Discussione:Eroti

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Sto sistemando, come al solito le fonti pasticciate... devo dire che sono un po' seccato.

Allora ho verificato Ferguson che a pagina 145 non tratta di quello che gli viene fatto dire, ma del periodo precedente.

Ora mi dite in quale diavolo di pagina di Calame viene detto che Altri nomi di eroti sono Anteros (la reciprocità amorosa)[4], Himeros (l'amore impetuoso, ma non ricambiato) e Pothos (la brama nei confronti di chi è assente)[5]. Le ho viste e non la trovo... ? Grazie... --Xinstalker (msg) 15:31, 28 set 2014 (CEST)[rispondi]

Ho lasciato perdere... la voce poi tracima in fonti non pertinenti... messo tag P. Discutiamone (che palle sta propaganda!) --Xinstalker (msg) 15:44, 28 set 2014 (CEST)[rispondi]

Ho visto che viene dalla WikiEn ma anziché tradurre quella roba evidentemente ideologica, perché non tradurre dalla WikiDE che invece è MOLTO più seria... grazie! :) --Xinstalker (msg) 15:48, 28 set 2014 (CEST)[rispondi]

Ciao, 'sti inglesi son ideologici, che ci devo fare... potremmo andare a lamentarci con loro... a parte la battuta, quale wiki.de, quella tedesca?--|Japanlove - Gokigenyō!| 16:04, 28 set 2014 (CEST)[rispondi]
Sì. Ma vedo che sei particolarmente dedicato a queste voci, vogliamo sgombrare alcuni equivoci così quando te le ritrovi fai da solo? --Xinstalker (msg) 16:15, 28 set 2014 (CEST)[rispondi]
Il problema non è tanto il taglio LGBT che pure è superficiale (generalizzare come omosessualità tout court l'omosessualità pederastica), ma il romanticismo che si portano dietro come lettura.--Xinstalker (msg) 16:17, 28 set 2014 (CEST)[rispondi]
confesso che cercavo disperatamente una voce in cui inserire i due meravigliosi dipinti che vedi, il seguito me lo son trovato davanti del tutto casualmente... poi figurati se non son d'accordo con te nella NON generalizzazione tra pederastia storica e omosessualità tout court (generalizzarle è di fatto essenzialmente errato! Il significato è del tutto differente...) Per il resto, dimmi tutto, quali equivoci? Quale wikiDe (ci son 2 paragrafi senza nessuna bibliografia, eppoi chi lo sa il tedesco..) Lo intendi come un problema di filologia "il romanticismo che si portano dietro come lettura"? In quanto romanticismo è parte della lettura artistica ottocentesca... Un po' come l'eresia nietzschiana dell'apollineo-dionisiaco ne La nascita della tragedia, del tutto fuori dalla benché minima serietà accademico-filologica...prende Wagner come fonte, pensa te!--|Japanlove - Gokigenyō!| 16:50, 28 set 2014 (CEST)[rispondi]

Scusa se ti rispondo per punti ma lo fo per chiarezza:

