Discussione:Stampa a caratteri mobili

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Stampa a caratteri mobili
Argomento di scuola secondaria di I grado
Materiastoria
Argomento di scuola secondaria di II grado
Materialetteratura italiana
Dettagli
Dimensione della voce37 515 byte
Progetto Wikipedia e scuola italiana

Ho tolto la seguente citazione che era prima dell'incipit. Qualcuno verifichi che rispetti le linee guida o la sistemi in modo che la rispetti, e poi veda se vale la pena di reinserirla.

«Il più grande avvenimento della storia umana»

--Nemo 10:11, 1 mar 2009 (CET)[rispondi]

Chi ha inventato la stampa a caratteri mobili[modifica wikitesto]

Ma la stampa a caratteri mobili non l'ha inventata Gutemberg? Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 94.80.185.34 (discussioni · contributi).

Infatti. Pare che l'attribuzione dell'invenzione a Gastaldi sia falsa.
In ogni caso, quello era un vandalismo passato purtroppo inosservato. Grazie mille per averlo segnalato! --Azrael 12:21, 5 gen 2011 (CET)[rispondi]

Voce e sottovoce[modifica wikitesto]

Come spesso capita, in questa sottovoce c'è assai meno materiale che in Stampa#Stampa a caratteri mobili. Se qcno volesse rielaborare i materiali... --Pequod76(talk) 19:31, 21 lug 2011 (CEST) il mio pensiero è k gutenberg ha inventato tutto aanke il cell[rispondi]

Quanti libri furono stampati prima dell'anno 1500?[modifica wikitesto]

Leggo questa frase:

"Vengono stampate centinaia di migliai di libri (si calcola siano 450.000 entro l'anno 1500): un numero davvero altissimo se si considera che la maggior parte della popolazione è ancora analfabeta".

Essendo mancante di fonte, è da segnalare con il "template:senza fonte". Potevo fare così, ma il numero indicato è talmente elevato che ho deciso di espungere la frase dal testo e di metterla qui, in attesa della verifica della fonte.--Sentruper (msg) 20:48, 19 gen 2016 (CET)[rispondi]

Altro che elevato: è troppo basso! Secondo Elizabeth Eisenstein, nei primi 50 anni dopo l'invenzione gutenberghiana furono stampati otto milioni di libri.--Sentruper (msg) 17:45, 4 giu 2016 (CEST)[rispondi]

Il primo libro stampato in Italia fu realizzato a Bondeno?[modifica wikitesto]

Risposta: assolutamente no! Però, dato che su Wikipedia non si butta via niente, riporto il paragrafo in questo cassetto. Aggiungo io una fonte: in questo articolo si ipotizza che il "Frammento Parsons" sia stato stampato in ambito emiliano negli anni sessanta del Quattrocento. --Sentruper (msg) 17:29, 4 giu 2016 (CEST)[rispondi]

Ribadisco recisamente con Sentruper: assolutamente no! È l'ipotesi di Piero Scapecchi (che è un ottimo bibliografo, ma che nel caso specifico ha voluto vedere troppo). Se ne dà conto in un approfondimento, come fa senza recepirla l'ISTC (ip00147000). --Frognall (msg) 16:54, 15 ago 2021 (CEST)[rispondi]
Il primo libro stampato in Italia fu realizzato a Bondeno?

Nel XX secolo il ritrovamento di un'opera ritenuta perduta ha riaperto la contesa sulla primogenitura della stampa a caratteri mobili in Italia. Si tratta di otto carte di un'edizioncina illustrata, le Meditazioni sulla Passione di Cristo, traduzione in volgare italiano (contenente diversi termini di area padana) di un originario Leiden Christi tedesco. Dal nome dell'acquirente prese il nome di "Frammento Parson". Nel 1998 è passato di proprietà ed è diventato “Frammento Parson-Scheide” (con l'aggiunta del nome del nuovo proprietario). Il professor Piero Scapecchi, direttore del settore manoscritti e libri rari presso la Biblioteca nazionale di Firenze, ha studiato il frammento ed ha concluso che l'area geografica da cui proviene l'opera è un triangolo i cui vertici sono Ferrara, Bologna e Parma. Poi ha collegato le Meditazioni a un documento notarile del 1463 prodotto a Bondeno, nella Bassa Ferrarese.

