Creolina

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Creolina è un marchio registrato dalla Guglielmo Pearson S.r.l. di Genova, e corrisponde ad un prodotto disinfettante, miscela di composti chimici, i cui nomi, ditta e prodotto, si ispirano al disinfettante elaborato dalla William Pearson LTD inglese.

In Italia, la ditta è proprietaria del marchio Creolina, ed è unica produttrice del disinfettante, registrato presso il Ministero della Salute con il numero 148/10. Internazionalmente Creolin corrisponde anche al nome commerciale di altri prodotti disinfettanti, altrimenti prodotti, ad esempio da Mark Cansick Co.[1] oltre alla stessa William Pearson Chemicals.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome creolina corrispondeva al primo disinfettante complesso ad essere scoperto dal chimico inglese, William Pearson, alla fine del XIX secolo. Dal 1888 ad oggi la creolina ha vissuto vari cambiamenti. La composizione originale, cambiata nel prodotto attuale, era olio di catrame, saponi, soda caustica e pochissima acqua, è stato un disinfettante usato e copiato, tanto da diventare un nome comune per indicare un prodotto a base di olii di catrame dall'odore caratteristico di fenolo, in quanto ricchi di composti fenolici e polifenolici. Esistono studi dell'epoca volti a valutare il suo grado tossico[2] a fronte di diversi episodi di intossicazione, a volte volontaria. La creolina Pearson, dall'analisi del 1913, risultava contenere il 20 per cento di cresoli.

I suoi usi divennero molteplici, dal campo medico a quello zootecnico, civile e veterinario. Inoltre, l'uso della creolina, in campo di opere di restauro motoristico, viene usata per riportare allo stato originale di fonderia le parti in alluminio macchiate da olio e dai vapori dello stesso.

Composizione del prodotto italiano[modifica | modifica wikitesto]

La creolina contiene composti fenolici riconosciuti nocivi per la salute umana e per l'ambiente, e va utilizzato secondo le norme riportate nelle schede di sicurezza dei suoi costituenti principali.

La composizione attuale come riportata sul sito dal produttore è:[3]

  • 1% di 2-benzil-4-clorofenolo al 95% (noto anche commercialmente come Neosabenyl: IUPAC Name: 2-benzyl-4-chloro-phenol, Numero CAS 120-32-1 di Formula bruta C13H11ClO) usato largamente per la sua azione disinfettante.
    • N Pericoloso per l'ambiente.
    • Xi Irritante.
    • R41 Rischio di gravi lesioni oculari.
    • R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico
  • 1% di 2-idrossibifenile al 99% (noto anche commercialmente come o-xenolo, 2-fenilfenolo, o bifenil-2-olo, IUPAC Name: 2-phenylphenol, CAS Number 90-43-7 di Formula bruta C12H10O) usato largamente come fungicida di superficie.
    • R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici
  • eccipienti (non dichiarati)
  • solvente (non dichiarato)
  • idrossido di sodio
  • acqua

La creolina agisce modificando il trofismo dei batteri. Questi sono provvisti di una membrana cellulare che, sotto l'effetto della creolina, si distrugge; in particolare, ne viene disgregato il doppio foglietto fosfolipidico che la forma. È necessario quindi avere molta cautela nel maneggiarla, facendo attenzione a non inalarne i vapori, dato che essa agisce di fatto su tutte le cellule che hanno questa caratteristica e quindi non solo sui batteri, ma anche sulle cellule dell'organismo umano, provocando infiammazioni delle mucose fino al sanguinamento.[senza fonte]

Simboli di rischio chimico
irritante

Le sostanze chimiche
vanno manipolate con cautela
Avvertenze

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ www.stellapharmaceutical.com/downloads/CreolinMSDS.pdf pdf schedacomposizione prodotto canadese Archiviato il 13 settembre 2012 in Internet Archive. UK, Coventry Chemicals Ltd. UK, Stella Pharmaceutical Company Canada
  2. ^ Worth Hale, method for determining the toxicity of coal-tar desinfectants, 1913, University of Michigan, pag 34, cresol content and toxicity
  3. ^ Composizione, su guglielmopearson.it. URL consultato il 12-10-2012 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2012).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]