Villa Folco (Schio)

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Villa Folco
Scorcio della facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàSchio
IndirizzoVia Baratto
Coordinate45°43′01.99″N 11°21′36.16″E / 45.717219°N 11.360045°E45.717219; 11.360045
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzionetardo Settecento
Usoabitativo privato
Realizzazione
ArchitettoCarlo Barrera
Proprietariofamiglia Papesso
Committentefamiglia Folco

La villa Folco, Boschetti, Rizzoli, Folco, Papesso è una villa veneta ubicata a Schio, in provincia di Vicenza[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio sorge ai margini del centro storico, nelle vicinanze della chiesa di san Francesco e dell'ambulatorio medico chirurgico. Commissionato dalla famiglia Folco nella seconda metà del XVIII secolo è quasi certamente da attribuire a Carlo Barrera[2], presente nello stesso periodo a Schio con numerosi cantieri. Con ogni probabilità non si tratta di una nuova edificazione, ma della riqualificazione di una preesistente villa di campagna[3]. Le scuderie che delimitavano il complesso a sud-est sono andate perdute, mentre il vasto parco di pertinenza è stato pesantemente ridimensionato. Nel tempo la villa ha subìto vari passaggi di proprietà; attualmente è occupata dalla famiglia Papesso[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Villa Folco ha una semplice struttura: il corpo principale e una lunga pertinenza che si dirama in senso ortogonale rispetto all'edificio residenziale (in origine questa struttura era adibita a foresteria[1], attualmente convertita a private abitazioni).

La casa padronale risulta compatta e elegante, grazie alle proporzioni attentamente studiate e alla rigorosa simmetria dello stabile[1], tipica espressione del neoclassicismo. L'edificio è strutturato su tre livelli, evidenziati da fasce marcapiano lisce. Il piano nobile dell'edificio è caratterizzato da cinque aperture in linea, tutte dotate di cornice e frontone triangolare; di queste, l'apertura posta centralmente, uguale alle altre ma leggermente più grande, rappresenta l'ingresso principale. La facciata viene nobilitata dalla doppia scalinata in pietra a rampe convergenti, che collega il piano nobile al giardino antistante, lasciando al centro un varco che funge da collegamento diretto ai locali del pian terreno[1]. Il secondo piano è scandito da aperture quadrangolari dotate di cornice e poste in asse con quelle sottostanti.

La facciata posteriore riprende lo schema di quella frontale, ma le aperture sono prive di cornice e in vece dell'ingresso è posizionato un balcone sormontato da due finestrelle[1]. Nel retro si sviluppa il parco di pertinenza, ridotto drasticamente di dimensioni rispetto al passato, come conseguenza dell'espansione del centro abitato.

Gli interni della residenza conservano alcuni pregevoli caminetti e porte settecentesche con fregio nel salone centrale del piano nobile e pavimenti alla veneziana originali[1].

La lunga barchessa del complesso consiste in una lineare struttura ritmata da finestre al piano primo e sottotetto e da più ampi accessi a terra.

Il complesso frontalmente è delimitato da un muro di cinta; i pilastri della cancellata d'ingresso sono ornati con statue attribuite a Orazio Marinali, forse rappresentanti la primavera e l'estate[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Villa Folco, Boschetti, Rizzoli, Folco, Papesso (PDF), su irvv.regione.veneto.it, IRVV, 2005. URL consultato il 20 settembre 2019. Per ulteriori informazioni andare all'indirizzo http://irvv.regione.veneto.it/index.php?wp=INDEX e nella pagina "ricerca" digitare "Schio" sullo spazio per il Comune.
  2. ^ Scheda su Carlo Barrera
  3. ^ AA.VV. Schio. Il centro storico, p. 250, Edizione del Comune di Schio, 1981. Una struttura di una certa rilevanza compare infatti già nel dipinto di Casa Marostica del 1701
  4. ^ Scheda sulle sculture di villa Folco

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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