex Jugoslavia e i clienti pagarono inviando tre vagoni ferroviari stracolmi di questi nuovissimi prodotti, del tutto sconosciuti in Europa, Italia compresa. Tenuto conto la grande diversità del genere di prodotto, Harden S.pA. doveva tovare il modo per recuperare il denaro speso per la costruzione della fabbrica gemella a Pola, e, di conseguenza, si rivolse ad Olivetti che si vantava di avere, come, di fatto era del tutto vero, un concessionario per campanile in Italia. Luigi Bonezzi, allora, si recò ad Ivrea, sede Olivetti, con il figlio Roberto, fu messo alla porta perché l'allora amministratore delegato De Benedetti riteneva che questi nuovissimi prodotti non valessero nulla e non avrebbero avuto nessun futuro, a differenza delle più che anziane Divisumma, che, per operare un operazione matematica, impiegavano non meno di un minuto, ma soprattutto costavano 10 volte il costo dei calcolatori elettronici di nuova generazione. Al tempo, Luigi Bonezzi era un grande fumatore e dopo la visita ad Ivrea stava fisicamente impestando l'automobile sulla quale c'era anche il figlio Roberto al quale venne una idea davvero fantastica: chiedendo al papà di smettere per un po' di fumare, gli ricordò che i tabaccai in Italia erano di gran numero maggiore (quasi venti volte) dei concessionari Olivetti e che, pur non essendo dei tecnici specifici, potevano aggiungere ai prodotti esposti nei loro negozi questi prodotti: se qualcuno di questo oggetto fosse guasto o si fosse guastato, Harden poteva solo ed esclusivamente sostituirlo con uno nuovo, garantendo alla clientela un ottimo approccio. Il giorno dopo, Luigi Bonezzi telefonò al Presidente dell'ordine dei tabaccai, fissò un incontro e quei vagoni ferroviari inviati furono svuotati in meno di un mese applicando la stessa forma commerciale ai colleghi europei. Nacque, così, l'inizio di una nuova era, del tutto intrapresa da Luigi Bonezzi ed il figlio Roberto, al tempo dodicenne e bilingua madre (italiano ed inglese), che fece, da quel momento l'interprete con i nuovissimi fornitori americani di Harden S.p.A.. E questo fu solo l'inizio! Il primo fornitore di Harden S.p.A. fu la "Rockwell International" che, al tempo, lavorava con la N.A.S.A. per il suoi progetti spaziali ed aveva anche creato la primissima azienda per la produzione di elettronica di consumo; successivamente Harden S.p.A. fu importatrice esclusiva di Texas Instruments che, però, volle successivamente entrare direttamente in Italia con i propri mezzi, pagando il dovuto ad Harden S.p.A., così entrò in gioco la Commodore International che, al tempo, fu la prima progettista del primo Personal Computer nato al mondo, il Pet 2001 2KB. In precedenza, Harden S.p.A. era diventata l'importatrice esclusiva per l'Italia dell'americana Data General, azienda produttrice di mini sistemi informatici, ossia di calcolatori multitasking in grado di essere supportati in rete e che, viste le loro dimensioni, tenevano almeno una stanza opportunamente refrigerata e, quando arrivò il primo PC nato al mondo, le dimensioni dello stesso erano, invece, quali la piccola parte di una sola scrivania. La differenza sostanziale, però, è che erano personal computer mono utente, cioè non erano collegabili in rete. Il Pet 2001, ciò nonostante, ebbe un incredibile successo atto a far formare dall'allora direttore marketing di Harden S.p.A., Roberto Bonezzi, circa 600 concessionari in tutta Italia ed in un periodo davvero molto breve: non più di un anno e mezzo. Harden S.p.A. fu la primissima importatrice europea di questa nuovissima tecnologia, consentendo, poi, a Commodore di stabilirsi direttamente in Inghilterra e Germania e di creare la sua sede europea a Basilea, in Svizzera. Il successo indiscutibile di Harden S.p.A. fu promosso dalla messa a disposizione ad ogni suo concessionario dei programmi gestionali aziendali, quali la contabilità, la fatturazione e la gestione dei magazzini, forte della notevolissima esperienza con Data General: questa operazione acconsentì di sostituire gli antichi sistemi Olivetti elettromeccanici di nome Audit (nella varie versioni) e dei solo utilizzabili mini sistemi di ogni marca e dai costi minimi, nel 1978, di non meno di 25 milioni di lire italiane, con un PC, il Pet 2001 che, dotato di video e stampante e software sopra descritto, costava meno di 1/4 del più economico concorrente e con evidente miglioria del servizio dato dal prodotto finito.Il successo Commodore si interruppe, però, alla fine del 1980 quando l'azienda intese sviluppare i suoi nuoi prodotti, il VIC, facenti parte dei sistemi adatti al solo gioco, mettendosi in concorrenza con i già affermatissimi concorrenti presenti da