Visione distolta

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La visione distolta è la tecnica secondo la quale per osservare un oggetto poco luminoso si indirizza lo sguardo lateralmente, mentre si continua a concentrarsi sull'oggetto. Questa tecnica è molto utile in astronomia osservativa, poiché consente di osservare oggetti di luminosità debolissima altrimenti invisibili all'osservazione diretta; secondo alcuni questa tecnica consentirebbe di guadagnare fino a tre-quattro magnitudini. Ci sono alcuni indizi che la visione distolta fosse già in uso in epoche remote, come sembra abbia riferito Aristotele durante la sua osservazione di un ammasso aperto noto oggi come M41.

Fisiologia[modifica | modifica wikitesto]

La visione distolta funziona perché nella fovea, ossia la parte centrale dell'occhio, non ci sono bastoncelli, le cellule specializzate nella cattura della luce in bianco e nero; la fovea contiene solo coni, che rivelano i colori della luce, ma non sono utili durante la notte. La densità di bastoncelli di solito raggiunge un massimo intorno ai 20 gradi dal centro della visione (fuoco). Tuttavia, a causa del tipo di connessione tra le cellule ed il sistema nervoso la parte più sensibile dell'occhio è di solito compresa fra gli 8 ed i 16 gradi dal centro.

È da notare inoltre che esiste una direzione distolta privilegiata, a seconda dell'osservatore; per un osservatore che tende ad usare l'occhio destro per il fuoco, è meglio spostarsi verso destra, mentre per un osservatore dove predomina l'occhio sinistro è meglio spostare il fuoco a sinistra.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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