Buena suerte

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Buena suerte
album in studio
ArtistaPino Scotto
Pubblicazione2 aprile 2010
Duratamin : s
Dischi1
Tracce11
Genere[1]Heavy metal
Hard rock
EtichettaValery Record
Pino Scotto - cronologia
Album successivo
(2012)

Buena suerte è il sesto album da solista del rocker italiano Pino Scotto. Si tratta di un concept album ed è stato pubblicato il 2 aprile 2010, dopo essere stato presentato in anteprima all'Alcatraz di Milano il 21 marzo 2010 in occasione dell'Italian Gods of Metal.[2]

Il tour di supporto a questo album si intitola Buena Suerte Tour e prevede diverse tappe di Pino Scotto e la sua band in tutta Italia, da marzo a settembre 2010.[3]

Titolo e contenuti[modifica | modifica wikitesto]

Pino Scotto ha sottolineato come il titolo dell'album, Buena suerte ("buona fortuna" in spagnolo), sia un augurio ironico, probabilmente riferendosi alle attuali condizioni politiche e sociali.[4]

Nell'album, come affermato dal cantante stesso, ha voluto affrontare «un malessere politico, sociale, umano». I testi, scritti per lo più da Norman Zoia, si riferiscono a tutti coloro che Pino Scotto accusa di «spaccio di demenza».[4]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Quore di rock 'n' roll
  2. Morta è la città (feat. Kee Marcello)
  3. Gli arbitri ti picchiano (feat. Caparezza)
  4. Il pronista
  5. Tempi lunghi
  6. Soldatini di pongo
  7. Stage degli innocenti
  8. Maldido street
  9. Che figlio di Maria
  10. Blues on
  11. Diatribal rock

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Buena suerte, su Discogs, Zink Media.
  2. ^ Pino Scotto: imminente uscita del suo nuovo album “Buena Suerte”, su rockrevolution.it, Rock Revolution. URL consultato il 3 marzo 2021 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2012).
  3. ^ Pino Scotto: artwork e tour per 'Buena Suerte', su italianmetal.it, Italian Metal, 8-3-2010. URL consultato il 18-3-2010 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  4. ^ a b Intervista a Pino Scotto, su spaziorock.it, SpazioRock, 30-3-2010. URL consultato il 1-4-2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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