  1. Io non promuoverei una voce per sistemare immagini. Anche se non ci trovo nulla di male.
  2. La WikiDe è asciutta ma corretta.
  3. Vado vagando per questa enciclopedia lungo le voci di civiltà classica e mi ritrovo costantemente letteratura politica che va sotto l'acronimo identificativo di LGBT tesa a dimostrare "qualcosa" inerente alla omosessualità nel mondo classico greco, precristiano, per intenderci. Il sempre raccontato come se nell'antichità precristiana vi fosse una sorta di accettazione dell'omosessualità a differenza della successiva cultura cristiana. E' una costante, dèi, semidei, eroi, etc.
    1. Questo è un grave errore ermeneutico oltre che non fontato se non dai testi ideologici e propagandistici di quel movimento che va sottto l'acronimo LGBT che non rappresenta nemmeno esaustivamente le organizzazioni politiche di omosessuali.
    2. L'errore ermeneutico, già indicato con fonti, si fonda sul fatto che nell'antichità della Grecia arcaica e classica NON esistevano gli omosesssuali, ma solo la condotta omosessuale. Quest'ultima non era percepita in se e per se con particolare interesse da parte della popolazione. Ma i rapporti omosessuali tra maschi adulti erano inconcepibili, non perché erano omosessuali, in quanto questo non fregava niente a nessuno, ma in quanto una delle due persone assumeva il ruolo di donna. Le società antiche erano ferocemente sessiste. Nella relazione omosessuale adulta chi assumeva atteggiamento o ruolo di donna perdeva irrimediabilmente la dignità virile. Chi assumeva il ruolo attivo di maschio era invece considerato a tutti gli effetti virile. Diversamente la pederastia (che non significava automaticamente un incontro di tipo sessuale) il ragazzo che non era ancora uomo e quindi poteva assumere il ruolo di femmina purché dimostrava di "non godere" dell'attenzione dell'adulto, ma solo si concedeva allo scopo di cedere come restituzione delle attenzione dello stesso. Divenuto uomo non poteva assumere più quel ruolo femminile. Il fatto dimostrato di "non godere" significava che non era stato "femmina" nemmeno da ragazzo.
    3. Platone, come tutti i Greci, amava l'amore pederastico e aveva grande attenzione per i ragazzi. Un omosessuale diremmo noi oggi. Ma qui su Wikipedia si è pompato sul suo Simposio un cumulo di sciocchezza... Infatti l'origine della condanna dell'omosessualità che si riscontra nel cristianesimo e nelle altre religioni c.d. monoteistiche è dovuta esclusivamente a lui:
« bisogna pur sempre convenire su questi punti: che la natura ha attribuito al maschio e alla femmina il piacere del sesso perché ambedue siano spinti verso l'amplesso in funzione della procreazione; che invece, l'unione di maschi con i maschi e di femmine con le femmine è contro natura e, infine, che i primi che osarono realizzare queste unioni lo fecero cedendo alla spinta di un irresistibile piacere. Certo tutti noi biasimiamo il mito di Ganimede, ritenuto opera dei cretesi » (Platone, Leggi 636 C -D, Platone Tutte le opere Milano, Bompiani, 2008 pp. 1469-1470, traduzione di Roberto Radice)
« Ma come si riuscirebbe a garantirci dagli amori precoci di fanciulli e fanciulle, dall'omosessualità maschile e femminile, da queste perversioni che sono responsabili di incalcolabili sciagure non solo per la vita privata dei singoli ma anche per l'intera società? » (Platone, Leggi 836 A -B, idem p.1632)
E infine la "proposta di legge"...
« Giusta obiezione, e tuttavia proprio a questo mi riferivo quando dicevo di possedere un metodo per presentare una legge che costringa a un uso naturale della sessualità finalizzato alla riproduzione e quindi escludente i rapporti con gli uomini (e con ciò si vuole impedire, in prospettiva l'estinzione del genere umano e la dispersione dello sperma fra pietre e sassi [...] » (Platone, Leggi 838 C- 839 A idem p.1635)
Perché questa apparente contraddizione in Platone? Non ho finito... continuo dopo... --Xinstalker (msg) 08:25, 29 set 2014 (CEST)[rispondi]
Intervengo prima che tu abbia finito il discorso per segnalarti che stai che stai inconsapevolmente mischiando periodi: i Greci infatti non hanno avuto una legislazione identica dalla loro fondazione alla loro estinzione. E anche loro (come noi oggi) sono culturalmente cambiati non solo nei secoli ma anche nei decenni. La condanna dell'omosessualità (già al tempo presente in altre popolazioni e culture conviventi) poi trova origine in vari fattori e non esclusivente ad uno.------Avversarīǿ - - - >(MSG) 10:35, 29 set 2014 (CEST)[rispondi]
Ottimo Dispe, parlo, come già precisato, della Grecia del periodo classico. Hai degli elementi più precisi a tal proposito? Era proprio di questo che volevo parlare. :) Per la condanna parlavo del recepimento nella cultura teologica cristiana che come l'islam e l'ebraismo riprende la teologia platonica. --Xinstalker (msg) 11:49, 29 set 2014 (CEST)[rispondi]
Scusa se insisto ma immagino che con la tua precisazione intendi dire di essere informato sulla materia, io prendendo ad esempio il classico di Dover sono rimasto ancora alle sue lamentazioni alla I parte sulla scarsezza di fonti al riguardo, al suo insistere lungamente per questo, nella II parte, al processo Contro Timarco e infine al dettagliato rapporto inerente alle arti figurative. Conosco altre fonti che non vanno molto oltre? Ci sono delle novità o scoperte recenti? --Xinstalker (msg) 12:14, 29 set 2014 (CEST)[rispondi]
(confl.) Xinstalker non ti seguo. Stiamo parlando di questa voce o della concezione dell'omosessualità in epoca classica? Francamente non comprendo perchè dobbiamo discutere qui della condanna dell'omosessualità fatta da Platone (che poi, anche se importante, è solo uno degli autori dell'epoca) verso "fine carriera", circa 4 secoli prima di cristo e, soprattutto, del collegamento tra condanna platonica e condanna delle religioni monoteiste (Cristianesimo e Islam), culturalmente compiuto ex post (molti secoli dopo). ------Avversarīǿ - - - >(MSG) 12:32, 29 set 2014 (CEST) PS. (confl. e fuori crono)[rispondi]
Beh Platone attiene solo all'ultimo punto. Gli altri sono certamente più attinenti. Ma non "dobbiamo" parlare né qui né altrove. Quindi possiamo concludere la discussione. Per quanto attiene questa voce ho fatto i miei rilievi e inserito il template di conseguenza. Alla prossima. --Xinstalker (msg) 14:08, 29 set 2014 (CEST) P.S. Per quanto attiene la condanna della condotta omosessuale Platone è l'autore dell'epoca, il resto segue.[rispondi]