anni sul mercato internazionale: una lotta senza assoluto pari. Per questo motivo, il grandioso progettista del Pet 2001, Chuck Peddle ed il direttore marketing internazionale di Commodore International, Chris Fish, assolutamente perché non concordi con questa scelta, furono cacciati da Commodore in cambio di azioni della stessa quotate in borsa, che i due si apprestarano subito a vendere, visto che avevano individuato il successivo fallimento della stessa Commodore, cosa che accadde a distanza di non più di due anni. I due prodigi costituirono, così, la SIRIUS International, per continuare nello sviluppo di personal computer che, però potessere diventare multiutente, ovvero collegabili in rete. La Sirius nacque a San José, in California, nelle estreme vicinanze della neonata MICROSOFT, piccola azienda di esperti softwaristi capitanati da Bill Gates, con la quale nacque un accordo di collaborazione: Sirius avrebbe prodotto l'hardware dei sistemi e Microsoft il sistemo operativo, il famoso MSDOS (Micro Soft Disk Operating System). Anche qui Harden S.p.A., azienda del tutto italiana, ebbe un ruolo fondamentale: indicò, infatti, le caratteristiche indispensabili di questo nuova era tecnologica di sistemi, affinché fossero in grado di competere, a prezzi estremamente ridotti, ai mini sistemi in commercio dai costi già indicati. Ogni carattarestica fornita da Harden fu presa a modello (il primo sistema prodotto da Sirius era già dotato di chiavetta USB, come da indicazioni di Harden ed almeno 10 anni prima che si divulgasse internet a livello globale) e nacque, così, il SIRIUS I, ovvero il primo sitema a livello mondiale collegabile in rete; la gratitudine manifestata da Sirius interantional e da Microsoft fu tale che il primissimo nuovo sistema fu presentato al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, alla presenza di giornalisti provenienti da tutto i mondo: Chuck Peddle, presente in questa occasione, ebbe come traduttore simultaneo Roberto Bonezzi e questa presentazione si rivelò un vero successo, visto che, da quel momento in poi, tutto si trasformò e moltissime aziende internazionali di produzione hardware acquistarono l'esperienza di Sirius international, ma soprattutto il software di Microsoft che generò l'immenso impero ancora parzialmente nelle mani di Bill Gates che, da persona davvero magnanime come sempre si è dimostrato, dona, tutt'oggi, il 50% del ricavato del suo business in beneficenza. Luigi Bonezzi fondò anche il primo settimanale informatizzato d'Italia insieme al figlio Roberto ed in formato A4 che è tutt'ora prodotto ed il cui nome è "Mondo padano": al tempo, le tipografie esistenti era completamente al di fuori di questa prodigiosa telematicità, per cui si sono aperte a macchia d'olio in tutto il territorio nazionale tipografie in grado di poter supplire a questa fenomenale novità, che ha segnato, ancora una volta, la storia in Italia ed in Europa ed in varie parti del mondo intero. Purtroppo, però, il 18/8/81, data palindroma ossia che si può leggere in entrambe le direzioni da destra a sinistra che da sinistra a destra, accadde un episodio che portò in una altra vita Luigi Bonezzi e la carissima moglie Rosanna Ferlenghi; infatti, un maldestro automobilista che transitava dalla parte opposta della tangenziale di Ravenna, per la folle velocità saltò entrambi le corsie e li uccise, pur essendo appena partiti da un semaforo. Questo accadde perché ancora non erano presenti gli air bags sulle automobili ed anche perché Luigi Bonezzi aveva sempre usato automobili Diesel della ditta Mercedes Benz che, al tempo, erano la punta di diamante dei furti delinqunziali dei malviventi, i quali le facevano arrivare, grazie ad una collaborazione più che mafiosa, nei ricchi paesi arabi (l'ultima rubatagli, fu ritrovata, infatti, nello Yemen del nord). Successe, infatti, che un paio di mesi prima la sua auto usata per lavoro gli fu rubata nel parcheggio chiuso della Harden S.p.A. e, visto che Luigi Bonezzi aveva lasciato in auto effetti personali, decise di comprare una berlina più piccola e certamente meno sicura e, di conseguenza, non ambita dai ladri professionisti. Così, questo increscioso fatto non gli permise neppure di vedere il numero 0 (zero) di Mondo Padano che era già in stampa, una vera disdetta che mise il figlio, al tempo di 23 anni appena compiuti, appena sposato e con un figlio già in arrivo in condizioni davvero ingiuste, visto che gli avvoltoi, in questi casi, fanno il loro operato in tutta tranquillità, avvoltoi precedentemente più che aiutati in ogni modo e con ogni suo mezzo per le loro necessità, ma che, come tutti sanno, cambiano improvvisamente il loro operato.