Battaglia di Montecatini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Battaglia di Montecatini
Voci di guerre presenti su Wikipedia

La Battaglia di Montecatini fu combattuta il 29 agosto 1315 tra le città di Pisa e Lucca contro una coalizione di forze delle città di Firenze Siena, Prato, Pistoia, Arezzo, Volterra San Giminiano ecc. con l'appoggio degli Angioini di Napoli

Contro ogni pronostico la battaglia fu vinta dall'esercito pisano, guidato da Uguccione della Faggiuola.

Si trattava di uno scontro impari, Da una parte c'era Firenze, allora una delle città più ricche e potenti d'Italia e d'Europa, con numerose città alleate e l'appoggio degli Angioini guidati da Filippo I d'Angiò, figlio del Re di Napoli, Carlo II d'Angiò.

Secondo i cronisti dell'epoca fu proprio la grande sproporzione di forze in campo che indusse soprattutto i fiorentini a sottovalutare e a dare per scontato l'esito dello scontro.

Firenze ed i suoi alleati non solo non si preoccuparono di motivare e tenere desto lo spirito combattente dei loro uomini, ma sottovalutarono anche l'unico punto di forza dello schieramento pisano, rappresentato da un contingente di 1800 cavalieri mercenari tedeschi, scesi in italia con le truppe imperiali di Arrigo VII i quali si erano poi trattenuti al servizio di Pisa a suon di fiorini, ma nello stesso tempo erano animati da un odio profondo verso i Guelfi e gli Angioini.

Dei tre capi Angioini Carlo di Acaia morì in combattimento, il conte di Eboli scomparve probabilmente annegato, Filippo di Taranto, febbricitante, non partecipò neppure alla battaglia, e si rifugiò al più presto entro le mura di Firenze.

Tra vittime e prigionieri per i quali si dovettero pagare ingenti riscatti la battaglia si trasformò per Firenze in una vera disfatta.

Un cronista dell'epoca Giovanni Villani, racconta che tra le grandi famiglie fiorentine, poche furono quelle che non ebbero a contare lutti al proprio interno in seguito alla battaglia.