Discussione:Cottura

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Definizione di cottura[modifica wikitesto]

La trasformazione degli alimenti da "crudi" a "cotti" è un procedimento fisico/chimico. In effetti la cottura di un alimento viene genericamente ricondotta ad un apporto di calore che modifica le caratteristiche dell'alimento rendendolo "più saporito" o "più digeribile" ecc. In realtà le modalità di cottura possono esplicarsi anche attraverso alterazioni chimiche (ad es. la "fermentazione"): tutto ciò riconduce la cottura ad un processo fisico per il quale, attraverso la somministrazione di "energia", si ottiene un'alterazione controllata del cibo.

Non vi è dubbio che la modalità di cottura più diffusa al mondo sia l'apporto di calore mediante l'esposizione del cibo a fonti che ne innalzino la temperatura del contenuto acquoso fino a farlo evaporare. In questo caso il grado di cottura può misurarsi attraverso il peso del cibo (ad es. una patata viene considerata "ben fritta" se il suo peso al termine del processo di friggitura, o frittura, è pari al 30% del peso iniziale, a crudo).

Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Cmarziani‎ (discussioni · contributi) 14:15, 13 apr 2008 (CEST).[rispondi]

A parte il fatto che la fermentazione è un processo biologico (e non chimico-fisico), mi pare che la definizione qui sopra non si trovi in alcuna fonte autorevole. --Daniele Pugliesi (msg) 22:30, 13 ago 2019 (CEST)[rispondi]