Diocesi di Arzun

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La diocesi di Arzun è un'antica sede della Chiesa d'Oriente, suffraganea dell'arcidiocesi di Nisibi, attestata dal V al XIII secolo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Arzun, capitale della provincia dell'Arzanene, è stata localizzata da John George Taylor[1] presso il villaggio di Giri Hassan, 30 miglia a nord-ovest di Siirt.

Nelle Vite dei santi martiri d'Oriente di Mar Addaï Scher, si fa menzione, al 2 ottobre, di Papa, che sarebbe stato il primo vescovo di Arzun, discepolo di Mar Agwin.[2] Il primo vescovo storicamente documentato è Daniele, che prese parte ai primi due concili noti della Chiesa persiana nel 410 e nel 424.[3] Nel concilio del 410 la sede di Arzun viene sottomessa alla metropolia di Nisibi.

Alla fine del V secolo deve essere posto il vescovo Ahha, menzionato nel martirologio di Rabban Sliba al 28 giugno.[4] Questo vescovo si oppose alla nestorianizzazione della Chiesa persiana e viene considerato santo dalla Chiesa ortodossa siriaca.[5]

Tra i successivi vescovo di Arzun si ricordano: Ma’na, che fu professore alla scuola di Nisibi ed ebbe tra i suoi discepoli il futuro patriarca Mar Aba I; Ishoʿyahb, direttore della stessa scuola e poi patriarca della Chiesa d'Oriente; Ukama, che dopo tre anni di governo abbandonò la sede di Arzun e fondò il monastero di Kamul.[6]

Arzun conobbe il suo periodo di maggior fulgore sotto i principi armeni Bagratidi nella seconda metà del IX secolo. La diocesi è ancora documentata, in questo periodo, tra le tre suffraganee di Nisibi, assieme a Balad e Ba Qirda.[7]

Verso la metà dell'XI secolo la città venne distrutta dai Selgiuchidi, e i vescovi trasferirono la loro sede a Hisn Kayfa, mantenendo però il titolo di vescovo di Arzun, a cui fu aggiunto nel XII secolo quello di Bet Dlis.[8]

L'ultimo vescovo noto di Arzun e Bet Dlis è Simone, che prese parte nel 1281 all'elezione del patriarca Yab-Alaha III. Dopo non si hanno più notizie di questa diocesi, che lasciò il posto alla diocesi nestoriana di Hisn Kayfa e successivamente a quella cattolica di Seert.[9]

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Journal of the Royal Geographical Society, Vol. 35, 1865, p. 26.
  2. ^ (FR) Jean-Maurice Fiey, Saints syriaques, éditée par Lawrence I. Conrad, New Jersey, 2004, pp. 147-148, nº 334. (AR) Addaï Scher, Kitdb ashar Suhada al-masriq, vol. II, Mosul, 1906, p. 420.
  3. ^ (FR) Jean-Baptiste Chabot, Synodicon orientale ou Recueil de synodes nestoriens, Paris, 1902, pp. 272 e 285.
  4. ^ Augusto Moreschini, Aca (Aha), Bibliotheca Sanctorum, vol. I, col. 130-131. (FR) Paul Peeters, Le martyrologe de Rabban Sliba, Analecta Bollandiana 27, 1908, p. 187.
  5. ^ (FR) Fiey, Nisibe, métropole syriaque orientale et ses suffragants, p. 187.
  6. ^ (FR) Fiey, Nisibe, métropole syriaque orientale et ses suffragants, pp. 187-188.
  7. ^ (FR) Fiey, Nisibe, métropole syriaque orientale et ses suffragants, p. 189.
  8. ^ (FR) Fiey, Nisibe, métropole syriaque orientale et ses suffragants, p. 190.
  9. ^ (FR) Fiey, Nisibe, métropole syriaque orientale et ses suffragants, pp. 190-191.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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