Discussione:Referendum istituzionale del 1946

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Il sostenere, come si fa nella voce, che non rivestano alcun valore giuridico e storico le eccezioni circa la regolarità del referendum istituzionale (e lo affermo anche nella mia qualità di giurista), mi apparirebbe un'affermazione quanto meno un poco azzardata ... Con i più cordiali saluti.--Rutilio Namaziano 22:32, 9 gen 2007 (CET)[rispondi]

Loris Palmerini[modifica wikitesto]

Mi ha stupito la citazione di Loris Palmerini, quasi che fosse uno storico. Ogni tanto scrivo a Loris, ma un blogger è un blogger e Palmerini non è certo uno che sistematizza. Avemundi (msg) 09:37, 13 mar 2008 (CET)[rispondi]


Venezia Giulia[modifica wikitesto]

La popolazione della Venezia Giulia non ha mai avuto 3 milioni di abitanti ne tantomeno lo stesso numero di votanti, secondo i censimenti del 1936 la popolazione dei territori contesi era di 590639 persone, si tenga presente oltretutto del massiccio esodo degli italiani dalla terre istriane a partire dal maggio 1945 che porto 350.000 persone a lasciare le zone della Venezia Giulia. Per controllare i dati della popolazione fino al 1936 porto a riferimento questo link di fonte istat .

Per quanto riguarda l'intervento di Togliatti per ritardare il rientro dei prigionieri in Italia ai fini del referendum si tratta di una ipotesi di Giulio Vignoli e non di una prova inconfutabile, pertanto reputo più corretto la correzione del testo. --mea (msg) 22:36, 21 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Ipotesi e realtà[modifica wikitesto]

Non è che ipotizzo che Togliatti ritardò il rientro dei prigionieri dall'URSS, ridotte a larve umane. Lo affermo a gran voce perchè ho le prove: si veda Bigazzi "Gli ultimi 22", Mondadori editore. Si vedano le memorie di don Brevi dove gli stessi russi, interrogando i prigionieri, lo riferiscono. mea (msg) non può farmi passare per un quaquaraquà. E' ben chiaro? E' lui che non sa quel che si dice. Non può affermare quanto sopra. Ci sono prove inconfutabili. Giulio Vignoli. Non è inoltre una ipotesi affermare che i prigionieri di guerra, gli abitanti dell'Alto Adige e della Venezia Giulia e di Zara furono esclusi dal voto e così i prigionieri di guerra non ancora rientrati, gli italiani delle colonie, ecc. Ma insomma vogliamo scherzare? Vogliamo mettere in dubbio la realtà? Questa è disinformazione pura. Quindi provvedo a togliere le forme dubitative. Non è inoltre che sia un'idea balzana dei monarchici che la Repubblica fu dichiarata prima della conoscenza dei voti definitivi. Il Governo il 12 notte dichiarò che i poteri del Re erano trasferiti a De Gasperi. Ma i risultati forniti della Corte di Cassazione era provvisori. La Corte si era riservata di comunicare i dati definitivi in data successiva, dopo aver esaminato i vari ricorsi per brogli ed altre irregolarità. Il Governo non aspettò la pronuncia della Corte e il Re partì il 13 protestando. Ma insomma vogliamo stravolgere la realtà? Come si fa a parlare di sole masse "CONTADINE" del Sud. Ma i dati delle città meridionali li avete letti? Sono a stragrande maggioranza a favore della Monarchia. Ma via, come si fanno a scrivere queste sciocchezze? Forse "solo" i contadini del sud votarono Monarchia perchè erano ignoranti? Alle mie spalle, cari amici, ci sono decine di anni di studio sull'argomento. Giulio Vignoli. Vorrei aggiungere che il clima di intimidazione contro le manifestazioni monarchiche nel Nord Italia, specie in quelle "rosse", non è anch'esso una ipotesi, ma purissima realtà, per cui riinserisco.

intimidazioni[modifica wikitesto]

Nella voce si legge che ci sarebbero state intimidazioni contro i monarchici prima del referendum del 1946. Non mi sembra affatto corretto riportarlo come un dato di fatto. Con dati storiografici si può aprire un'analisi approfondita del periodo che ha preceduto il referendum e indagare se ci sono state delle intimidazioni in un senso o nell'altro. Non si può riportare una tale affermazione come dato storico.

intimidazioni[modifica wikitesto]

io ho sentito dire che i comizi monarchici erano osteggiati e impediti


Tante certezze??[modifica wikitesto]

Penso che Vignoli si riferisca al libro di Francesco Bigazzi “Gli ultimi 28” e non 22, dove si racconta tramite una ricostruzione dell’autore la storia degli ultimi prigionieri italiani detenuti in russia e rientrati nel 1954, le responsabilità di Togliatti e specialmente le motivazioni sono una ricostruzione (nessun dogma quindi) dell’autore oltretutto vorrei sapere cosa gli fa pensare che uomini mandati dal loro Sovrano a morire in una guerra senza senso al freddo e al gelo erano poi pronti a sostenere sul trono questa persona. E’ assurdo affermare che l’elettorato della Venezia Giulia fu escluso dal voto in quanto la Venezia Giulia (comprendenti le provincie di Pola, Fiume e Zara) non era più italiana e questo è un dato inconfutabile. Altri dati inconfutabili sono che la provincia di Trieste non votò perché l’Italia ne perse la sovranità e diventò lo stato del Territorio Libero di Trieste sotto diretto controllo di Stati Uniti, Regno Unito e Jugoslavia, per quanto riguarda la provincia di Bolzano questa non si considerava neanche Italia e stava promuovendo un referendum per tornare sotto l’Austria e solo grazie all’accordo De Gasperi-Gruber si evitò scissioni. Anche io alle spalle ho decine di anni di studio e reputo forzate da studioso di storia certe affermazione di cristallina realtà e inconfutabile certezza.--AleR (msg) 09:48, 26 ago 2009 (CEST)[rispondi]

Avrai studiato tanto, ma hai recepito poco. Bigazzi riporta le affermazioni dei prigionieri in Russia che riferiscono quanto gli dicevano i loro aguzzini e cioè che sarebbero rientrati dopo il referendum. Hai letto il libro? Pare di no. Al 2 giugno 1946 la Venezia Giulia era ancora giuridicamente italiana. Non poterono votare nè coloro che fuggivano in Italia nè coloro che ancora si trovavano in Venezia Giulia. Anche coloro che erano già esulati furono esclusi dal voto perchè non poterono votare nei campi profughi in Italia. Il Territorio Libero di Trieste fu costituito dopo il Trattato di pace che è del 1947. Al 2 giugno 1946 in Alto Adige c'era una fortissima comunità italiana soprattutto a Bolzano e Merano. L'Austria all'epoca era sotto occupazione alleata e sovietica, anche Vienna era divisa in zone di occupazione come la Germania. La storia non si fa coi se. Difficile dire come gli Altoatesini di lingua tedesca avrebbero votato. Di lingua tedesca si, ma fortemente anticomunisti.

Il punto è che molti non poterono votare, non di come avrebbero votato. Non forzo un bel nulla. Te beato che hai inconfutabili certezze e vedi cristalline realtà.--151.21.172.17 (msg) 21:02, 29 mag 2010 (CEST)[rispondi]