Battaglia di Dondon (1795)

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Seconda battaglia di Dondon
parte della Rivoluzione haitiana
Data14 ottobre 1795
LuogoDondon, odierna Haiti
EsitoVittoria repubblicana
Schieramenti
Bandiera della Francia Repubblica francese Realisti francesi
Comandanti
Effettivi
400 uomini (secondo Toussaint Louverture)4000 uomini (secondo Toussaint Louverture)
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La seconda battaglia di Dondon fu un episodio della rivoluzione haitiana.

La battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Malgrado la Pace di Basilea tra Francia e Spagna, i generali Jean-François e Georges Biassou continuarono a combattere contro la Repubblica francese con le loro truppe, soprannominati dai loro alleati inglesi "i vandeani di Saint-Domingue[1]."

Il 14 ottobre, con 4000 uomini (secondo Toussaint Louverture), si portarono ad attaccare Dondon che era occupata dai francesi.

Da Marmelade, Toussaint così scriveva al generale Lavaux il 15 ottobre 1795:

«È con un corriere straordinario che si è affrettato ad informarmi della lotta ostinata che si è svolta ieri nel villaggio di Dondon. Jean-Francois e Biassou, col loro seguito di briganti, più di quattromila uomini senza esagerare, di notte hanno sopraffatto il cordone di Moyse. Dopo aver rovesciato tutto ciò che incontravano, si presentarono davanti alla città e iniziarono a combattere quando ormai si era sul fare dell'alba. I fucili ed i cannoni si udivano perfettamente da Marmelade dove io mi trovavo, ed il fuoco continuò per più di due ore, al punto che ritenni opportuno portarmi in soccorso dei nostri fratelli. Immediatamente feci suonare la sveglia e mi misi alla testa di una cinquantina di soldati repubblicani coraggiosi, portandomi in soccorso a Dondon.
Al mio arrivo, ho trovato Il comandante Moyse in uno stato deplorevole; più di un terzo delle sue truppe era stata uccisa, mentre i restanti erano feriti o si ritiravano. Tutto ciò che restava era un barile di polvere da sparo ed i suoi granatieri che, per mancanza di proiettili, si erano ridotti a lanciare sassi contro il nemico. Dopo aver fatto del mio meglio per rianimare il coraggio dei soldati, ho iniziato a riportarli sul campo di battaglia e a riconquistare il terreno perduto. Rimasi vicino a Dondon, vidi il nemico che si trovava all'interno della città.
Dopo aver preso le dovute precauzioni per assicurarci una ritirata in caso di fallimento, decisi di attaccare il villaggio al grido di "Lunga vita alla Repubblica!". Le truppe, furiose e desiderose solo di vendicarsi del nemico, diedero il meglio di sé; gli attaccati erano dieci volte più numerosi di noi, ma nulla poterono contro l'impeto dei sanculotti e ben presto subirono una sconfitta senza precedenti. Jean Francois fuggì per primo ed il resto degli uomini lo imitò successivamente. Li inseguimmo con vigore durante il resto della giornata fino a Piton des Roches; la notte e il maltempo ci impedirono di spingerci oltre.
Tale è stato, per sommi capi, il risultato della giornata di ieri. Dobbiamo rimpiangere la morte di molte brave persone e, nonostante il fatto che abbiamo distrutto molti dei nostri nemici, questo non compensa le nostre perdite.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Thomas Madiou, Histoire d'Haïti, Tome I, p.279.
  2. ^ Victor Schœlcher, Vie de Toussaint Louverture, p.150-151.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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