Ausonio di Angoulême

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sant'Ausonio
Vetrata della chiesa di Deviat (Charente) raffigurante sant'Ausonio
 

Vescovo di Angoulême

 
MorteAngoulême, IV secolo
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza22 maggio

Ausonio (... – Angoulême, IV secolo) è considerato il protovescovo della diocesi di Angoulême, probabilmente nel IV secolo[1], è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Il più antico catalogo episcopale di Angoulême, risalente al X secolo, pone Ausonio come primo vescovo della diocesi, seguito da un anonimo, il cui nome è stato cancellato nella pergamena originale, e da Aptonio. Storicamente sono documentati altri due vescovi tra Ausonio e Aptonio, assenti nel catalogo, ossia Dinamio e Lupicino.[2] La più antica testimonianza liturgica relativa a Ausonio risale alla fine del X secolo e agli inizi dell'XI secolo, epoca in cui è documentata l'esistenza di una basilica, alle porte della città di Angoulême, dedicata ai santi Ausonio, Aptonio e Cesario.[3]

Di sant'Ausonio esiste una Vita leggendaria e piena di dati anacronistici, databile al XII secolo, secondo la quale Ausonio e Aptonio erano due fratelli gemelli, nati nel territorio di Saintes, battezzati da san Marziale di Limoges in occasione di un suo viaggio nel territorio; negli anni successivi Marziale incaricò i due fratelli dell'evangelizzazione della regione di Angoulême, e in seguito consacrò Ausonio primo vescovo della città; questi fu massacrato dai Vandali a cui aveva aperto le porte della città, e a lui succedette il fratello Aptonio.[4] Nella vita di sant'Ausonio scritta da François Corlaeus nel 1576 il capo dei vandali che uccisero il santo si chiamava Croco.[5]

L'odierno Martirologio Romano, riformato a norma dei decreti del concilio Vaticano II, ricorda il santo vescovo il 22 maggio con queste parole:[6]

«Ad Angoulême sempre in Aquitania, sant'Ausonio, ritenuto primo vescovo di questa città.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Duchesne, Faste episcopaux, p. 67.
  2. ^ Duchesne, Faste episcopaux, pp. 64, 67.
  3. ^ Duchesne, Faste episcopaux, pp. 64, 135.
  4. ^ Duchesne, Faste episcopaux, p. 136.
  5. ^ (FR) Gustave Bardy, Recherches sur un cycle hagiographique. Les martyrs de Chrocus, in «Revue d'histoire de l'Église de France», tome 21, n°90, 1935, pp. 14-15.
  6. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 415.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]