Capo Vil'd

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Capo Vil'd
Localizzazione approssimativa di capo Vil'd sulla penisola del Tajmyr
StatoBandiera della Russia Russia
Circondario federaleTerritorio di Krasnojarsk
Soggetto federaleTajmyrskij rajon
Massa d'acquaMare di Kara
Coordinate75°40′06.15″N 91°15′00.14″E / 75.668374°N 91.250038°E75.668374; 91.250038
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Federazione Russa
Capo Vil'd
Capo Vil'd

Capo Vil'd (in russo мыс Вильда) si trova sulla costa nord-occidentale della penisola del Tajmyr, nel territorio di Krasnojarsk, in Russia. Si affaccia sul mare di Kara e separa la baia Sljudjanaja (бухта Слюдяная, buctha Sljudjanaja) dalla baia Ėklips (бухта Эклипс, buchta Ėklips). Poco più di 2 km a nord di capo Vil'd ci sono le due piccole isole di Mjačin.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Capo Vil'd, come l'isola di Vil'd (che si trova in direzione est nel golfo di Middendorff) prende il nome dal fisico e geofisico di origine svizzera Heinrich von Wild (1833-1902), chiamato in russo Genrich Ivanovič Vil'd[1].

Nel 1919 la Maud, la nave dell'esploratore norvegese Roald Amundsen, abbandonò su capo Čeljuskin due uomini, Peter Tessem[2] e Paul Knutsen[3], dopo aver fatto base per l'inverno e continuò il proprio viaggio verso est[4]. Nel 1921, Nikifor Alekseevič Begičev (1874-1927) guidò una spedizione sovietica alla ricerca di Tessem e Knutsen, su richiesta del governo della Norvegia. Controllando i resti dei fuochi, Begičev fu in grado di stabilire che gli uomini di Amundsen erano passati da capo Vil'd, a più di metà strada del loro viaggio, e che fino a quel punto tutto era andato bene. In seguito, il capitano Jakobsen, un norvegese che accompagnava Begičev, trovò una slitta abbandonata 90 km a ovest di capo Vil'd, segno che qualcosa era andato storto per i suoi due sfortunati connazionali[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Вильд Генрих Иванович
  2. ^ (EN) The FRAM Museum Peter Lorents Tessem Archiviato l'11 settembre 2015 in Internet Archive.
  3. ^ (EN) The FRAM Museum Paul Knudsen Archiviato il 10 giugno 2015 in Internet Archive.
  4. ^ (EN) The Last Journey of Peter Tessem and Paul Knutsen, 1919 (Abstract) Archiviato il 15 agosto 2014 in Internet Archive.
  5. ^ William Barr, The Last Journey of Peter Tessem and Paul Knutsen, 1919. [1] Archiviato il 20 gennaio 2022 in Internet Archive.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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