Casaforte di Tarambel

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Casaforte di Tarambel
Torre dei Mogni
Tor de Mougne
La Casaforte di Tarambel
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneValle d'Aosta
CittàCogne
Indirizzoloc. Epinel
Coordinate45°37′24.42″N 7°19′58.25″E / 45.623451°N 7.332848°E45.623451; 7.332848
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Casaforte di Tarambel
Informazioni generali
TipoCasaforte
Termine costruzione1198
Materialepietra
Primo proprietarionobili Chésallet
Condizione attualediroccata
Visitabilesolo esterno
Fonte: Scheda sul sito della regione
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La casaforte di Tarambel, localmente conosciuta anche come torre dei Mogni, in patois valdostano Tor de Mougne, è un rudere medievale che si trova tra le frazioni di Épinel e di Crétaz, nel comune valdostano di Cogne.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La struttura venne edificata, nei pressi di un crocevia frequentato nel 1198 dai nobili di Chésallet che la cedettero nel secolo successivo al vescovo-conte[1] insieme a tutti i loro beni; egli infeudò poi i terreni ai Moni (o Mogny) di Épinel, fedeli al prelato di Aosta.[2]

Secondo un'ipotesi nel 1291 Teobaldo de Casaleto la cedette insieme ad altri beni al vescovo Nicola Bersatori.[3]

La storia della casaforte di Tarambel è strettamente intrecciata con quella della comunità locale: vicino alla casaforte sorse il villaggio di Tarambel, probabilmente costituito da due abitati distinti (Mogni e Croix)[4], che divenne il centro amministrativo di Épinel, tanto da avere diritto ad eleggere i propri rappresentanti tra quelli della comunità di Cogne. Il villaggio fu abbandonato nel corso del XVI secolo, probabilmente a causa dell'eccessiva siccità della zona, e gli abitanti si trasferirono così nel villaggio di Épinel, facendolo crescere.[4]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

La casaforte conserva l'impianto compatto e a pianta rettangolare originario, ma è ormai ridotto a rudere e privo sia del tetto che dei piani, un tempo sorretti da travi in legno di cui resta testimonianza nei fori delle mura portanti.[3]

Sulle mura, inoltre, si conservano le feritoie e le aperture della colombaia.[3]

L'accesso alla casaforte è rialzato, com'è frequentemente rilevato nelle architetture militari medievali valdostane.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il vescovo di Aosta nella valle di Cogne vantava anche il controllo temporale in qualità di Conte. La signoria vescovile ebbe inizio agli inizi del Duecento ed il titolo comitale fu soppresso con decreto della S. Congregazione Concistoriale il 12 maggio 1951
  2. ^ Regione Valle d'Aosta.
  3. ^ a b c d icastelli.it.
  4. ^ a b Mauro Caniggia Nicolotti, Les anciens villages disparus du fief d'Épinel, in Candide, n. 28, settembre-ottobre 2003, pp. 3-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mauro Caniggia, Epinel. Fondamenti di un particolarismo, Tipografia Valdostana, Aosta, 1995.
  • André Zanotto, Castelli valdostani, Quart, Musumeci, 2002 [1980], pp. pag. 86, ISBN 88-7032-049-9.
  • Mauro Caniggia Nicolotti, Les anciens villages disparus du fief d'Épinel, in Candide n. 28, settembre-ottobre 2003.
  • De Gattis Gaetano, Perinetti Renato, Les analyses dendrochronologiques (1987-2004), in Bollettino della Soprintendenza per i Beni Culturali della Valle d'Aosta, n. 1, 2003/2004, pp. pp. 181-182.
  • Mauro Minola, Beppe Ronco, Valle d'Aosta. Castelli e fortificazioni, Varese, Macchione ed., 2002, pp. 48, ISBN 88-8340-116-6.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Casaforte di Tarambel a Cogne, su icastelli.it. URL consultato il 10 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2012).
  • Torre di Mougne, su gestionewww.regione.vda.it, Regione Valle d'Aosta. URL consultato il 2 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  • Mappa della zona (PDF) [collegamento interrotto], su italiantouristoffice.se.