Villa Cesarina

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Villa Cesarina
Viale d'ingresso
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàValganna
Coordinate45°54′17.38″N 8°49′41.34″E / 45.904829°N 8.828151°E45.904829; 8.828151
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1906
StileLiberty
Realizzazione
IngegnereVittorio Verganti

Villa Cesarina è una storica residenza di Valganna in Lombardia.

Storia

La villa venne eretta nel 1906 secondo il progetto dell'ingegnere milanese Vittorio Verganti per volere della famiglia Calegari,[1][2] in un periodo in cui la Valganna si trasformava in una popolare località di villeggiatura.

Il progettista, laureatosi al Politecnico di Milano, collaborò tra le altre proprio alla realizzazione dell'odierna sede del politecnico, ultimata nel 1927 nell’area delle Cascine Doppie.[3]

Descrizione

La villa sorge in posizione dominante sui pendii della Valganna godendo della vista sull'omonimo laghetto, a pochi chilometri dal confine con la Svizzera.

La villa è inserita in un vasto giardino, solo parzialmente strutturato con piscina e déhors; la restante porzione dell’appezzamento è costituita da un terreno boschivo in pendio, su cui crescono spontaneamente faggi, castagni, frassini, tigli ed aceri. Queste piante resistenti ed ultradecennali ospitano un discreto numero di rapaci.

Esterni

La villa presenta uno stile liberty, diventato particolarmente popolare in Italia in seguito all'Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna di Torino e all'Esposizione internazionale di Milano, entrambe fonte d'ispirazione per il progetto del Verganti.

L’edificio di pianta rettangolare si sviluppa su tre livelli, culminanti in una suggestiva torretta belvedere costellata da ampie vetrate in stile Tiffany su tutti e quattro i lati.

La villa, che ha mantenuto pressoché intatta la propria struttura architettonica originaria, è caratterizzata dalla presenza in facciata di aperture ellittiche aperte sia verso valle sia sui quattro lati dell'alta torretta belvedere. Le aperture sono profilate da un disegno ornamentale vegetale dalle geometrie sinuose, tratto tipico dell'estetica liberty. Lo stesso motivo, declinato nella forma di pigna, è ulteriormente presente nelle cimase che evidenziano le finestre.

Di pregio architettonico sono altresì i decori che caratterizzano i muri perimetrali e gli attacchi dei mensoloni di sostegno dei balconi e delle travi del tetto.

La facciata è impreziosita dall’accostamento di diversi materiali, tra cui spicca il bugnato rustico in granofiro di Cuasso al Monte; l'intonaco esterno, inoltre, è dipinto con elementi naturistici che conferiscono uniformità allo stile dell’edificio.

Interni

Gli interni hanno mantenuto molti degli elementi decorativi originali, tra cui proprio i camini, che riscaldano le stanze del pian terreno e dei saloni del primo piano. Successivi all’edificazione, invece, sono i radiatori artistici; questi ultimi, realizzati in ghisa, sono presenti in tutte le stanze e mantengono l’uniformità stilistica dell’ambiente grazie a decori in stile liberty.

Al piano terra si trova uno spazioso salone denominato "la stanza del piano", dove il protagonista dell’arredo è appunto uno storico pianoforte a coda. Il soffitto della grande sala è completamente affrescato e riproduce un motivo geometrico dai colori tenui che spaziano dal panna al verde salvia.

Al primo piano si trovano una biblioteca e due ampi saloni comunicanti. In uno di questi, denominato "la sala del camino", oltre agli splendidi soffitti affrescati con motivi geometrici e floreali, spicca un imponente camino da parete. Quest’ultimo è realizzato in pietra finemente decorata, con canna fumaria intonacata ed affrescata con uno stemma nobiliare leonino.

Al secondo e terzo piano trovano infine spazio le eleganti stanze da letto dotate di bagno privato che accoglievano la famiglia Calegari durante i periodi di villeggiatura.

Note

  1. ^ Villa Cesarina, su Italia Liberty. URL consultato il 25 gennaio 2021.
  2. ^ Villa Cesarina, su Art Nouveau World. URL consultato il 25 gennaio 2021.
  3. ^ Le sedi storiche, su polimi.it.

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