Bernardino Gentili il Vecchio

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Bernardino Gentili il Vecchio (Castelli (Italia), 15 giugno 1635Castelli (Italia), 12 maggio 1683) è stato un ceramista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bernardino (o Berardino) Gentili era uno dei sei figlio di Jacovo (o Giacomo) d'Intino (Castelli, 1596-Noraresco, 1648)[1] e di Apollonia. Per primo, nella sua famiglia, Bernardino utilizzò il cognome Gentili che sembra derivare da un soprannome.[2] Sposò Giustina Cappelletti e da lei ebbe otto figli: i due maschi Giacomo e Carmine proseguirono l'attività nella bottega di famiglia. Bernardino Gentili abitava in una casa, nell'attuale via Carmine Gentile, a Castelli e aveva una bottega di proprietà.

Chiesa di San Donato a Castelli (TE) - soffitto

Poche ceramiche istoriate, tra quelle da lui realizzate, sono oggi note: una grande targa, firmata e datata 10 febbraio 1672, con l'immagine della Madonna del Carmine con i santi Domenico e Francesco fa parte della collezione Acerbo e oggi si trova alla Galleria delle antiche ceramiche abruzzesi di Loreto Aprutino;[3] una targa con Cristo in croce è firmata ed è datata 1670.[4] Altre due targhe votive sono dovute alla sua mano; la prima, del 1683, con San Benedetto vestito del suo abito tradizionale - la cocolla - e con in mano il codice con la Regola, faceva parte della collezione Paparella Treccia di Pescara ed è stata donata all'Abbazia di Montecassino;[5] la seconda, con Madonna e Bambino, si trova nella collezione Bindi, al Museo capitolare di Atri e porta la data 1659. Una targa con la Madonna del Rosario e santi porta la data e la sua firma.[6]

Lo stile dei decori è analogo a quello di Francesco Grue, nella cui bottega forse Bernardino Gentili ha lavorato. Gli viene attribuita anche una targa con San Rocco, datata 1681.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La dicitura magister figulo che appare nell'atto di morte di Javoco d'Intino indica che era stato un ceramista. Per altre notizie biografiche sulla famiglia Gentili vedi: Diego Troiano, Genealogia della famiglia Gentili di Castelli, su academia.edu. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  2. ^ Nei registri parrocchiali di Castelli, il 24 dicembre 1663 per la prima volta compare Bernardino col cognome Gentili.
  3. ^ Arbace1993,  p. 32 n. 32.
  4. ^ Polidori,  p. 16, tav. 15a.
  5. ^ Arbace1998,  p. 13 n. 1.
  6. ^ BERARDINO GENTILE FECIT OPERA - A. D. DIECI FEB[RAI]O 1672.
  7. ^ De Pompeis,  p. 98, scheda 82.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gian Carlo Polidori (a cura di), Mostra dell'antica maiolica abruzzese: catalogo: Napoli, Palazzo Reale, Teramo Museo civico, 1955, Cava dei Tirreni, : Tip. E. Di Mauro, 1955, SBN IT\ICCU\NAP\0172308.
  • Luciana Arbace, Maioliche di Castelli: la raccolta Acerbo, Ferrara, Belriguardo, 1993, SBN IT\ICCU\BVE\0167103.
  • Luciana Arbace, Nella bottega dei Gentili: Spolveri e disegni per le maioliche di Castelli, Teramo, Edigrafital, 1998, SBN IT\ICCU\NAP\0207677.
  • Vincenzo De Pompeis (a cura di), Maioliche di Castelli nella collezione Acerbo in Loreto Aprutino Pescara, Pescara, CARSA, 2004, SBN IT\ICCU\AQ1\0071499. pp. 33-128.