Discussione:Divenire

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Filosofia
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Ho trovato nel testo un'imprecisione: si dice che fuoco in greco si dece πὸλεμος (polemos) mentre la parola greca per fuoco è πῦρ (pur). Polemos è la guerra, o meglio per eraclito il contrasto, e anch'essa ha rilevanza nella filosofia di eraclito inquanto il contrasto è alla base della vita poiché i contrari, perché opposti, sono contrastanti.--Lucio-quid veritas? 15:50, 18 ott 2006 (CEST)[rispondi]

Non mi sento in diritto di criticare nessuno ma a quanto ne so io Emanuele Severino non dice affatto ke le cose passano dall'essere al nulla,anzi giusto il contrario:ogni ente e' eterno e non puo' diventare nulla.il divenire secondo severino e' espresso come il passare delle cose dall'apparire al non apparire ma comunque queste sono in ogni caso.


Rileggendo la voce mi pare di non aver affatto scritto che per Severino le cose passano dall'essere al nulla, ma che questa è la concezione moderna dell'essere, che sarà poi da lui criticata, come giustamente osservi tu, dicendo che il divenire non esiste e che solo l'essere è. --Lucafil32 18:17, 3 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Pirandello filosofo[modifica wikitesto]

...ho letto l'osservazione nella cronologia di divenire ("Pirandello filosofo?") e concordo sul dubbio: Croce accusò P. di "cercare di fare il filosofo", ma gli intenti pirandelliani erano secondo me tuttalpiù "antifilosofici" (vedi la citazione che ho inserito in "Il pensiero" di Pirandello). Potrebbe in linea di massima essere considerato come un autore letterario che in nuce presenta una componente "vitalistica", ma come pensatore, non come filosofo. È vero però che oggi letterati, filosofi e medici tendono a "unificare" facilmente tutto l'ambito umanistico (conferenze filosofiche in cui si parla solo di poesia, etc.), per cui in senso lato l'opinione espressa nella voce su P. (che tra l'altro parla anche di "pensatori" in genere), se indicante la fonte, può imho essere accettabile. Ciao, --L'Essere corretto dal Forse (msg) 09:22, 18 set 2008 (CEST)[rispondi]

Concordo, va bene anche indicare Pirandello purchè corredato da fonte, però permettimi anche di sottolineare che: a)il vitalismo ha esponenti ben più autorevoli di Pirandello(vogliamo parlare di Bergson, ad es.?O, per certi versi, di Nietzsche?Pirandello in questo senso è solo un epigono), e quindi occorrerebbe evidenziare questi prima di quello; b)presentare Severino come uno dei più originali interpreti del divenire è doppiamente sbagliato: 1)perchè non è fra i più originali filosofi contemporanei, e cmq questo giudizio, senza fonti, è un POV evidente; 2)perchè Severino è filosofo - sintetizzando in maniera approssimativa- che nega il divenire, e lo fa sulla scorta di una ripresa della filosofia di Parmenide attraverso Heidegger. Infine, questa parte sulle moderne concezioni del divenire pecca di italocentrismo: si sono occupati del divenire, direi, anche all'estero. --Antiedipo (msg) 09:58, 18 set 2008 (CEST)[rispondi]

Spazio-Tempo[modifica wikitesto]

Cito: ad esempio è falso che il tempo sia una "dimensione spaziale aggiuntiva" e che in una teoria fisica invariante per il gruppo di Poincaré non si possa distinguere fra spazio e tempo: chi scrive queste cose dovrebbe studiare un po' di geometria degli spazi con metrica lorentziana

Devo fare due obiezioni a questa affermazione

La prima: quando ho scritto il pezzetto non intendevo quello che hai detto, intendevo invece che per via dei boost la percezione dello spazio e del tempo è soggettiva. Forse cmq non hai tutti i torti: Le dimensioni spaziali e temporali hanno innanzitutto una metrica differente, questo ha come conseguenza principale il fatto che le rotazioni abbiano una rappresentazione unitaria (con algebra hermitiana) mentre i boost no; le curve invarianti per il gruppo delle rotazioni sono chiuse (circonferenze) per il gruppo dei boost sono due iperboli sconnesse (questo è anche il motivo dell'esistenza delle anti-particelle). Se ignoriamo l'esistenza della rotazione di Gian Carlo Wick.

