Vera (romanzo)

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Vera
AutoreElizabeth von Arnim
1ª ed. originale1921
1ª ed. italiana1993
Genereromanzo
Sottogenereumoristico / sentimentale / noir
Lingua originaleinglese
AmbientazioneCornovaglia e Londra, anni dieci
Personaggi
  • Lucy Entwhistle
  • Everard Wemyss

Vera è un romanzo della scrittrice Elizabeth von Arnim, pubblicato nel 1921 con la dicitura «by the author of Elizabeth and her German garden».

Trama[modifica | modifica wikitesto]

In una località marina della Cornovaglia si incontrano due persone affrante per un recente lutto: Lucy Entwhistle, una ragazza ingenua di ventidue anni rimasta improvvisamente orfana del padre col quale stava trascorrendo un breve periodo di vacanza, ed Everard Wemyss, un signore più che quarantenne la cui moglie Vera è morta in circostanze misteriose. Il legame fra i due si fa più intenso finché i due si sposano e si trasferiscono nella dimora di lui, la villa "The Willows" (I Salici). Nonostante gli sforzi di Everard per cancellare il passato, per Lucy l'atmosfera della casa è pervasa dal ricordo di Vera, la defunta moglie di Everard. Infine si scopre che Vera, donna vivace e spontanea, si era suicidata perché umiliata e oppressa dal prepotente Everard, .

Critica[modifica | modifica wikitesto]

L'atmosfera del romanzo ricorda quelle di Jane Eyre, romanzo di Charlotte Brontë pubblicato nel 1847, e soprattutto di Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier, che però fu pubblicato dopo il romanzo di Elizabeth von Arnim (nel 1938)[1]. Vera fu scritto dopo il disastroso matrimonio tra la scrittrice e il fratello maggiore del filosofo Bertrand Russell, il duca John Francis Stanley Russell, il cui carattere violento e autoritario amareggiò l'esistenza della scrittrice[2]. Nicola Beauman, estensore della voce sull'Oxford Dictionary of National Biography, definisce il romanzo «a ferocious and at times macabre indictment» (un atto d'accusa feroce e talora macabro) verso Russell e giudica Vera «Elizabeth von Arnim's masterpiece»[3].

Nonostante i temi, Vera è caratterizzato da una scrittura leggera, sintetica e ricca di umorismo: la scrittrice e critica femminista Rebecca West apprezzò molto non solo queste qualità formali, ma anche il fatto che Elizabeth von Arnim - a differenza di Vera e di Lucy - lasciò il marito[1][4].

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Patsy Stoneman, Brontë transformations : the cultural dissemination of Jane Eyre and Wuthering Heights, London etc.: Prentice Hall, 1996, p. 94-5, ISBN 0133555615
  2. ^ Ray Monk, Bertrand Russell 1921-70: the ghost of madness, Volume 2, p. 85, London: Jonathan Cape, 2001, ISBN 0224051725
  3. ^ Nicola Beauman, «Arnim, Mary Annette von [née Mary Annette Beauchamp; known as Elizabeth von Arnim; other married name Mary Annette Russell, Countess Russell] (1866–1941)» . In: Oxford Dictionary of National Biography, Vol. II, ad indicem, 2004
  4. ^ Marina Warner, «Rebecca West, The Art of Fiction No. 65», Paris Review

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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