Lipsanoteca

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Lipsanoteca (detta anche capsella), è un termine che deriva dal latino medievale lispanotheca e che, a sua volta, è derivato dal greco λείπσανον e τέκα, con significato di custodia di reliquie. Si tratta di un astuccio, o di una cassetta, o comunque di un contenitore che ha il compito di custodire oggetti preziosi destinati al culto. Si dice anche lipsanoteca un armadio, oppure una sala che contengono reliquari e oggetti preziosi, ad esempio Bibbie miniate.

Lipsanoteca di Brescia (aperta a forma di croce)

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si produssero artistiche lipsanoteche a partire dal IV secolo, quando il culto del Cristianesimo divenne libero. Sono esempi di arte paleocristiana, oggetti preziosi, rivestiti con argento cesellato - o con placche d'avorio finemente lavorate - rappresentanti scene tratte dal Vecchio e da Nuovo Testamento e dalla vita dei santi. Altre antiche lipsanoteche sono più semplici, scavate in blocchi di marmo e poi chiuse con coperchio di legno. Alcune lipsanoteche derivano da sarcofagi; altre sono scavate in un blocco di pietra grezza. In determinati periodi lo stile del decoro fu influenzato dalla cultura copto-egiziana, da quella longobarda e da quella araba.

Sale lipsanoteche, armadi[modifica | modifica wikitesto]

Un elenco dettagliato è impossibileː si segnalano qui esempi di varie tipologie.

  • Musei Vaticani, alla Sala della Lipsanoteca, che è nella seconda loggia del palazzo Apostolico, si accede dalla Cappella Sistina, attraverso la cappella Redemptoris Mater. Conserva reliquiari - alcuni veri capolavori di oreficeria - realizzati a partire dal Seicento fino ad oggi: per lo più sono doni ricevuti dai papi in occasione di canonizzazioni.
  • La sala della Lipsanoteca capitolare della Concattedrale di Santa Maria di Sezze custodisce reliquie di beati e di santi, contenute in artistici reliquiari (ad ostensorio, a tabella, a busto in argento o in legno dorato o dipinto).
  • Nella Chiesa del Gesù Nuovo (Napoli), ci sono due grandi lipsanoteche di legno, scolpite da Giovan Domenico Vinaccia (1625 –1695) e contenenti oltre settanta busti reliquiari.
  • Lipsanoteca in osso e avorio della Bottega degli Embriachi (XV secolo) e custodita presso il Museo della Collegiata di Castiglione Olona
    All'interno della Sacrestia della Chiesa di San Francesco (Prato) vi è un armadio che custodisce reliquie di santi e beati a partire dal primo secolo dopo Cristo. Di notevole rilievo sono anche i reliquiari stessi, opere di straordinaria bellezza e valore artistico realizzati a partire dal XV secolo.

Lipsanoteche in chiese e in musei[modifica | modifica wikitesto]

Lipsanoteca di Taüll[1] (XI-XXI secolo)
Lipsanoteca di Bestracà, Monastero di Sant Pere de Galligants (Girona)
  • A Limoges, si produssero preziosi cofanetti, con smalti e bronzi dorati, che rappresentano un rinnovamento nell'arte della decorazione di manufatti destinati alla liturgia e al culto dei santi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nietta Aprà, Dizionario enciclopedico dell'antiquariato, Milano, Mursia, 1969, SBN IT\ICCU\NAP\0338753. Presentazione, revisione e integrazione a cura di Guido Gregorietti, p. 117.
  • Dizionario dell'antiquariato maggiore e minore, Roma, Gremese, 2002, SBN IT\ICCU\TO0\1149444. Sotto la direzione di Jean Bedel; edizione italiana a cura di Alcide Giallonardi.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]