La seconda: Lo so' che la rotazione di Wick non è ancora stata compresa in tutta la sua profonda importanza (sempre che sia comprensibile) ma è NOTO che non è possibile fare una rigorosa teoria matematica statistica della teoria quantistica dei campi (QFT) senza ricorrere alla rotazione di Wick (sia ad un livello di conti che non ad un livello fondamentale). La QFT è ambientata in modo rigoroso solo nello spazio Euclideo (dove il tempo è trattato allo stesso livello dello spazio) e non nello spazio di Minkowsky.

Questo fatto può avere anche conseguenze fondamentali a livello della topologia dell'universo (pensate ad i limiti dello spazio-tempo) come dice Stewen Hawking! Il fatto che abbiamo percepito prima la realtà come uno spazio Minkowskiano non significa che in fondo la realtà non possa essere Euclidea. E comunque il problema non potrebbe essere così fondamentale perchè la rotazione di Wick permette di passare da una metrica all'altra e la fisica si occupa in fondo della misura delle osservabili. Per un matematico la questione può essere ritenuta più importante perchè per i motivi suddetti i due spazi hanno proprietà differenti.

Ribadisco: questa è una voce di filosofia e tu stai parlando di fisica. Se vogliamo parlare di fisica facciamolo in riferimento a una voce di fisica (possibilmente con un linguaggio un po' più preciso di quello che stai usando tu, l'affermazione "Le dimensioni spaziali e temporali hanno innanzitutto una metrica differente" scritta così non ha senso, e lo stesso vale per quasi tutto il resto che hai scritto). Se hai da citare in questa voce teorie filosofiche sul significato ontologico (o epistemologico, o comunque filosofico) del concetto di spaziotempo, o della rotazione di Wick, accomodati pure (con corredo di fonti pubblicate ed enciclopediche). Altrimenti è puro blabla, altrettanto fuori posto in una voce di filosofia come in una di fisica. Se non ci sono interventi più puntuali in merito, raccomando la soppressione del paragrafo contestato nella voce. --Guido (msg) 11:17, 26 apr 2009 (CEST)[rispondi]
OK: Nemmeno quello che hai detto tu ha senso ed è impreciso, perchè parlare di distinzione fra spazio e tempo è come parlare di distinzione fra asse delle x ed asse delle y. Se invece parliamo dello spazio vettoriale con metrica di Minkowsky allora si evidenziano i due domini dei vettori di tipo spazio e di quelli di tipo tempo. Se parliamo delle curve invarianti allora ottengo sempre i due domini. Parlare di significato ontologico di un ARTIFICIO algebrico come la rotazione di Wick mi sembra alchimia, se vuoi cimentarti fai pure, io non saprei a quali fonti attingere e se lo sapessi le leggerei con in mente il Galileo dei dialoghi! Ho letto il tuo curriculum, non ti fornisco il mio, mi sembra che dovresti saperne più di me di algebra anche se il mondo è pieno di professori di fisica matematica incompetenti, quindi la smetto immediatamete con la lezioncina, più che altro una arringa totalmente inutile visto l'anonimato. Eraclito, Parmenide, e Aristotele sono a mio avviso vicini a Poincarè, Galileo ed Einstein. Abbagnano, Nietzsche e Pirandello sono scrittori. Il mio paragrafo poteva al massimo essere una finestra dalla quale attingere dei riferimenti alle teorie moderne, dei link ipertestuali, in un ottica di sviluppo incrementale. Comunque questa è un'enciclopedia quindi non credo sia questo il posto dove discutere di queste cose, se ritieni il paragrafo inadeguato sopprimilo!
Da quanto sopra si evince senza dubbio che il paragrafo i cui stiamo discutendo è ricerca originale (sul resto della voce non mi pronuncio). Quanto al resto, vista anche l'affermazione che "il mondo è pieno di professori di fisica matematica incompetenti" e che la lezioncina è "inutile visto l'anonimato" (?? mi sfugge il nesso logico), mi sembra una perdita di tempo cercare di rispondere. --Guido (msg) 18:10, 26 apr 2009 (CEST)[rispondi]
Paragrafo eliminato per inutile flamewar - evviva la pace

NELLA FILOSOFIA CINESE[modifica wikitesto]

Il Tao (道T, DàoP, TaoW; letteralmente la Via o il Sentiero) è uno dei principali concetti della storia del pensiero cinese. Si tratta di un termine di difficile traduzione, inizialmente concepito come una potenza inesauribile che sfugge a qualunque tentativo di definizione. Il carattere cinese 道 (la cui parte inferiore è il radicale cinese "piede") esprime innanzitutto il concetto di movimento, di flusso: dunque si può tentare di definire il Tao come l'eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre perennemente attraverso tutta la materia dell'Universo.

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