Eccomi, ciao e scusa ma, come puoi controllare in crono ero perdudo (per colpa tua che mi hai accennato al romanticismo) in altri lidi: allora, non sentirti offeso (scherzo!) ma sono quasi perfettamente d'accordo con te sull'errore ermeneutico, fino all'epoca contemporanea non vi è identità omosessuale o bisessuale o altro, ma pratica o condotta come dici bene tu; con "sessista" distinzione tra attivo-virile e passivo-femminile ovvero degradante; e sono pure d'accordo sul fatto che la pederastia non significava automaticamente un incontro di tip sessuale... (quindi dov'è il "contrasto"?)
Per il resto brucia platone che già Nietzsche lo considerava nient'altro che un prete mancato (parole sue, non mie xd). Continua pure così che va bene (pare un barbosissimo studio accademico... eheh), io proseguo con l'amor cortese che è più romantico e confacente ai miei gusti...
è questo il bello di wiki, se io apro una voce non la considero mia, anzi proprio me ne importa gran poco, esigo che altri se ne occupino; io non riesco a star fermo più di un dì e mezzo su una stessa voce, quindi ti lascio immaginare... sono dispersivo come un certo Leonardo: io devo creare un voce da 35-40mila al giorno, alle fonti seconde terze quarte che ci pensino pure altri. Buon lavoro1--|Japanlove - Gokigenyō!| 02:52, 3 ott 2014 (CEST)[rispondi]

