Agnosco stilum Romanae ecclesiae

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Agnosco stilum Romanae ecclesiae o anche Agnosco stilum Curiae romanae, frase latina: alla lettera riconosco lo stile della Chiesa Romana, ma anche con un gioco di parole riconosco il pugnale della Chiesa Romana.

Secondo alcuni il primo a pronunciare la frase fu Severino Boezio[1] per indicare lo stile della Curia romana; successivamente la locuzione ha assunto una connotazione fortemente negativa.

Paolo Sarpi, Istoria del Concilio tridentino, 1935

Fu infatti sicuramente fra' Paolo Sarpi a usare il gioco di parole in occasione dell'attentato subito nel 1607 e attribuito a sicari inviati dalla Curia romana.[2]

Stilus, infatti, significa non solo lo stile letterario, ma anche un oggetto appuntito per scrivere ed anche un palo aguzzo di fortificazione dell'accampamento nonché il pugnale - da cui l'italiano stiletto.[3]

È stato attribuito anche a Palmiro Togliatti in risposta a pesanti accuse da ambienti vaticani,[4] e non mancano le citazioni parlamentari.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Corriere
  2. ^ F. Micanzio Vita del padre Paolo, in P. Sarpi, Istoria del Concilio tridentino, Torino, 1974, p. 1351: « eppure il mondo vuole che sia data stilo Romanae Curiae », dove stilo può significare sia stile che stiletto.
  3. ^ Cesare usò lo stilo di metallo come arma per difendersi dalle prime pugnalate.
  4. ^ Corriere
  5. ^ Camera

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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