Utente:Zmixy/Sandbox

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Centro Studi per la Dieta Mediterranea
immagine di B.-P. adottata dal Centro quale Logo
Associazione scout
Ambito Italia
Data di fondazione 15 giugno 1974
Fondatore/i I soci fondatori del centro studi sono: Giovanni Anderloni (Milano) P. Paolo Andreini (Firenze), don Sandro Crippa (La Spezia), Enrico Dalmastri (Bologna), Don Nunzio Gandolfi (Bologna), Mons. Andrea Ghetti (Milano), Claudio Gioia (Milano), Ida Gonella (Milano), Fulvio Janovitz (Firenze), Giovanni Morello (Roma), Franco Marvaldi (Roma), Luigi Mastropietro (Milano), Guido Mori (La Spezia), Guido Palombi (Roma), P. Mariano Pilastro (Bologna), Pietro Paolo Severi (Modena)
Iscritti oltre 1.300 [1]
Presidente Fulvio Janovitz
Sede
Via Monte Rocca 1/17,
Gessi Zola Predosa
40069 BO, Italia
centrostudi@baden-powell.it
Sito web

Il Centro Studi è una struttura innovativa destinata a diventare punto di riferimento per l’Italia Centro-Meridionale in fatto di ricerca e divulgazione scientifica di buone prassi alimentari e stili di vita salutari. L’obiettivo è dare un approccio culturale alla salute e non più solo medico, attraverso l’informazione e l’educazione. Il tutto per promuovere un sano stile di vita sano innanzitutto facendo conoscere ai giovani il piacere e il gusto della dieta mediterranea. Dunque promozione della salute attraverso la dieta mediterranea, scambio di buone esperienze tra enti pubblici, diffusione di sani stili di vita, studi e ricerche sulle determinanti di salute che contribuiscono a formare uno stile di vita sano e gratificante.










Il contesto di riferimento[modifica | modifica wikitesto]

In tale ambito è da più parti sollecitato la adozione della dieta mediterranea, introdotta negli anni sessanta dal Prof. Ancel Keys, a seguito di evidenze scientifiche che relazionano le abitudini alimentari e le malattie cardiovascolari di determinati Paesi. Gli studi dimostrano che nelle regioni mediterranee la prevalenza e l'incidenza di tali malattie sono inferiori e la speranza di vita più elevata. Nel marzo 2008, durante il VII Congresso della dieta mediterranea, tenutosi a Barcellona, l'Italia ha ribadito l'importanza di avviare un'azione promozionale per la partecipazione e la condivisione della candidatura della dieta mediterranea nel patrimonio dell'Unesco, da parte di tutti i Paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo. Spagna, Marocco e Grecia hanno trasmesso un esposto all’UNESCO affinché la dieta Mediterranea sia riconosciuta patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Imminente la sentenza. A proposito di alimentazione. E', inoltre, un importante elemento del patrimonio culturale, sociale, territoriale, ambientale e gastronomico delle regioni meridionali


Oggi che l'appiattimento consumistico è diventato invasivo dell'alimentazione della intera famiglia, anche nel sud Italia, si avverte la necessità di rivitalizzare e promuovere un modello alimentare, uno stile di vita, un recupero di tradizione e cultura che la medicina moderna nutrizionista indica come modello esemplare al mondo intero. In particolare sono note una serie di problematiche riguardo tale tematica: • Scarsa partecipazione e condivisione da parte dei bambini e ragazzi ai processi decisionali che riguardano la loro salute e il loro stile di vita • Scarsa informazione e consapevolezza delle azioni di prevenzione utili per adottare corretti stili di vita e per "guadagnare salute" • Necessità di operare azioni da parte delle istituzioni a diverso livello che soddisfino tali carenze

Il centro[modifica | modifica wikitesto]

Obiettivi specifici del centro[modifica | modifica wikitesto]

Prospettive future[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ sito ufficiale - verbale assemblea dicembre 2007

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

dieta mediterranea

educazione alimentare

nutrizione

promozione della salute