  • Carissimo [@ DuilioJapanlove], devi credermi ieri ti stavo pensando rivedendo come ho modificato la pagina che avevi predisposto traducendo dalla WikiEN e devo riconoscere che la tua pagina era più "bella" e probabilmente centrava, in alcuni suoi aspetto, meglio anche il "lemma". Te lo riconosco senza alcun mio dubbio. Il fatto è che per quanto più "bella" e più centrata ciò corrisponde solo al mio punto di vista. Tieni bene a mente che Xinstalker ti sta dicendo che secondo il suo POV la tua lettura complessiva dell'ambito "erotico" non teologico è corretta e maggiormente pregnante rispetto a quello che vado sfasciando io inseguendo, presentando e precisando le fonti attendibili. Ciò premesso, e te lo devo, occorre anche continuare la nostra discussione su Platone, da quello che scrivi richiede ancora uno sforzo di approfondimento per non equivocare quell'importantissimo autore, partendo proprio dal Simposio. Ciò che si deve correttamente comprendere è che Platone non ha mai inteso condannare l'omosessualità in quanto desiderio, ma ha inteso rifiutare la sessualità e se ciò non era evidentemente possibile, accettare solo la sessualità ai fini della procreazione. Ciò discende dal fatto che per Platone la concezione di bello/vero/giusto è la parte fondamentale dell'esistenza ed essa si affaccia nell'uomo in modo assolutamente naturale e vince qualsivoglia altra evidenza sensoriale. Noi vediamo il giardino bello, anche se è feroce; noi vediamo quei quadri da te ad esempio indicati, come "belli" anche se poi di fatto altro non sono che un insieme di sporco colorato; noi ci possiamo comportare in modo valoriale anche quando ciò può mettere a repentaglio la nostra sopravvivenza fisica; noi possiamo perseguire la giustizia anche quando questa non ci "conviene" come guadagno sensoriale: insomma per fare un esempio spiccio spiccio si può vedere maggiore bellezza in una donna anziana che assiste gratuitamente un bambino gravemente malato, piuttosto che nelle tette rifatte dell'olgettina di turno. Platone quindi si domanda da "dove" previene questa percezione/consapevolezza/desiderio che violenta l'evidenza fisica e sensoriale, lui la riscontra quindi fuori dal mondo fisico/sensoriale in quanto lo contraddice costantemente, e ritiene di individuarlo in un mondo trascendente come ciò che inserito io noi (la psyché) è trascendente il nostro corpo fisico. Il vero erotismo per Platone è ciò che spinge la psyché, il nostro vero sé, a tornare in quell'ambito trascendente l'illusorio mondo fisico, e quell'ambito trascendente è il vero mondo. Il desiderio erotico fisico altro non è che una forma illusoria del vero desiderio erotico che è invece "spirituale". All'interno di questo quadro l'unico erotismo "fisico" accettabile è quello eterosessuale procreante perché consente alle psyché cadute nel mondo fisico il loro viaggio di ritorno al vero mondo. In tal senso leggi l'inno ad Afrodite e agli Eroti del tardo platonico Proclo. (poi continuo). P.S. intanto cfr. --Xinstalker (msg) 12:46, 3 ott 2014 (CEST)[rispondi]
  • Carissimo [@ DuilioJapanlove] sto continuando la voce, ora che ho quasi finito di sistemare Plotino capirai per quale ragione intendevo il tuo lavoro più centrato del mio. Ovvero dell'importanza del lato estetico in una voce come questa che tratta dell'eros sia fisico che spirituale. Sto cercando di rimediare inserendo immagini antiche ma di spessore. Detto ciò continuo. Platone non si è sposato e non ha generato figli violando così uno dei doveri costituenti l'adesione al proprio clan familiare, Monique Canto-Sperber sottolinea giustamente questo fatto e anche il fatto che le sue eventuali preferenze omosessuali non sarebbero certo stato di ostacolo in questo come era comune in quel tempo in Grecia. Nei prox giorni riporterò con dovizia di fonti la trasformazione del lemma e della nozione di eros in ambito cristiano, intendo cristiano antico. Intanto occorre notare che anche per i cristiani il tema non è l'omofobia ma, semmai, la sessuofobia. L'ambito platonico che coinvolge tutte le religioni monoteistiche è quindi di tipo sessuofobico se intendiamo il sesso al solo fine dello scambiarsi l'amore e il piacere, in quanto il sesso fisico e affettivo allontana l'anima dalla sua vera natura, ingannandola. Solo il sesso ai fini della procreazione ha ruolo, ma ruolo secondario, in quanto rientra nel disegno divino della generazione (o della caduta) delle anime. Nel frattempo spero di interessarti con un riassunto di una midrash significativa per l'ambito ebraico: Le anime degli uomini a venire sono state create al tempo di Adamo e sono conservate in uno scrigno nel Settimo Cielo. Da lì sono prese ogni qual volta viene concepito un nascituro. L'Angelo della Notta (Layhal) preleva il seme e lo porta al cospetto di Dio che ne stabilisce il futuro genere, aspetto fisico etc. solo la rettitudine o la malvagità saranno disponibili come scelte al futuro uomo. Dio ordina quindi all'anima di entrare nel seme. L'anima non vuole perché sta bene nel Settimo Cielo, ma Dio la convince ad entrare sostenendo che il mondo futuro è migliore di dove essa risiede ora. L'Angelo conduce quindi il seme, ora con l'anima, nel ventre della donna e ben due angeli sono predisposti a controllare che questa non l'abbandoni. Poi, al mattino, uno di questi la conduce in paradiso, mentre la sera la conduce all'inferno; infine gli fa girare il mondo e conoscere il suo destino ingiungendole a comportarsi bene per avere un futuro migliore: entrare nel paradiso dei giusti ed evitare l'inferno dei dannati. Al momento di nascere l'Angelo la chiama a venir fuori, ma l'anima non vuole entrare nel mondo, allora l'angelo gli spiega: "Sappi che così come sei stata formata contro la tua volontà, contro la tua volontà nascerai, contro la tua volontà morirai e contro la tua volontà renderai conto di ciò che avrai fatto al cospetto del Re dei re, il Santo, sia Egli benedetto". Ma l'anima è restia e l'angelo, pizzicandole il naso, la costringe ad uscire contro la sua volontà. L'anima al momento della nascita dimentica ogni cosa, ma quando l'uomo giunge sul punto di morte, l'Angelo torna; allora l'uomo a quel punto lo riconosce e piangendo gli domanda perché non fosse venuto prima e perché l'ha tratto da dove era per farlo finire in questo mondo. E l'Angelo: "Non ti avevo detto che sei stato formato contro la tua volontà, contro la tua volontà saresti nato, contro la tua volontà saresti morto? Contro la tua volontà renderai conto di ciò che avrai fatto al cospetto del Re dei re, il Santo, sia Egli benedetto". (dalla 'midrash' Yeṣirat ha-Walad; riportata al tomo I della raccolta di rabbi Louis Ginzberg)--Xinstalker (msg) 12:48, 6 ott 2014 (CEST)[rispondi]

