Vuoto d'amore

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Vuoto d'amore
AutoreAlda Merini
1ª ed. originale1991
GenerePoesia
Lingua originaleitaliano

«Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenare tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera"[1]»

Vuoto d'amore è un'antologia di poesie della scrittrice italiana Alda Merini pubblicata nel 1991 dall'editore Einaudi.

La raccolta, a cura di Maria Corti, comprende molte plaquettes[2] pubblicate in precedenza e non più ristampate, oltre a numerosi testi per lo più inediti trovati in manoscritti o dattiloscritti del "Fondo Manoscritti di autori moderni e contemporanei dell'Università di Pavia".

La prima sezione, "Vuoto d'amore", che dà il titolo all'intera opera ed è dedicata al ricordo del poeta Giorgio Manganelli, è preceduta da una introduzione in versi dedicati alla figura del poeta.

Segue "Il volume del canto", che comprende la nota poesia "Sono nata il ventuno a primavera", seguita dalle "Poesie per Charles" del 1982 e da "La gazza ladra - Venti ritratti" del 1985 che risalgono al periodo tarentino.
Essi sono dedicati, in ordine, a Saffo, ad Archiloco, a Gaspara Stampa, ad Emily Dickinson, a Sylvia Plath, a Montale, a Betocchi, a Turoldo, a Quasimodo, a Manganelli, a se stessa (Alda Merini), al padre (Il pastrano), alla madre (Il grembiule), al fratello Mario, al curato, a Padre Camillo che l'aveva unita in matrimonio con Ettore Carniti, a Violetta Besesti, a Paolo Bonomini, ad un ospite (L'ospite), a Paola, nipote del secondo marito Michele Pierri.

Seguono poi sette elegie tutte dedicate a Michele Pierri e, da "Poesie per Marina", (1987-1990), 17 poesie dedicate alla responsabile della casa editrice Scheiwiller, Marina Bignotti, che le aveva pubblicato numerose plaquettes.

L'ultima sezione, intitolata "La Terra Santa", è composta da quaranta poesie e riporta le sensazioni più forti derivate dal suo soggiorno al manicomio.

  1. ^ Alda Merini, Vuoto d'amore, Giulio Einaudi editore, Torino, 1996, pag. 5
  2. ^ Plaquettes: piccoli volumi, opuscoli. Dal francese: plaquette.

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Collegamenti esterni

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