GRB 060614: differenze tra le versioni
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GRB 060614 era un lampo gamma rilevato dal Osservatorio Swift di Neil Gehrels il 14 Giugno, 2006, con delle proprietà particolari. Infatti il lampo gama rilevato sembrava non rispettare un consenso scientifico precedentemente sostenuto sui progenitori dei raggi gamma[1] e sui buchi neri[2].
GRB 060614 Lampo gamma quasistar | |
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Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Indus |
Ascensione retta | <21>h <23>m <27>s |
Declinazione | <-53>° <02i>′ <02>″ |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Lampo gamma quasistar |
Galassia di appartenenza | PBF2006d |
Categoria di oggetti astronomici |
Prima di questo rilevamento, si pensava che un GRB lungo, come GRB 060614, era probabilmente causato dal collasso gravitazionale di stelle massicce in un buco nero, e doveva essere accompagnato da una supernova rilevabile, mentre si pensava che i GRB corti fossero la fusione di due stelle di neutroni. Tuttavia, l'assenza di una qualsiasi supernova rilevabile e il rapido dissolvimento del afterglow durante GRB 060614 sono tipici di un lampo gamma corto, in contrasto con la lunga durata (102 secondi) di questo evento e la sua origine in una galassia a 1,6 milioni di anni luce dalla costellazione Indus[3]. Per questo motivo venne inizialmente definito come un lampo gamma "ibrido".
Nel Dicembre del 2006, fu pubblicato un articolo riguardo questo lampo gamma sul giornale Nature, nel quale i redattori descrivono una caccia da parte degli scienziati per cercare di definire un nuovo sistema di classificazione per i lampi gamma che tenesse conto di questo lampo gamma ibrido.[4] GRB 060614 è stato successivamente classificato come un "lampo gamma ibrido", cioè come un lampo di lunga durata ma non associato ad una supernova, ed è noto che si trattava dell'osservazione di una quasistar.[5]
- ^ "Newfound diversity in gamma-ray bursts". UC Berkeley News, 20/12/2006, su newsarchive.berkeley.edu. URL consultato il 13 luglio 2023.
- ^ (EN) yvette, NASA - NASA Satellite Discovers New Kind of Black Hole Explosion, su www.nasa.gov. URL consultato il 13 luglio 2023.
- ^ (EN) Beth Barbier : GSFC, NASA - Hybrids in the Universe?, su www.nasa.gov. URL consultato il 13 luglio 2023.
- ^ (EN) N. Gehrels, J. P. Norris e S. D. Barthelmy, A new γ-ray burst classification scheme from GRB 060614, in Nature, vol. 444, n. 7122, 2006-12, pp. 1044–1046, DOI:10.1038/nature05376. URL consultato il 13 luglio 2023.
- ^ Martin A. Ratcliffe, State of the Universe 2008: New Images, Discoveries, and Events, Springer Science & Business Media, 1º Febbraio 2008, ISBN 978-0-387-73998-4.