Premessa doverosa: mi scuso ancora per le improvvise sparizioni, ma continuo a sfarfallare da un ambito all'altro e, confesso, oramai ti avevo sadicamente scaraventato la patata bollente degli eroti in pieno volto (xd). La mia versione voleva essere "Bella" seguendo il concetto famoso che il Bello è intimamente interconnesso al Buono e quindi al Vero (e questo NON è Platone, mannaggia, è la Grecia tutta, a partire da Eraclito-Eschilo-Lirici!) - io sono tra i fautori, anche se so che è considerata molto pericolosa come idea... c'è sempre il rischio di una deriva aberrante - dell'etica-estetica, l'estetica è di per sé etica, filosoficamente parlando, il resto son solo chiacchiere moralistiche (senza alcuna offesa alle intime convenzioni di fede com'è ovvio)... ma era decisamente "concentrata" all'ambito romantico ottocentesco, come già avevi subito intuito.
Però mi rifiuto con le unghie e con i denti di essere "platonico", il suo è un bello ideale evanescente, concedimelo, spiritualizzato (è teologia paolina, sempre Nietzsche!), io sono moto più favorevole all'estetica di taglio moderno, da Winckelmann-Holderlin in poi: bello come tragico, quindi tutto l'opposto del bello salvifico platonico, per cui assolutamente l'ebbrezza tragica distruttiva dionisiaca è molto più Bella della compostezza ordinata, esatta, accademica (Xinstalkeriana XD) mi marca apollinea. Ipse dixit. Ma voglio continuare nella provocazione: il fatto che si siano salvati solo i testi platonici in maniera integrale (prima di Aristotele) è stata una disgrazia assoluta per la storia culturale del mondo, con Platone divenuto appunto primo teologo cristiano senza alcuna possibilità di reazione. Avrei molto preferito la salvezza di tutti i testi cinici, scettici e presocratrici, poetici e tragici, piuttosto di avere quello "scribacchino represso" ^__^
Concordo sulla sessuofobia (e anche misoginia, era Agostino che diceva esser le donne creature del diavolo tentatrici per eccellenza e pericolose per la salvezza dell'anima e che quindi occorreva tenere alla massima distanza possibile?) monoteistico-platonica, molto più cristiana che ebraico-musulmana bisogna poi anche dire. Non esiste l'ossessione anti-sesso né tra gli ebrei né tra i musulmani, mi pare almeno.
Stupendo il brano midrashico, così com'è stupendo tutto ciò che appartiene alla tradizione ebraica!--|Japanlove - Gokigenyō!| 16:36, 6 ott 2014 (CEST)[rispondi]

Perché specificare nell'incipit che: desiderio sia eterosessuale che omosessuale? Non si può indicare semplicemente desidero sessuale, lasciando in nota la citazione e quindi la specificazione?