Nel 1462 si trovavano a Bondeno don Paolo Moerich (originario di Siena), nominato vicario parrocchiale e Ulrich Pursmid, probabilmente allievo di Gutenberg o quanto meno persona ritenuta esperta nell'arte della stampa. Il 24 febbraio 1463 essi sottoscrissero un contratto con il parroco, don Francesco da Fiesso, per la produzione di opere a stampa. Nel contratto, scritto in latino, la dicitura litteras componere rivela inequivocabilmente che l'oggetto del contratto fosse l'apertura di una stamperia a caratteri mobili. Pursmid e Moerich s'impegnarono a realizzare numerosi testi di carattere sacro.[a 1]

Dalle analisi di questi documenti e dallo studio puntiglioso del "Frammento Parson-Scheide", Scapecchi giunse alla conclusione che Ulrich Pursmid dovette realizzare una cassa di caratteri per la stampa delle Meditazioni di Cristo, caratteri non più utilizzati successivamente, o comunque non giunti in altre edizioni a noi. In questo modo la storia del libro in Italia verrebbe rivoluzionata. Manca però la prova regina. Il contratto contiene l'elenco di tutte le opere da stampare. Le Meditazioni non ci sono. E poi la società si sciolse in aprile, pochi mesi dopo la fondazione[a 2].
  1. ^ Adriano Franceschini (a cura di) Artisti a Ferrara in età umanistica e rinascimentale e Guerrino Ferraresi, Storia di Bondeno.
  2. ^ E Subiaco fece nascere la stampa, su stmoderna.it. URL consultato il 31 luglio 2014.

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Stampa a caratteri mobili. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 07:53, 11 apr 2018 (CEST)[rispondi]

Motivi del rifiuto islamico[modifica wikitesto]

Non viene detto per quale motivo i turchi rifiutarono a lungo l'invenzione della stampa. Per qualche superstizione o che altro?--Mauro Tozzi (msg) 18:36, 10 nov 2018 (CET)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Stampa a caratteri mobili. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 05:41, 22 giu 2019 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Stampa a caratteri mobili. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 09:10, 19 set 2019 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Stampa a caratteri mobili. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 19:09, 26 gen 2020 (CET)[rispondi]

Il primo stampatore a caratteri mobili a Costantinopoli - il rifiuto islamico[modifica wikitesto]

Relativamente alla parte:

«I religiosi islamici dell'Impero ottomano, che allora governava la maggior parte del mondo musulmano, rifiutarono risolutamente questa invenzione. Il primo ad installare una tipografia nella capitale ottomana, Costantinopoli, nel 1567, fu un armeno proveniente da Venezia, Abgar Dpir[38]. Al Cairo la prima macchina da stampa arrivò nel 1798 con la Campagna d'Egitto di Napoleone Bonaparte. I religiosi docenti all'università al-Azhar, però, distrussero la macchina e ne gettarono i pezzi nel porto di Abukir ad Alessandria.»

Questo si scontra con l'oggettiva storia degli stampatori Soncino, ed in particolare con Girolamo Soncino che arrivò a Costantinopoli con il figlio Eleazar già nella prima metà del '500, come indicato dal Ceruti (Paolo Ceruti, Biografia Soncinate, Milano, Giulio Ferrario, 1834.) e dal De Rossi. I Soncino giungono a Costantinopoli come stampatori, ed essendo fin dal 1480 stampatori a caratteri mobili, giungono a Costantinopoli proprio con questa tecnologia. Ovviamente stiamo parlando di stampa ebraica, dunque potrebbe essere che la citazione qui sopra sia riferita alla stampa in lingua araba, ma non è chiaro. Idem per l'arrivo della macchina da stampa al Cairo: a mio avviso andrebbe specificata la tipologia di macchina da stampa, in quanto il torchio da stampa era stato introdotto, sempre dai Soncino, alla fine del '500 proprio al Cairo. Saluti e grazie mille, --Aldo Villagrossi (msg) 13:50, 9 dic 2021 (CET)[rispondi]

Il paragrafo è da correggere. Per adesso mi limito a Costantinopoli, dove il primo libro in assoluto fu stampato dal tipografo Daṿid (ibn) Naḥmiaś (fl. 1493-1518) nel 1493: (EN) Adri K. Offenberg, The First Printed Book Produced at Constantinople (Jacob ben Asher's Arba'ah Turim, December 13, 1493), in Studia Rosenthaliana, vol. 3, n. 1, 1969, pp. 96-112. --Frognall (msg) 23:11, 13 dic 2021 (CET)[rispondi]
Quanto al Cairo, confermo che il primo libro conosciuto fu stampato da Eliezer Soncino nel 1557 circa: (EN) Diana Rowland Smith, The Beginnings of Hebrew Printing in Egypt (PDF), in The British Library Journal, vol. 15, n. 1, primavera 1989, pp. 16-22. --Frognall (msg) 17:17, 18 dic 2021 (CET)[rispondi]