BX442

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BX442
Galassia a spirale
BX442 (Hubble Legacy Archive)
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazionePegaso
Ascensione retta23h 46m 19.3s
Declinazione+12° 48′ 00″
Distanza10,7 miliardi a.l. (light travel time) (distanza comovente 18 miliardi di a.l.)  
Magnitudine apparente (V)24,4 (R)
Redshiftz = 2,1765
Velocità radiale652.348 km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia a spirale
ClasseSc
Massa6 x 1010 M
Dimensioni30000 a.l.
(9197 pc)
Altre designazioni
Q2343-BX442, HB89 2343 + 125 BX442, PGC 466840, SSTSL2 J234619.33+124759.4
Mappa di localizzazione
BX442
Categoria di galassie a spirale

Coordinate: Carta celeste 23h 46m 19.3s, +12° 48′ 00″

BX442 è una galassia a spirale remota situata prospetticamente nella costellazione di Pegaso la cui luce ha impiegato 10,7 miliardi di anni per giungere sino alla Terra. Con un redshift di z = 2,1765 è al momento la più distante galassia a spirale grand design conosciuta, nonché la più antica di questo tipo, essendosi formata circa 3 miliardi di anni dopo il Big Bang[1][2].
È stato calcolato che abbia un diametro di circa 30.000 anni luce ed una massa pari a 6 x 1010 M[1].
La galassia è stata individuata grazie ad immagini raccolte dal Telescopio spaziale Hubble. E' sorprendente trovare una galassia di questo tipo risalente ad un'epoca così precoce della storia dell'Universo, periodo nel quale galassie con queste caratteristiche non dovrebbero esistere[3].
Le immagini mostrano inoltre la presenza, in prossimità di BX442, di una galassia nana. Probabilmente proprio questa galassia satellite potrebbe essere responsabile della così precoce formazione della struttura a spirale di BX442[2].
A supporto di questa teoria, uno studio condotto sulla galassia nana ellittica del Sagittario suggerisce che i ripetuti attraversamenti del piano della Via Lattea, da parte di questa piccola galassia satellite, potrebbero aver contribuito alla formazione dei bracci di spirale[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Dawn K. Erb, Charles C. Steidel e Alice E. Shapley, The Stellar, Gas, and Dynamical Masses of Star‐forming Galaxies at z ∼ 2, in The Astrophysical Journal, vol. 646, n. 1, 20 luglio 2006, pp. 107–132, DOI:10.1086/504891. URL consultato il 6 giugno 2020.
  2. ^ a b (EN) David R. Law, Alice E. Shapley e Charles C. Steidel, High velocity dispersion in a rare grand-design spiral galaxy at redshift z = 2.18, in Nature, vol. 487, n. 7407, 2012-07, pp. 338–340, DOI:10.1038/nature11256. URL consultato il 6 giugno 2020.
  3. ^ W. M. Keck Observatory, Kamuela, Hawaii | Published: Wednesday, July 18, 2012, Earliest spiral galaxy surprises astronomers, su Astronomy.com. URL consultato il 6 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2020).
  4. ^ (EN) Chris W. Purcell, James S. Bullock e Erik J. Tollerud, The Sagittarius impact as an architect of spirality and outer rings in the Milky Way, in Nature, vol. 477, n. 7364, 2011-09, pp. 301–303, DOI:10.1038/nature10417. URL consultato il 6 giugno 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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