Non capisco invece il senza fonte per "Altri nomi" e solo per quello. Forse potremmo scrivere "Altri eroti erano" etc.. visto che i due citati di seguito non sono stati posti in discussione.

Direi che la frase più forte legata all'omoerotismo sia: «I singoli erotes sono a volte legati a particolari aspetti dell'amore, e sono spesso associati anche con l'erotismo omoerotico (attrazione rivolta allo stesso sesso)» con quattro note, ma tutte dalla stessa fonte. --Harlock81 (msg) 19:21, 29 set 2014 (CEST)[rispondi]

Avevo dei dubbi che possano essere indicati come Erotes, infatti una delle fonti non corrisponde... Il che mi fa dubitare dell'altra.... che verificherò. --Xinstalker (msg) 20:52, 29 set 2014 (CEST)[rispondi]
Tieni presente che era fallace fin dalle prime righe poi ho lasciato perdere le verifiche... Se avessi voglia di tornare al ns-o su WikiT la sdraierei e la scriverei con fonti pertinenti. Per questo volevo aprire una discussione con Japan... poteva pensarci lui verificando le sciocchezze della WikiEN. Ma il dialogo sull'omosessualità nella Grecia classica è naufragato sul nulla e sulle confusioni... come al solito (d'altronde se non si vuole studiare... mica è obbligatorio). Detto questo per me potete fare come vi pare. Saluti seccati, :) --Xinstalker (msg) 20:56, 29 set 2014 (CEST)[rispondi]
Evita inutili flame. Grazie --------Avversarīǿ - - - >(MSG) 21:28, 29 set 2014 (CEST)[rispondi]
Oddio, se è un errore, è un errore molto diffuso in lingua inglese (mi scuso per la ricerca, ma non ho una biblioteca cui rivolgermi). Interessante - considerata l'origine della discussione - anche la descrizione della Treccani (non ci sono riferimenti agli eroti) mentre Eros è descritto come «simbolo dell'amicizia e dell'amore tra uomini e giovinetti» (nell'edizione del 1932). Credo che il problema sia una questione di linguaggio, più che di sostanza. --Harlock81 (msg) 23:10, 29 set 2014 (CEST)[rispondi]
E' molto faticoso, però continuiamo con pazienza. Dove nei tuoi link è diffuso l'"errore" per cui Anteros, Photos e Imeros sono indicati come erotes? Dove nella Treccani sarebbe diffuso tale errore? Certo se indichiamo come orata una spigola considerando che ambedue sono pesci possiamo considerarlo più un problema di linguaggio che di sostanza... Bene prendiamoci una pausa per scoprire cosa siano gli erotes, dove emergono e come emergono, in qualità di quali figure, e chi esattamente siano Antheros, Photos e Imeros e cosa significhino nella religione e nella mitologia greca, ad esempio dove compaiano. Poi torniamo qui a discutere. --Xinstalker (msg) 07:09, 30 set 2014 (CEST)[rispondi]
Per quanto attiene Eros nessuno ha mai messo in discussione che fosse la divinità collegata alla pederastia (amore tra uomini e giovinetti=Treccani) solo che ciò non può essere confuso con la relazione omosessuale tout court quello era il senso dell'origine della discussione. Per quanto riguarda gli "eroti" (erotes) non sono divinità in quanto tali ma figure che compaiono in alcune letterature, finendo nell'arte. In questo senso anche il dio Eros è un erotes se si accompagna agli altri "amorini". Sto cercando la letteratura prima di riferimento. --Xinstalker (msg) 07:24, 30 set 2014 (CEST)[rispondi]

Ho inserito l'immagine copia di Lisippo e il riferimento ad Euripide, sono tra i primi elementi di Eros alato con arco e frecce, nel senso artistico e poetico, perché questo è l'ambito, non quello strettamente mitologico e religioso (per quanto come sappiamo e tutto sempre piuttosto collegato). Ora occorre trovare altro. Però non lasciatemi da solo, datemi una mano a studiare... :) --Xinstalker (msg) 07:29, 30 set 2014 (CEST)[rispondi]

«Il sentimento, la capacità di sentire, è un elemento impalpabile, che trascende propriamente la vista; ma a partire dalla fine del V secolo a.C., e per quasi tutto il IV secolo, gli artisti greci si preoccuparono di dare una rappresentazione visiva dell'uomo come essere sensibile. È questa l'epoca in cui figure alate di Eros e degli Eroti svolazzanti divengono l'allegoria più comune del sentimento amoroso [...]»

