Accordo provvisorio del Sinai

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Accordo provvisorio del Sinai
Tipotrattato bilaterale
Firma4 settembre 1975
LuogoGinevra, Svizzera
PartiBandiera d'Israele Israele
Bandiera dell'Egitto Egitto
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L'accordo provvisorio del Sinai,[1][2] noto anche come accordo Sinai II,[3][4][5] è stato un accordo diplomatico firmato da Egitto e Israele il 4 settembre 1975, con l'intento di risolvere pacificamente le controversie territoriali tra i due paesi. La cerimonia della firma ebbe luogo a Ginevra.

L'accordo affermava che i conflitti tra i paesi "non saranno risolti con la forza militare ma con mezzi pacifici".[6][7] Chiedeva anche "un ulteriore ritiro nel Sinai e una nuova zona cuscinetto delle Nazioni Unite".[8] Pertanto, l'accordo rafforzò l'impegno di Israele e dell'Egitto a rispettare la risoluzione 338 delle Nazioni Unite e rafforzò le relazioni diplomatiche tra Egitto, Israele e Stati Uniti.[9]

Lo scopo di questo accordo, agli occhi degli egiziani, era quello di riconquistare attraverso la diplomazia quanto più possibile della penisola del Sinai (che era stata occupata da Israele dal 1967). Sebbene l'accordo avesse rafforzato le relazioni dell'Egitto con il mondo occidentale, ridusse le sue relazioni con gli altri membri della Lega Araba (in particolare la Siria e l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Oriente moderno: rivista mensile d'informazioni e di studi per la diffusione e la conoscenza dell'Oriente, sopra tutto musulmano, Istituto per l'oriente., 1975, p. 591. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  2. ^ Henry A. Kissinger, LEADERSHIP, Edizioni Mondadori, 8 novembre 2022, ISBN 978-88-357-2180-2. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  3. ^ Francesca Ceccarini, Al-Quds e Yerushalayim Un dialogo in due lingue. I Paesi arabi e la questione di Gerusalemme, Franco Angeli Edizioni, 28 gennaio 2016, p. 122, ISBN 978-88-917-3562-1. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  4. ^ Nuova storia contemporanea, Luni editrice, 2006, p. 78, ISBN 978-88-7166-965-6. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  5. ^ Luigi Vittorio Ferraris, Manuale della politica estera italiana: 1947-1993, Laterza, 1996, p. 274, ISBN 978-88-420-4914-2. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  6. ^ (EN) Yoram Meital e Professor of Middle East Studies Yoram Meital, Egypt's Struggle for Peace: Continuity and Change, 1967-1977, University Press of Florida, 1997, p. 149, ISBN 978-0-8130-1533-0. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  7. ^ Georges Corm, Il mondo arabo in conflitto. Il vicino Oriente dal dramma libanese all'invasione del Kuwayt, Editoriale Jaca Book, 2005, p. 26, ISBN 978-88-16-40700-8. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  8. ^ (EN) Avraham Sela, Continuum Political Encyclopedia of the Middle East: Revised and Updated Edition, Bloomsbury Academic, 5 settembre 2002, p. 97, ISBN 978-0-8264-1413-7. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  9. ^ (EN) Yoram Meital e Professor of Middle East Studies Yoram Meital, Egypt's Struggle for Peace: Continuity and Change, 1967-1977, University Press of Florida, 1997, pp. 149-151, ISBN 978-0-8130-1533-0. URL consultato il 15 ottobre 2023.

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