--Xinstalker (msg) 08:18, 30 set 2014 (CEST)[rispondi]

Ho rimesso mano a tutto con fonti, mi ci vogliono due giorni ancora. Alcune fonti sono inesistenti (Young) le sostituisco con altre. Per l'enciclopedia LGBT l'ho tolta ma poi si può inserire in un capitolo a parte. Sto inserendo immagini archeologiche coeve con la materia, quelle moderne le ho inserite in un capitolo a parte. Le fonti sono state inserite a capocchia dalla WikiEn già John Ferguson, The Religions of the Roman Empire (Cornell University Press, 1970), p. 145 dalla WikiEN citato a capocchia spiegava il contesto del lemma e il significato della caccia

«More frequently they are Erotes, Cupid, Amorini; the theme goes back to Hellenistic art and is found at Rome from the early Empire or even before; sometimes the Erotes appear in their own right. It seems clear that they represent the soul, and that in the hunting and racing scenes we have the agon, the trial or struggle of the soul.»

--Xinstalker (msg) 13:28, 30 set 2014 (CEST)[rispondi]

Occorre contestualizzare per bene tutto. Ad esempio Peithó (Πειθώ) è un appellativo di Afrodite, un suo titolo cultuale (Farnell, Cults II, 664), una dea del matrimonio (Plutarco, Q.R. 2) e nella teogonia esiodea (349) è una figlia di Oceano. Chi è a parte i blog che la indica come erotes? --Xinstalker (msg) 14:41, 30 set 2014 (CEST) Mi devo smazzare l'Antologia Palatina.... --Xinstalker (msg) 14:42, 30 set 2014 (CEST)[rispondi]

Hedílogos da dove esce fuori? non c'è nemmeno sulla wikiEN. Mi sembra un prodotto della polemica antipagana.... Da dove esce fuori? Chi lo cita? A parte i soliti blog? --Xinstalker (msg) 14:49, 30 set 2014 (CEST)[rispondi]

Antologia Palatina:

  • V, 70: I, p. 157 Peitho inserita tra le Grazie
  • V, 87: I, p.163 Erotes generico
  • V, 137:I, p.187 ancora Peitho tra le Grazie
  • V, 139: I p. 189 Erotes generico
  • V, 140: I p. 189 Peitho tra le Grazie
  • V, 144: I p. 191 Peitho rosa soave di
  • V, 162:I p. 199 Erotes generico
  • V, 194: I p. 215 Erotes generico
  • V 195 bis: I p. 217 Peitho generica
  • V, 208: I, p.223 Erotes generico
  • V, 212: I p.225 Erotes generico. (segue)--Xinstalker (msg) 17:50, 30 set 2014 (CEST)[rispondi]
  • V, 234: I p.237 Erotes generico
  • V, 278: I p.263 Erotes generico
  • XII, 45: IV, p.27 erotes generico
  • " 46 " " " "
  • " 66 137
  • " 95 51
  • 110 59
  • 166 85

--Xinstalker (msg) 15:31, 1 ott 2014 (CEST)[rispondi]


Inno ad Afrodite (Proclo)[modifica wikitesto]

(GRC)

«῾Υμνέομεν σειρήν πολυώνυμον ’Αφρογενείης
καί πηγήν μεγάλην βασιλήιον, ής άπο πάντες
αθάνατοι πτερόεντες ανεβλάστησαν ’’Ερωτες,
ών οι μέν νοεροίσιν οιστεύουσι βελέμνοις
ψυχάς, όφρα πόθων αναγώγια κέντρα λαβούσαι
μητέρος ισχανόωσιν ιδείν πυριφεγγέας αυλάς:
οι δέ πατρός βουλήσιν αλεξικάκοις τε προνοίαις
ιέμενοι γενεήσιν απείρονα κόσμον αέξειν
ψυχαίς ίμερον ώρσαν επιχθονίου βιότοιο.
άλλοι δέ γαμίων οάρων πολυειδέας οίμους
αιέν εποπτεύουσιν, όπως θνητής από φύτλης
αθάνατον τεύξωσι δυηπαθέων γένος ανδρών:
πάσιν δ’ έργα μέμηλεν ερωτοτόκου Κυθερείης.
αλλά, θεά, πάντη γάρ έχεις αριήκοον ούας,
είτε περισφίγγεις μέγαν ουρανόν, ένθα σέ φασι
ψυχήν αενάοιο πέλειν κόσμοιο θεείην,
είτε καί επτά κύκλων υπέρ άντυγας αιθέρι ναίεις
σειραίς υμετέραις δυνάμεις προχέουσ’ αδαμάστους,
κέκλυθι, καί πολύμοχθον εμήν βιότοιο πορείην
ιθύνοις σέο, πότνα, δικαιοτάτοισι βελέμνοις
ουχ οσίων παύουσα πόθων κρυόεσσαν ερωήν.»

(IT)

«Cantiamo la stirpe onorata di Afrogenia
e l'origine grande, regale, da cui tutti
nacquero gli immortali alati Amori,
dei quali alcuni con dardi intellettivi saettano
le anime, affinché punte da stimoli sublimanti di desideri,
agognino vedere le sedi d'igneo splendore della madre;
altri, invece, in obbedienza ai voleri e ai previggenti, salutari consigli del padre,
desiderosi d'accrescere con nuove nascite il mondo infinito,
eccitano nelle anime il dolce desiderio della vita terrena.
Altri ancora sui vari sentieri degli amplessi nuziali
incessantemente vigilano, onde da stirpe mortale
immortale rendere il genere degli uomini oppressi dai mali
e a tutti stanno a cuore le opere di Citerea, madre d'amore.
Ma, o dea, poiché tu dovunque porgi orecchio attento,
o che circondi il vasto cielo, dove dicono che tu
sia l'anima divina del mondo eterno,
o che risiedi nell'etere al di sopra dell'orbite dei sette pianeti,
riversando su di noi, che da te discendiamo, indomite energie,
ascolta, e il doloroso cammino della mia vita
guida coi tuoi santissimi strali, o veneranda,
placando l'impeto gelido dei desideri non pii.»

--Xinstalker (msg) 18:49, 1 ott 2014 (CEST)[rispondi]

(GRC)

«ναὶ ναὶ βάλλετ᾽, Ἔρωτες: ἐγὼ σκοπὸς εἷς ἅμα πολλοῖς
κεῖμαι. μὴ φείσησθ᾽, ἄφρονες: ἢν γὰρ ἐμὲ
νικήσητ᾽, ὀνομαστοὶ ἐν ἀθανάτοισιν ἔσεσθε
τοξόται, ὡς μεγάλης δεσπόται ἰοδόκης.»

(IT)

«Via scagliate, Amorini! Bersaglio per molti son io
Sanza risparmio, da pazzi! Vincendo,
voi vi farete fra i numi la fama di celebri arcieri,
d'una fàretra immensa detentori.»

Stato dell'arte[modifica wikitesto]

Ho visto le fonti prime e per quanto mi concerne il lemma erotes non è espressamente collegato a quelle figure, diciamo che, come Eros, ne escono dall'ambito. Siccome però non sono un mago e siccome è chiaro che l'ambito è quello li collegherei ma per l'appunto come "ambito". Il lavoro richiede più tempo perché l'utilizzo delle fonti da parte della WikiEN è un po' diciamo generalizzato, me le devo rivedere tutte. Inoltre voglio aggiungere altre fonti prime e seconde. Occorre ancora un paio di settimane. Per favore prima dei collegamenti aspettate il termine (circa 10/15 giorni) perché vorrei poi trasferire il testo in Wikibooks e lì i collegamenti non servono. Grazie! --Xinstalker (msg) 08:08, 2 ott 2014 (CEST)[rispondi]

Ok, non avevo pensato a questa eventualità. Allora mi limito a correggere eventuali refusi. :-) --Harlock81 (msg) 23:29, 2 ott 2014 (CEST)[rispondi]